di ALBERTO BRUZZONE
Cinque anni fa, sul programma elettorale di Avanti Chiavari, la principale lista civica a sostegno dell’allora candidato sindaco Marco Di Capua, ci si poneva moltissimi obiettivi, anche ambiziosi. In tema di ‘Piano d’insieme dalla foce dell’Entella e sino al gruppo del sale’, uno dei capitoli riguardava la zona del Lido e recitava così: “Riqualificazione della piscina, centro balneare destagionalizzato, nuove aree verdi”.
Era il 2017 e proprio sul Lido si era consumata gran parte della campagna elettorale, con Avanti Chiavari sulle barricate nel dire no al depuratore di vallata in questa parte di città. Sappiamo com’è andata a finire: il depuratore verrà costruito in Colmata (di peggio non si poteva fare) e al Lido non ci sono piscina riqualificata, centro balneare destagionalizzato e nuove aree verdi. Niente di tutto questo.
Promessa non mantenuta? Altroché. Sulla piscina del Lido si consuma una delle inadempienze maggiori di questo ciclo amministrativo: non che i predecessori siano riusciti a fare meglio, a cominciare da Vittorio Agostino, ma la riqualificazione della piscina del Lido è diventata negli anni un must dei programmi elettorali proprio perché non se ne viene mai a capo e, quasi certamente, ce la ritroveremo di qui a breve sui prossimi annunci e impegni dei vari candidati sindaco.
Ma perché? Oggi quella splendida piscina olimpionica (splendida un tempo), che per anni fu il fiore all’occhiello di Chiavari, giace in completo degrado: la vasca è ormai ridotta a un immondezzaio, le gradinate sono pericolanti, l’abbandono è totale. Dove c’era una perla, c’è un ‘buco nero’, un cratere che sta lì a dire come le promesse siano rimaste tali, gli impegni solamente sulla carta, i fatti stiano a zero e le chiacchiere a mille.
Perché è così difficile riqualificare la piscina del Lido? Quali sono gli ultimi aggiornamenti? Dopo aver fantasticato per cinque anni di project financing e di cordate (sembra un po’ il discorso della riapertura del Teatro Cantero, altro ‘buco nero’ in pieno centro a Chiavari), adesso il tema è quello del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Per rimettere in sesto la piscina del Lido ci sarebbero cinque milioni di euro dal Ministero dell’Interno, un finanziamento al quale Palazzo Bianco dovrebbe aggiungere 670mila euro di risorse proprie. Lavori in partenza nel 2023: la piscina olimpionica avrà nuovi spogliatoi, un’area ristoro, una palestra, nuovo verde e uno spazio dedicato alle attività di segreteria della società che si occuperà della gestione.
Già, la gestione, un altro tema fondamentale: se la piscina non verrà coperta, per quanti mesi all’anno potrà essere operativa? E a queste condizioni una sua apertura sarà economicamente sostenibile? L’amministrazione uscente parla con orgoglio di “un impianto importante per il comprensorio. Lavoriamo a questo sogno da molto tempo. Manteniamo un’ulteriore promessa elettorale con fatti e non parole”.
Peccato che la promessa fosse contenuta nel vecchio programma elettorale e che in cinque anni non si sia arrivati ad alcuna conclusione. Era il gennaio del 2019 quando l’allora sindaco, ospite della Chiavari Nuoto in occasione della presentazione al pubblico della squadra di pallanuoto, disse: “Con lo spostamento del depuratore nella parte più a mare della Colmata, la zona della piscina del Lido ritorna nella piena disponibilità del Comune di Chiavari. Abbiamo un progetto preliminare per il rifacimento della vasca olimpionica. Entro il 2019, contiamo di arrivare al definitivo e, se possibile, anche all’esecutivo, in modo da partire con i lavori nel 2020. La piscina resterà aperta e quindi fruibile per quattro mesi all’anno. La soluzione potrebbe essere quella di mettere a gara la gestione della piscina insieme a quella dello stabilimento. Anche perché le due cose sono sempre state collegate. Chi veniva ai Bagni Lido, poi andava a fare il bagno nella piscina. E stiamo parlando di uno stabilimento di assoluto pregio. Noi comunque andiamo avanti con la progettazione, questo è un impegno che ci siamo presi e che vogliamo mantenere”.
Niente di tutto questo è successo. Capitolo impegni presi e non mantenuti: la piscina del Lido è in cima alla lista, insieme all’impianto di depurazione in Colmata. Per il waterfront chiavarese si deve ancora aspettare: tra una pista ciclabile, un parco urbano e i giochi d’acqua, per il momento la realtà sono un cumulo di rifiuti, tanta ruggine e un’infinita tristezza.