di ROSA CAPPATO
Strategie territoriali, al via i lavori per condividere progetti comuni. Si è svolta giovedì scorso, 13 febbraio, a Recco, Comune capofila, la prima riunione tra i sette del Golfo Paradiso (Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco, Camogli, Uscio e Avegno) per iniziare a redigere progetti sottoscritti da tutti, così da garantirsi l’accesso a contributi pubblici che ne favoriscano la realizzazione.
Al summit, presieduto dal sindaco di Recco Carlo Gandolfo, erano presenti tutti i colleghi coinvolti, tranne Luca Pastorino, membro della Camera dei Deputati, trattenuto a Roma per impegni istituzionali, sostituito dal vicesindaco di Bogliasco Laura Oliva.
Durante i lavori si sono gettate le basi della convenzione proposta ai Comuni da Regione Liguria e Città Metropolitana di Genova. Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 tutti i sette Comuni del Golfo Paradiso hanno votato in consiglio comunale una convenzione finalizzata a gestire in forma associata le politiche di sviluppo locale di area, in particolare tutte le attività finalizzate a definire una strategia territoriale e i relativi progetti. Fra gli obiettivi vi è quello di dare corso a programmi, in un’ottica integrata di ‘territorio sovra-comunale’.
A dicembre la Città di Recco, proponente, ha votato all’unanimità. “Questa convenzione – spiega il sindaco di Recco Carlo Gandolfo – è come un ampio contenitore per varie possibilità, un trait d’union che permette ai Comuni di ‘mettersi sul mercato’, anche dal punto di vista delle consulenze. Grazie a questo strumento potremo reperire molto più facilmente fondi pubblici, ma anche privati, proprio perché si agisce insieme e non singolarmente, un vantaggio non trascurabile sul fronte delle richieste di contributi”.
E aggiunge: “Ad esempio se vogliamo parlare di parcheggi, ecco che anche un privato attraverso un project financing può interessarsi al nostro progetto”. Alla riunione sono intervenuti anche vari tecnici e i rappresentanti di Città Metropolitana di Genova, che ha la mission di favorire i 7 Comuni a intervenire su aree omogenee, proprio in termini di pianificazione territoriale. “Ogni amministrazione ha portato una scheda con le proprie esigenze, – prosegue Gandolfo – da elaborare insieme successivamente. Tra i punti focali sono emersi i parcheggi d’interscambio e la viabilità (il Pums di Genova), che potrebbe rivelarsi un ottimo facilitatore di sviluppo economico-turistico, proprio sul fronte delle migliorie. Altri argomenti trattati sono stati la transizione energetica e la rigenerazione urbana, legata alla sentieristica che collega tutti i Comuni.
C’è stato spazio poi per la regimentazione delle acque, la cura del territorio, la prevenzione e l’importanza dell’impiantistica sportiva, considerando che Recco, Camogli e Bogliasco hanno piscine pubbliche. “È un onore e un onere essere il Comune capofila e partecipare a questa sorta di scommessa tutti insieme – aggiunge il sindaco di Recco – ma ci crediamo tutti: lo stesso Pastorino mi ha confermato la propria convinzione e il coinvolgimento in questa impresa. La convenzione è uno strumento snello e senza costi, che surroga in qualche modo l’Unione dei Comuni. Il fattore discriminante è proprio questo, perché non strutturata alla vecchia maniera”.
Della stessa idea è Claudio Garbarino, coordinatore del ‘progetto’ per Città Metropolitana, che vede l’iniziativa come: “un’ottima opportunità per i Comuni coinvolti, che, operando raggruppati, un po’ come accade in ‘un’associazione temporanea di imprese’, hanno molteplici vantaggi e la maggiore possibilità di successo in caso di reperimento di fondi pubblici, siano essi regionali, statali o europei”.
Appena tornato da Nizza, in quanto impegnato su più tavoli riguardo finanziamenti anche europei, Garbarino aggiunge: “Ogni Comune mantiene la propria identità, ma si fanno progetti insieme: l’importante è proprio ragionare in modo ampio, dove tutti traggono profitto. Sulla mobilità più volte, in quest’ottica, ho sottoposto a Città Metropolitana il progetto dei capolinea dei bus a Recco e non a Nervi. I Comuni del Golfo Paradiso hanno la possibilità di operare con lungimiranza guardando al futuro e al bene della popolazione, per offrire servizi maggiori a costi inferiori. Pensando ai trasporti si potrebbero davvero incentivare le persone a lasciare a casa l’auto, ma con un servizio ampio che colleghi al capoluogo. Ne beneficerebbe anche l’ambiente”. Si parte, dunque, con un’esperienza ben diversa dalla vecchia ‘Unione dei Comuni’, che nel Golfo Paradiso ha debuttato per ben due volte e altrettante è uscita di scena senza applausi.
A Sori si è persino assistito alla richiesta della restituzione dei contributi necessari per l’acquisto della caserma dei carabinieri di Pieve ligure. Nel 2018 i tre Comuni dell’Unione (Bogliasco, Pieve e Sori) anticiparono in parte i fondi per l’acquisto della Caserma: Sori contribuì con 200.000 euro, chiesti poi indietro agli altri due Comuni nel 2020. Prima ancora, nel 2014, anche Uscio e Avegno, eredi delle ‘Comunità Montane’, sebbene solo in due e in deroga, tentarono l‘Unione dei Comuni della Valle del Tempo’, con sede ad Uscio, sciolta nel 2022 per: ‘difficoltà riscontrate a trovare una sintesi sinergica sia in termini politici sia in termini gestionali’.
Oggi la convenzione tra i 7, non avendo un ‘Consiglio dell’Unione’, non impegna i singoli enti dal punto di vista finanziario, poiché si autofinanzia col contributo, in caso lo si ricevesse e non ha costi strutturali, non avendo sede. Bogliasco e Avegno hanno votato a Palazzo nel mese di dicembre, col sì dell’opposizione di Avegno. Il sindaco di Pieve Paola Negro, nella seduta del 19 dicembre spiegava, tra altro: “Pieve Ligure ha il progetto della Città Metropolitana dello scalo Piccola, in cui verrà individuata una piastra di interscambio (il progetto è in fase di studio di fattibilità dal punto di vista economico. Viene sollecitato il partenariato pubblico/privato e si spera che attraverso la stipula di questa convenzione si riesca a realizzare l’opera con l’aiuto della Regione e di C.M. che faciliteranno il dialogo con RTI)”. Il 27 gennaio è stata la volta di Sori, con astensione dal voto dell’opposizione. Secondo i consiglieri di minoranza, infatti, l’idea di una aggregazione di Comuni è in generale positiva, perché consente di ragionare sul territorio in maniera integrata e, come annotato dal consigliere Damiano Penco, è probabilmente funzionale ad ottenere risorse recate dal Fondo di Coesione regionale. Tuttavia la forma di convenzione proposta è valutata come eccessivamente generica, anche nella presentazione fatta dalla maggioranza, e non consente di comprendere l’impegno e le opportunità per il Comune. L’ultimo ad aver aderito, col voto di martedì sera 4 febbraio, è stato Camogli. Il sindaco Giovanni Anelli ne ha illustrato per primo le modalità, nell’ottica di interventi in sinergia con le altre amministrazioni, come il ripristino delle ‘creuze’ pedonali, ad esempio quella dal Boschetto a Recco. Si sono astenuti due consiglieri all’opposizione (Antonucci e Mannucci); voto contrario di Giuseppe Maggioni che preferirebbe unire le funzioni dei Comuni, piuttosto che servirsi di una sovrastruttura, temendo un’ulteriore burocrazia e dispendio di risorse.