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Giovedì, 8 giugno 2023 - Numero 273

“Piombo non può gestire i parcheggi”: Noi di Chiavari scrive a Cantone

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di ALBERTO BRUZZONE

Marina Chiavari e i parcheggi, i tormenti non finiscono mai. Dopo la doppia proroga concessa ad Apcoa (la gestione diretta a cura della partecipata del Comune sarebbe dovuta partire a inizio 2018, e invece se ne parlerà, forse, dopo l’estate), arriva un’altra tegola sul percorso accidentato di questo passaggio di consegne.
Nei giorni scorsi i consiglieri di minoranza di Noi di Chiavari hanno presentato un esposto all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, circa le nomine dei cinque componenti del consiglio di amministrazione di Marina Chiavari.
Il documento, preparato dall’avvocato amministrativista genovese Roberto Damonte, reca la firma di Roberto LevaggiDaniela Colombo e Silvia Garibaldi. Secondo i consiglieri, “nessuno dei vertici di Marina Chiavari, a parte forse Germano Tabaroni, ha né le competenze né le esperienze necessarie non solo per gestire il porto, ma neppure per seguire la partita assai più complessa dei parcheggi. Chiediamo quindi che vengano esaminate le posizioni di Pierluigi Piombo, Michela Randazzo, Luca Domenighini, Roberta Lanata e dello stesso Tabaroni. Che siano visionati i loro curricula e che venga stabilito, a norma di legge, se possono far parte del cda di Marina Chiavari”.
Levaggi, Colombo e Garibaldi osservano come “Marina Chiavari, passando dalla sola gestione del porto a quella dei parcheggi, sia diventata una multiutility, e queste società hanno regole rigide e ben precise. Peraltro, gran parte dei comuni in Italia tende a dismettere quote in questo tipo di partecipate. Qui non solo non si dismette, ma si potenzia. Non solo non c’è nessuna esperienza, ma neppure convenienza, né utilità. E non parliamo di curriculum. Impugneremo sin da ora tutte le delibere fatte da Marina Chiavari e le invieremo alla Corte dei Conti e all’Anac. Se qualcuno non doveva stare in quei posti, ne pagherà le dirette conseguenze. Così come chi lo ha nominato”.

La strada in salita
Il bersaglio diretto è, come noto, il presidente di Marina Chiavari Pierluigi Piombo. Già assessore con Vittorio Agostino, poi vice sindaco con Levaggi, sino alla cacciata dalla giunta in maniera assai turbolenta (fu indagato nel 2013 per il reato di abuso d’ufficio in concorso, in merito all’inchiesta sullo svincolo dell’hotel San Maria, ma scelse di non dimettersi e venne licenziato attraverso una missiva scritta).
Passato qualche anno ufficialmente nell’ombra, l’imprenditore chiavarese del settore della panificazione risale agli onori delle cronache nel 2017, spendendosi in campagna elettorale per Di Capua, in una sorta di ‘vendetta’ verso l’amico-nemico Levaggi. Ed è proprio in questo periodo che nasce l’idea di ‘comunalizzare’ i parcheggi.
Siamo nella primavera dello scorso anno. A inizio 2018 sarebbe scaduto il contratto ‘capestro’ tra Comune di Chiavari e Apcoa (siglato ai tempi della giunta Agostino, con assessore Antonio Segalerba, attuale presidente del Consiglio Comunale).
Avanti Chiavari prevede nel suo programma il ‘frazionamento delle tariffe’, oltre ad agevolazioni per i residenti. E’ un tema che tutti i candidati affrontano in maniera più o meno analoga: in occasione di un nuovo contratto, occorre favorire maggiormente i cittadini.
Ma mentre qualcuno è dell’idea di proseguire con un gestore privato, altri spingono sulla presa in carico dei parcheggi pubblici da parte del Comune di Chiavari. Un’operazione assai inconsueta, in epoche in cui sempre più le civiche amministrazioni preferiscono affidarsi ad esterni per ragioni di responsabilità oggettiva, gestione dei flussi di cassa e del personale, costi di manutenzione eccetera. Tant’è, la linea anti-privati (che ha in Giorgio Canepa di Partecip@ttiva uno dei maggiori sostenitori) passa.

24 Settembre 2017

Il sindaco Di Capua lo annuncia il 24 settembre 2017: “Come promesso in campagna elettorale – afferma – in questi primi mesi di mandato ho lavorato a un progetto destinato a rivoluzionare la gestione dei parcheggi a pagamento, evitando di perdere gli incassi finora garantiti dal contratto di Apcoa e di assicurare al Comune la flessibilità per introdurre il frazionamento delle tariffe, migliorare le modalità di pagamento, introdurre agevolazioni per i residenti e avere un sistema flessibile che si possa adattare in ogni momento, a seconda delle esigenze dei cittadini, senza le rigidità di un vincolo contrattuale”.
L’onere di tutto questo spetterà a Marina Chiavari. La scelta viene formalizzata attraverso un atto d’indirizzo in consiglio comunale. La maggioranza tenta di andare spedita perché la scadenza del contratto con Apcoa è vicina e da quel momento è necessario il subentro di Marina Chiavari.
Nel frattempo, la società che gestisce il porto cambia il suo assetto. Si dimette l’amministratore unico Gian Alberto Mangiante e subentra il cda composto da cinque elementi. Di Capua assicura che l’operazione non ha nessun costo ulteriore, a livello di ‘gettoni’, per le casse comunali.
Ed ecco che Piombo, com’era nell’aria, viene nominato presidente. E’ il 19 gennaio del 2018.

20 Gennaio 2018

La prima proroga
Intanto, quattro giorni prima, succede un altro fatto. Palazzo Bianco proroga sino al 30 giugno il contratto con Apcoa. Niente tariffe frazionate, niente agevolazioni, ancora per sei mesi.

Il motivo? Lo spiega Federico Luigi Defranchi Bisso, dirigente del settore Politiche per la sicurezza del cittadino e Mobilità, nella determina che porta la sua firma: “La procedura di gara volta alla scelta del nuovo gestore non è stata avviata in precedenza in quanto a metà 2017 si sono svolte le elezioni, dal cui esito sarebbe potuta derivare una scelta discrezionale di indirizzo dell’azione amministrativa opposta rispetto a quella in corso. La nuova amministrazione, lo scorso 30 settembre, ha adottato la delibera 44 con la quale ha scelto di affidare il servizio alla società in house Marina Chiavari, con la finalità di ridurre i costi di gestione e di massimizzare le entrate del servizio parcheggi, il cui incasso sarà direttamente del Comune, senza l’intermediazione di soggetti terzi”.
Oltre a questo, però, ci sono anche motivi molto più pratici: la situazione occupazionale dei dipendenti di Apcoa impegnati sul territorio chiavarese e la gara per l’installazione dei nuovi parcometri, che ha un importo di circa mezzo milione di euro. Non sono questioni da affrontare alla leggera, i tempi stringono e la proroga è una scelta praticamente obbligata.

Il nodo dipendenti
Il passaggio tra Apcoa e Marina Chiavari è più complesso del previsto. Lo spiega, sul fronte occupazionale, la sindacalista Filcams Cgil Antonella Ortelio: “I lavoratori vedono svanire qualsiasi certezza sul loro futuro. Mi rammarica che non si sia voluta verificare la possibilità, da noi esposta e dai nostri legali suffragata, della cessione del servizio come ramo, giacché sarebbe avvenuto tra cooperativa privata e azienda partecipata, e quindi senza aggravio di costi”.

6 Giugno 2018

Si tratta di dieci dipendenti a tempo indeterminato, che passeranno a tempo determinato, anche se per dieci anni, “senza una figura che si occupi della gestione del personale in termini di ferie, permessi malattia e tutto quanto attiene alla sfera contrattuale, dal momento in cui verrà a mancare il supporto che, nella gestione in corso, è garantito dalla sede di Apcoa”. Ortelio minaccia di “portare i lavoratori in consiglio comunale”.
Ma il sindaco assicura che “assumeremo una persona in più rispetto a quelle attualmente impiegate”. E sul mancato passaggio del ramo d’azienda (come sembrava in un primo momento) si giustifica: “L’accesso diretto sarebbe stato illegittimo. Stiamo preparando un bando pubblico che rispetti i requisiti della legge Madia”. Dove i lavoratori ex Apcoa dovrebbero avere una clausola di salvaguardia.

La gara pubblicata, ritirata e corretta
Intanto, anche la gara dei parcometri ha un iter difficoltoso. Il Comune pubblica la “Procedura per fornitura, installazione e manutenzione dei parcometri e delle casse automatiche per i parcheggi con sbarra” a inizio 2018. Il 22 gennaio, le minoranze di Noi di Chiavari e Chiavari sempre al Centro, dopo aver letto il testo, ne denunciano gli “errori grossolani”.
Secondo le opposizioni (meno il Pd, la cui attività consiliare è assai scarsa), la procedura manca di trasparenza perché non viene indicato “un dato finanziario integrato per tutte le modalità di servizio (parcometri, strutture a sbarre e app mobili)”; perché “manca lo schema di contratto”; perché non si indica “come vengano attribuiti i giudizi per ogni aspetto qualitativo richiesto”; perché “nel bando non è indicato il numero dei componenti la commissione giudicatrice e la loro professionalità”. Inoltre, la procedura non rispetta le leggi in vigore in quanto “il rapporto qualità/prezzo deve essere indicato con un tetto massimo del 30%, mentre nel bando in oggetto si è invece fissato il 35%”; non è stato incluso il documento ‘Progetto di gara’. Infine, si nota come il bando preveda la fornitura di un server. Ci si chiede come mai “non si è invece previsto un server virtualizzato accessibile con opportune password da più operatori (Vigili-Ragioneria) e collegato con un ufficio della Finanza come avviene in molti Enti. Tutto ciò per maggiore trasparenza e per evitare anomalie ed ammanchi sugli incassi (quasi sempre cash)”.

La seconda proroga
Tutto da rifare? Evidentemente sì: infatti Palazzo Bianco ritira il bando e assume un consulente esterno per rielaborarlo. “Questo, insieme ai costi già alti della gara, non farà altro che pesare sulle casse del Comune – attaccano le minoranze – Una spesa che si poteva tranquillamente evitare, lasciando la gestione a una ditta esterna, pur imponendo le proprie condizioni in materia di frazionamento orario e sosta agevolata per i residenti in sede di stesura del nuovo contratto”.
Ma ormai l’amministrazione non può certo tornare indietro. Il bando viene ripubblicato e, nei mesi successivi, arriva a compimento. Vince la gara l’associazione temporanea di imprese composta da Designa Italia srl di Cornate d’Adda (Monza e Brianza) e Ditech srl di Roma: 58 nuovi parcometri e due casse automatiche. L’esito finale è del 20 giugno. In più, pende il ricorso al Tar della società esclusa, la Parkeon spa.
Impossibile risolverla in dieci giorni. Così anche la data del 30 giugno è destinata a non essere rispettata. Mentre la gara per l’assunzione dei parcheggiatori è attualmente in corso. Non resta che optare per un’altra proroga. Si va al 15 settembre, tra l’incredulità generale.

9 Giugno 2018

Il MeetUp Cinque Stelle lo evidenzia in un comunicato: “Apprendiamo dagli organi di stampa che dopo gli annunci del 25 settembre 2017 in cui il Comune affermava che a marzo 2018 i parcheggi sarebbero stati gestiti dalla controllata Marina Chiavari, la gestione di Apcoa verrà prorogata ancora fino alla fine dell’estate. Perché questi continui rinvii? Prima la motivazione era tecnica: era necessario predisporre la gara d’appalto per la fornitura dei parchimetri. Ma adesso? Il 22 maggio il Sindaco dichiarava, sperandolo, che a luglio la gestione sarebbe passata di mano. Ad oggi i cittadini ancora aspettano. Oltre a questi rinvii, leggiamo che la tariffa in passeggiata mare aumenterà, passando da 50 a 80 cent/ora: perché questo ultimo regalo? Chiediamo all’amministrazione chiarimenti in modo che la cittadinanza possa capire lo stato delle cose”.
Le risposte sono almeno due: un bando dei parcometri sbagliato e poi rifatto e una procedura di passaggio di personale sottovalutata nella sua complessità. I ritardi ne sono la diretta conseguenza.

Forse il Comune di Chiavari non aveva la struttura – né tecnica né burocratica né di risorse umane – per poter gestire la partita dei parcheggi. Forse se i privati (non c’è solo Apcoa, per carità) hanno sempre più contratti presso le pubbliche amministrazioni, un motivo ci sarà.
Chissà se a settembre sarà tutto pronto e si potrà dire: ‘buona la terza’. O se arriverà un pronunciamento negativo da parte dell’Anac. E’ un altro bello spauracchio, insieme al ricorso della società soccombente sui parchimetri.
Di certo c’è che, se partirà, comunque la ‘rivoluzione’ dei parcheggi a Chiavari sarà monca sin dall’inizio. Nessun abbonamento, nessuna tariffa agevolata per i residenti. Per queste si dovrà attendere. Il primo e unico passo sarà la tariffa frazionata (condizione che peraltro già esiste per chi ha l’app Easy Park o Sosta Facile sul proprio smartphone).
Come dire: tra le promesse elettorali e la realtà ci passa il mare.
O meglio, ci passa Marina Chiavari.

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