di DANILO SANGUINETI
Una città avanguardista. Nello sport beninteso. C’è un ritorno al futuro a Lavagna, comune attentissimo alle cose che riguardano le attività ludico-motorie. Ancora una volta sulla riva sinistra dell’Entella precorrono i tempi che richiedono cambiamenti drastici. Pandemia, crisi economica, ora anche crisi energetica incidono in profondità nel tessuto sociale che ha tenuto in piedi sino a oggi l’attività sportiva del Levante: se da soli non si regge all’urto, occorre fare gruppo, alzare una diga che permetta alle società di uscire indenni dalla tempesta.
La catena che è stata saldata a Lavagna è sorprendente e promettente, si sono coalizzate in tante e probabilmente ne arriveranno altre a breve. Le otto società fondatrici della polisportiva si presentano così: “In vista delle prossime impegnative sfide che attendono lo sport in generale e le problematiche attinenti all’incertezza del futuro sulla destinazione degli impianti sportivi di Lavagna, le società sportive cittadine hanno deciso di fare ‘squadra’ e di riunirsi in una polisportiva, denominata Polisportiva Lavagnese, che si occuperà di gestire i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, delle eventuali gestioni dirette degli impianti sportivi, di promuovere e organizzare la pratica sportiva nella città di Lavagna sia per l’utenza giovanile che per il mondo degli amatori. Le società aderenti sono: Admo Volley, Arcieri del Tigullio, Blue Sea Basket, Centro Studi Discipline Orientali, il Comitato di Chiavari del Csi, il Centro Studi Karate, la Ginnastica Riboli e la Polysport Basket”.
Nella nuova associazione sono quindi rappresentati tutti i principali sport da ‘palestra’: Pallavolo, Pallacanestro, Tiro con l’arco, Kung Fu e Wushu, Karate e Difesa Personale, Ginnastica Ritmica e Artistica. Mancano calcio e nuoto, ossia Lavagnese e Lavagna 90, e una delle direttive del consorzio sarà quello di discutere con esse per capire se esiste un punto di incontro.
Sottolineano i dirigenti delle 8 società firmatarie: “I successi e i riconoscimenti delle nostre società, che operano sul territorio cittadino ma anche a livello comprensoriale da tantissimo tempo (alcune da più di 50 anni), sono noti e tutti significativi, frutto delle eccellenze sportive e del lavoro di atleti e dirigenti lavagnesi, molti dei quali hanno dedicato gran parte della loro vita allo Sport e tantissimi sono stati prima agonisti e poi dirigenti”.
Anche i numeri dei praticanti sono molto importanti. “Le nostre ASD avevano nell’era ‘Ante Covid’ oltre 2.000 atleti tesserati che, si auspica, possano essere nuovamente ‘ripristinati’ nel corrente anno sportivo. Una cifra significativa e che va oltre le 10mila unità se si considerano i circa 8mila atleti iscritti al Csi del Comitato di Chiavari”. Una folla di atleti che quasi pareggia la popolazione cittadina perché attinge anche dalla città confinanti, della costa e della valle.
Il primo atto della Polisportiva Lavagnese è stato quello di richiedere un incontro con il sindaco di Lavagna Alberto Mangiante per presentare la nuova realtà associativa e ottenere indicazioni sui futuri intendimenti dell’amministrazione comunale sulla futura gestione degli impianti sportivi cittadini. Il sindaco Mangiante nella prima parte del suo primo mandato non ha mai trascurato lo sport cittadino, e pur dovendo fare i conti con una situazione di bilancio (ereditato) disastrosa, è riuscito a dare una mano ai principali club. Questo accordo va sicuramente nella direzione da lui indicata. Lavagna fu promotrice di un esperimento simile 30 anni fa quando Lavagna Sport, che raggruppava tutti i club della zona, ebbe dal Comune l’incarico di gestire l’area del Parco Tigullio. A Lavagna si mettono da parte gli egoismi per combattere la battaglia comune, vedremo se altri seguiranno su questa strada.