di DANILO SANGUINETI
Un grido di dolore che resta inudibile. Quando si ha l’acqua alla gola, farsi sentire è ancora possibile, quando si è immersi e si va a fondo i richiami vengono soffocati dalla montagna liquida che ti schiaccia e ti spinge sempre più giù.
Campionati interrotti, stagione finita, piscine da riaprire a qualsiasi maniera, persino quella oggettivamente complicata, resa nota martedì dalla Fin che ha recepito le linee guida elaborate dal CTS del Governo.
Un combinato di regole che graverà sui gestori delle piscine che in Liguria sono nella quasi totalità degli impianti le società sportive, quelle stesse società che rimarranno senza attività agonistica per diversi mesi e saranno prive o vedranno drammaticamente crollare gli introiti derivanti da sponsor e dagli ingressi alle vasche da parte del pubblico.
A dirla tutta, molte di loro sembrano spacciate già in partenza. A meno che non ci siano interventi illuminati dall’alto. Un uomo di sport e un veterano della vasca come Gianni Fossati, per decenni presidente della Samm calcio e dirigente del Bogliasco pallanuoto, uno dei grandi protagonisti in vasca dell’ultimo scudetto biancoazzurro, oggi direttore sportivo del club, aveva segnalato il pericolo per tempo: “Capisco che la decisione è stata presa per cause di forza maggiore, ma non posso nascondere che dover rinunciare a giocare sia stata per tutti noi fonte di grande dispiacere. Chi come me, il coach Daniele Magalotti e i nostri ragazzi vive di pallanuoto ha sofferto enormemente nel non poter scendere in acqua. Io sarei stato per tornare almeno ad allenarsi in mare, come 50 anni fa”.
Il Bogliasco maschile rimane in A2 maschile, categoria nella quale era tornato appena dodici mesi fa. “L’avevamo detto a inizio campionato. Il nostro obiettivo per questa stagione non era certo il ritorno immediato in A1. Questo era per noi l’anno zero. La stagione per ricostruire una società uscita con molti problemi dall’ultima annata. Per questo motivo avevamo deciso di puntare su una formazione dall’età media molto bassa, composta quasi esclusivamente da giovani provenienti dal nostro grande vivaio. Per noi questo doveva quindi essere un campionato di rodaggio, utile per fare esperienza e gettare le basi per quel rilancio graduale e a lungo termine che abbiamo previsto per i prossimi anni. Purtroppo lo stop interrompe il nostro percorso di crescita. Ma non ha spento il nostro entusiasmo”.
Adesso ci sono solo due possibilità, arrendersi o giocare il tutto per tutto, rischiare. “Oltre al rilancio sportivo, avevamo pianificato anche un ammodernamento della piscina Vassallo e un riassetto societario che passava inevitabilmente attraverso l’aiuto dei tanti sponsor che ci sono stati vicino e hanno creduto in noi nei mesi scorsi. Ora è inevitabile che senza la vetrina del campionato molte entrate verranno meno. Ma questo è un problema che riguarda tutte le società e non solo noi. Ecco perché ritengo doveroso che le istituzioni diano un aiuto concreto dal punto di vista economico ad un settore che già di per sé faticava parecchio a stare a galla prima dell’emergenza”.
Niente finali giovanili e quindi altre importanti esperienze che mancheranno. Unica consolazione, nella settimana entrante la Vassallo riaprirà i battenti. Per tutta la settimana uscente il personale di vasca ha provveduto all’opera di sanificazione e di adeguamento dell’impianto alle normative previste dai protocolli Fin, governativi e regionali post Covid-19. I cancelli dello Stadio del Nuoto riapriranno ufficialmente all’utenza lunedì 25 maggio. I primi a scendere in acqua saranno i ragazzi e le ragazze del settore agonistico di pallanuoto e sincro, che riprenderanno i rispettivi allenamenti. In un secondo tempo, poi, l’accesso sarà consentito anche agli iscritti dei vari corsi nuoto e ai liberi frequentatori.
La voce di Bogliasco trova la eco in quella di Sori. Paesi vicini, stessa storia gloriosa, stesse preoccupazioni, stessa voglia di ripartire Il dirigente Daniele Elefante: “Siamo in un periodo davvero unico, in due mesi è davvero successo di tutto. Non ci resta che aspettare che il virus ci abbandoni definitivamente e si superi questa fase nel massimo senso di responsabilità possibile. Per far sì che tutto il settore e il movimento ripartano c’è bisogno di un intervento da parte del Governo. Lo sport, il nuoto, la pallanuoto hanno bisogno di riprendere perché l’attività sportiva è parte della vita sociale. C’era cauto ottimismo riguardo all’ipotesi di una formula che prevedeva uno stop dei campionati, ma anche una riforma degli stessi, con l’allargamento della serie A1 a 16 squadre e alcune promozioni sancite in base alle posizioni attuali di classifica. Sarebbe stato pertanto un premio, giustificato, allo sforzo di alcune società nelle loro rispettive categorie. I vari rappresentanti delle squadre si erano espressi favorevolmente ma alla fine la Fin ha voluto, come era auspicabile, fare da sé. Interrompendo tutto, bloccando retrocessioni e promozioni e rimandando tutto alla prossima stagione”.
Il che lascia un po’ di amaro in bocca: “La Rari Nantes Sori era in testa al campionato di B maschile. Su quattro gironi, decretare le neopromosse non sarebbe stato semplice, come non lo sarebbe stato in un momento di emergenza quello di fare ancora tante partite più 8 play off. Tanti soldi da parte delle società sono stati investiti per vedere vanificati i propri sforzi, ma capiamo che una prosecuzione sarebbe stata difficile”.
La voglia di arrendersi alla difficoltà è stata scacciata in fretta: “Cercheremo anche noi di ripartire e garantire alle nostre utenze, nel massimo della sicurezza, il piacere di fare attività fisica in acqua. Torneremo per i nostri tesserati, i ragazzini, la prima squadra e i nostri tifosi. Se ci daranno il via libera, siamo pronti a partire anche con il centro estivo. Rispettando tutte le disposizioni, useremo come sempre la nostra piscina e il nostro splendido mare (visto che il cloro, grazie alle sue proprietà, e gli spazi esterni, sembrerebbero la condizione più favorevole per poter fare qualcosa senza rischi eccessivi di contagio). Avremo la possibilità di usufruire anche di un altro spazio sociale ampio come quello dell’asilo. Soluzione migliore non poteva esserci, una grande notizia che ci permetterà di ottimizzare al meglio le nostre attività. Piccoli gruppi, fasce orarie differenti in base alle necessità della famiglia, tutela dei ragazzi e smistamento per fasce di età. Introdurremo il servizio di babysitteraggio, di mini gruppi o singoli, con ragazze che già fanno parte del nostro staff e ci daranno una mano nello svolgimento di tutte le nostre attività”.
A chiudere il cerchio il comunicato di ‘Insieme si vince’, il movimento che riunisce, per la prima volta, tutti gestori e le società sportive per un totale di 100 vasche, 6.000 addetti, tra dipendenti e collaboratori, 250.000 sportivi tesserati e più di 400.000 frequentatori.
“I tempi per le riaperture delle piscine – spiega Andrea Biondi, portavoce di ‘Insieme si Vince’ – sono quelli che abbiamo identificato e segnalato fin dall’inizio. Da tempo siamo al lavoro e, ora che sono noti e definitivi i protocolli da seguire, siamo in grado di garantire la riapertura progressiva in sicurezza a partire da lunedì prossimo 25 maggio” .
Un’apertura graduale necessaria per garantire la massima sicurezza di tutti gli utenti. “Inizieremo il 24 maggio ad aprire l’attività agli agonisti e alla libera balneazione. Poi dal 30 maggio inaugureremo l’attività estiva, mantenendo così i tempi tradizionali di ogni stagione. Infine da lunedì 3 giugno saremo in grado di far ripartire anche tutti i corsi”.
Per i gestori ci sarà un pesantissimo aggravio di costi a fronte di ricavi decisamente limitati in questa fase. “Nonostante tutto – sottolinea Biondi – manterremo tutte quelle tariffe ‘sociali’ per diversamente abili e terza età che da sempre caratterizzano la nostra offerta sportiva. Ai nostri utenti garantiremo la possibilità di poter utilizzare i propri abbonamenti per il periodo di blocco, in attesa anche del provvedimento sui voucher atteso dal Governo”.
Le piscine della Liguria ripartono, con passione e impegno massimi. “È evidente – chiude Andrea Biondi – che risulta indispensabile la rinegoziazione dei contratti con la pubblica amministrazione, con la quale si dovrà prevedere un allungamento del numero di anni di gestione e una serie di interventi a supporto e salvaguardia della stabilità dei piani economici e finanziari che l’emergenza Covid 19 ha completamente stravolto”.
Il mondo del nuoto ha dato un potente colpo di tallone per tornare a galleggiare, starà a chi di dovere non zavorrarlo con le solite ottusità burocratiche, sordità politiche e beghe di potere.