di DANILO SANGUINETI
Le sacrosante battaglie green – a partire da quella dello spreco idrico che martoria i nostri corsi di acqua, condotta con puntigliosa determinazione dalla Garbolino Fi.Ma. Chiavari per arrivare a quelle che difendono l’ecosistema mediterraneo – rischiano di spingere sullo sfondo e ancora peggio far passare in sordina i successi agonistici. A dimostrazione che l’acqua c’è e che la ‘papera galleggia’, i pescasportivi levantini continuano a farsi onore, anche nei consessi più elevati.
Alloro iridato per un decano del Circolo Pescatori Dilettanti Rapallesi, Loris Galvan, trionfatore indossando la maglia azzurra nella competizione di Drifting ai recenti Big Game. I ‘grandi giochi della pesca’ sono per quanto riguarda le gare in mare l’equivalente dei mondiali. Sotto la definizione di Big Game Fishing sono racchiuse un po’ tutte le tecniche che prevedono principalmente la cattura di pesci predatori sia pelagici che stanziali.
Questa tipologia di pesca prevede l’uso di un natante e si distingue in Traina d’altura, Traina costiera, Drifting. Sempre per decrittare dall’inglese va aggiunto che l’etichetta Drifting contraddistingue la pesca dalla barca in deriva, anche se con questo termine si intende esclusivamente la pesca al tonno gigante, praticata con barca in deriva oppure ancorata ed utilizzando canna e mulinello.
Questa tecnica, oramai largamente diffusa, è stata introdotta nel nostro paese negli anni ’70 per merito di un medico bolognese, Adamo Benfenati, che applicò e adattò alla realtà adriatica le tecniche utilizzate dai francesi. Specialità di alta specializzazione e dai costi non minimi, sia in termini di esperienza sia in termini di risorse economiche, visto che per praticarla è indispensabile una barca con spiccate caratteristiche di altura e un’attrezzatura da pesca di prim’ordine.

Il Circolo rapallese, per tutti C.P.D.R., ha non una ma più ‘lenze’ che stazionano ai vertici delle classifiche mondiali. Dal 2021 ad oggi c’è stata una staffetta interna: se l’anno scorso a Pesaro ad alzare la coppa del mondo era stato Matteo Guidicelli, a Pescara poche settimane fa sul trono mondiale si è assiso Loris Galvan assieme agli altri componenti del team Italia Pasquale Scotto Di Luzio, Luca Miserocchi e Guido Ascheri.
La vittoria è arrivata dopo due giornate di gara avvincenti. A dire il vero le prove dovevano essere tre ma, come spesso accade in competizioni di pesca sportiva in mare, si è dovuto fare i conti con le condizioni meteo marine che anche in questo mondiale non hanno consentito di disputare in sicurezza la terza e ultima manche. Festa azzurra, dunque, a Pescara.
Festa, però, anche a Rapallo. Il Circolo Pescatori Dilettanti Rapallesi nella pesca in mare conferma di essere una potenza: da tre anni a questa parte il circolo è campione d’Italia della traina costiera. Proprio Galvan si era guadagnato la convocazione in azzurro grazie al titolo italiano del 2021 ottenuto a Marina di Ravenna assieme a Riccardo Repetto, che è anche il presidente del sodalizio rapallese, e Willy De Luca. Per il 67enne pensionato (era impiegato nel settore trasporti) Galvan il merito a Pescara come a Rapallo va ascritto alla coesione. “Non eravamo ovviamente sicuri di vincere, ma sapevamo di poter fare bene. La differenza l’ha fatta il gruppo. Il commissario tecnico in questo è stato bravissimo: ha creato un team di persone eterogeneo. E così in barca ognuno ha portato la propria esperienza. Questo è stato fondamentale assieme alle capacità di Pasquale Scotto Di Luzio. Era lui che pescava: la sua esperienza, il suo grande self control anche nei momenti difficili. Ma, ripeto, tutti hanno portato qualcosa, dall’innesco alla decisione di pescare a una certa profondità fino al tipo di pastura”.
Galvan aveva già vinto il Mondiale di drifting nel 2000: “È passato del tempo, ma se la Nazionale di pallavolo ci ha messo 24 anni per tornare campione del mondo, io solo 22 – scherza – Sono molto contento e il gruppo è stato fantastico anche se eravamo di generazioni differenti. Mi piace portare l’esempio di Guido Ascheri che è di Imperia e ha 76 anni. La pesca è davvero uno sport per tutte le età”.
Il presidente del CPDR Riccardo Repetto ha voluto un festeggiamento speciale per il socio iridato: domenica 18 settembre sotto il tendone sul molo, vicino alla sede sociale, (la ‘Palafitta’ come la chiamano i soci) premiazione e rinfresco in onore di Galvan. Il presidente alza il calice: “Questa striscia di risultati straordinari ci riempie di orgoglio. Come realtà locale noi puntiamo molto al mantenimento delle tradizioni e tra queste, senza dubbio, c’è anche il legame con il mare e la pesca. Se poi arrivano anche successi come questo, tanto meglio. Per noi è un piacere festeggiare il nostro socio e condividere un momento di felicità che da noi è la regola che accomuna i soci”. Pesca come terapia individuale e di gruppo per il corpo e per la mente. Da consigliare.