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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

L’associazione Pietre Parlanti si allarga: come conquistare i sentieri, un centimetro alla volta, restituendoli alla bellezza e alla collettività

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di ALBERTO BRUZZONE

Sulle alture di Lavagna ci sono delle pietre che parlano. E raccontano un passato importante e prezioso, e raccontano un presente altrettanto speciale. Parlano perché ci sono delle persone, dei veri appassionati, che si occupano con puntualità, impegno, precisione e rigore del recupero della sentieristica nella zona: sono partiti diversi anni fa, sono andati avanti nonostante la pandemia, hanno stretto collaborazioni con altre associazioni del territorio, hanno dialogato con le istituzioni e hanno ottenuto risultati importantissimi e sotto gli occhi di tutti.

Di Pietre Parlanti, una delle associazioni più interessanti e attive nel territorio del Tigullio, ‘Piazza Levante’ ha parlato per la prima volta nell’ottobre del 2018. Adesso ritorniamo volentieri sull’argomento, perché nel frattempo il gruppo ha compiuto passi da gigante, nuovi sentieri sono stati aperti, nuove bellezze sono state restituite al paesaggio, nuovi chilometri sono stati conquistati, liberati dai rovi, donati ai cittadini.

È un grande, grandissimo lavoro quello di Pietre Parlanti, realtà fondata nel 2017, che raduna oggi una cinquantina di associati e che ha preso vita da tre donne attivissime e da sempre impegnate sul territorio, anche se non ne sono natie. Ma l’amore verso la Liguria è il medesimo e fortissimo per l’inglese Oenone Lloyd, la piemontese Ilaria Mazzini e l’umbra Paola Giostrella, che hanno scelto la Riviera di Levante come loro terra d’elezione.

“Il lavoro dei volontari è fantastico – racconta Oenone Lloyd, che è la presidentessa di Pietre Parlanti – Ci vediamo ogni mercoledì e a volte anche al sabato, per portare avanti la nostra attività e le nostre missioni”. In cinque anni di strada ne è stata fatta moltissima: “Ora ci stiamo concentrando nella Valle dei Berissi. Qui abbiamo anche ricevuto la visita di alcune scolaresche. Siamo nella zona dove si trovano le cave, c’è moltissimo da fare, ma non ci perdiamo d’animo”.

Ogni rovo che viene tolto, è un centimetro in più restituito alla bellezza, restituito alla collettività: “Proseguono anche le nostre collaborazioni con associazioni di Sestri Levante e in particolare con la Nassa, un gruppo di ragazzi che è stato molto utile su alcuni fronti”. Tutto ruota intorno allo splendido rustico di proprietà di Oenone Lloyd. Si trova sulle colline di Santa Giulia, a dieci minuti di macchina dal centro di Lavagna. Un tempo brevissimo per passare dal caos e dallo smog al paradiso più assoluto.

Dalla sua abitazione, che ospita la sede di Pietre Parlanti, Oenone vede il promontorio di Sestri Levante a sinistra, quello di Portofino a destra. Sotto, Cavi, Lavagna e Chiavari. Di spalle, la prima cinta dell’appennino ligure. Si respira aria freschissima sotto al pergolato. Lo stress e le ansie restano fuori dal cancello. L’ideale per far lavorare la mente e concepire uno splendido progetto legato alla tutela del territorio. Negli anni, il gruppo si è ampliato, intorno ai più assidui frequentatori, che non si perdono una sola occasione. Per arruolare volontari, Pietre Parlanti si affida a volantini e alla pagina Facebook: l’invito è quello di portare, a ogni appuntamento, attrezzi utili quali cesoie, forbici, motoseghe, zappe. Al termine, c’è sempre un momento conviviale, per stare insieme e fare amicizia, contemplando il lavoro svolto. Dove c’erano rovi e tronchi, ricompaiono le tracciature dei sentieri, e una pietra sta a indicare la via. Una pietra parlante, per l’appunto. Il marchio dell’associazione, come a dire: qui siamo passati noi. E i risultati si vedono. Eccome se si vedono.

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