(r.p.l.) La vicenda dello spostamento del capolinea delle corriere dell’Amt è un’altra di quelle che il nostro giornale ha più volte definito di ‘surrealismo chiavarese’.
L’attuale posizionamento, in piazza Nostra Signora dell’Orto lato uffici postali, dal punto di vista dei principi dell’intermodalità e del servizio all’utenza è da manuale. A due passi dalla stazione ferroviaria, consente un perfetto collegamento gomma/rotaia di grande valore e importanza soprattutto per i cittadini dell’entroterra i cui spostamenti devono essere favoriti in ogni modo; inoltre il capolinea è nel pieno centro cittadino prossimo quindi a tutti i servizi e attività commerciali.
Se qualcuno dovesse pensare ex novo dove collocare il capolinea delle corriere e lo facesse, come si deve, nell’ottica del benessere dell’utenza dovrebbe localizzarlo là dove è adesso.
Non sono state chiarite dall’Amministrazione Comunale chiavarese, che è la proponente lo spostamento, le ragioni dello stesso. Si dice che abitanti dei palazzi prospicienti il capolinea si siano lamentati del rumore e probabilmente dell’inquinamento collegato agli autobus in partenza. La lamentela è comprensibile ma andrebbe affrontata, come succede in molti comuni d’Italia, con la sostituzione dei mezzi vecchi e inquinanti con nuovi elettrici o ad idrogeno. Ci sono fondi importanti nel Pnrr per l’acquisto di mezzi di questo tipo e molti Comuni vi hanno fatto ricorso.
A Chiavari invece l’Amministrazione Comunale, suscitando proteste soprattutto degli autisti e dei lavoratori di Amt, ha iniziato a proporre soluzioni strampalate tutte distanti dalla stazione ferroviaria e dal centro e quindi di grande scomodità per l’utenza e penalizzanti il concetto dell’intermodalità: palazzetto dello Sport a San Pier di Canne, piazza Nassiriya, già congestionatissima per la presenza della più grande concentrazione scolastica cittadina, corso Buenos Aires, la Colonia Fara.
Il capolinea delle corriere, oltre che una location intelligente per migliorare il servizio all’utenza, richiede un minimo di servizio per gli autisti e gli addetti di Amt: un servizio igienico e un piccolo punto di ristoro, di cui l’attuale collocazione è dotata. Su questo punto si sono irrigiditi i rappresentanti sindacali dei lavoratori, giustamente attenti alle condizioni di lavoro dei loro rappresentati.
A noi sembra che le soluzioni prospettate siano tutte sbagliate. In particolare quella dei 4 stalli (sui 6 di cui si ha bisogno) in piazza Nassiriya con la possibilità di servizio e punto di ristoro per gli autisti nel vicino Istituto Assarotti che ospita una scuola materna statale (!).
Piazza Nassiriya è del tutto inadatta: per la localizzazione (lontana dalla stazione ferroviaria), per la configurazione viaria (convergenza di tre linee di traffico con tre semafori che nelle ore di punta creano fortissime congestioni), per la concentrazione di plessi scolastici sui due lati della piazza con attraversamenti pedonali di centinaia di studenti, per la carenza di spazi ulteriormente disponibili per le corriere tenuto conto che nelle ore di punta ve ne sono già molte che caricano e scaricano studenti.
E poi, come si può pensare di mettere a disposizione spazi di una scuola materna per ospitare i servizi e il punto di ristoro per gli autisti? I genitori dei bimbi e gli insegnanti sono d’accordo?
La domanda che ci poniamo è la seguente: ma perché non si può pensare a recuperare spazi nel grande parcheggio prospiciente la Stazione Ferroviaria, la cosiddetta dai vecchi ex-area della Piccola velocità?
È connessa alla stazione, in pieno centro, su un asse viario principale, non dovrebbero esserci grandi problemi di adattamento della struttura e forse le Acli che hanno una sede lì con una convenzione con Amt potrebbero mettere a disposizione degli autisti servizi e punto di ristoro. Impeccabile.
Troppo semplice per farla diventare una soluzione vera.
Surrealismo chiavarese.