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Giovedì, 25 maggio 2023 - Numero 271

Chiavari, Cgil: “Bloccheremo la gara dei parcheggi”. Altra proroga per Apcoa?

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(r.p.l.) Parcheggi a Marina Chiavari, il percorso si fa sempre più accidentato. Quando a inizio 2018 era previsto il passaggio di consegne da Apcoa alla società che gestisce il porto turistico (partecipata al 100% da Palazzo Bianco), tutto veniva rappresentato in discesa: nuovi parcometri, soste agevolate per i residenti, prima ora frazionata, maggiori incassi e tutta una serie di infiniti vantaggi.
Sembrava proprio che gli impegni presi dall’attuale maggioranza in campagna elettorale potessero andare a buon fine. Ma, come su decine di altri fronti (di cui Piazza Levante ha dato ampiamente conto nei numeri scorsi), sembrava solamente. L’apparire è molto lontano dall’essere. Le parole molto diverse dai fatti.
Per Apcoa ci sono state una prima proroga al 30 giugno (a causa degli errori contenuti nel bando dei parcometri, per il quale ancora adesso pende un ricorso da parte della società soccombente) e una seconda dilazione sino al 15 settembre, perché il passaggio dei dipendenti della società mantovana a Marina Chiavari è stato tutt’altro che scontato. Anzi.
Ancora oggi è incerto, indefinito, pieno di punti critici e soggetto a una pesantissima protesta da parte dei sindacati. L’ultima notizia è di qualche giorno fa: Marina Chiavari, dopo aver pubblicato un ‘Avviso di selezione per titoli ed esami per l’assunzione a tempo determinato di n. 10 controllori della sosta’, a firma del presidente del Cda Pierluigi Piombo e con data 22 giugno 2018, ha ricevuto 67 candidature ma di fatto ne ha scartato in fase preliminare, escludendole dal colloquio, ben 63.
Ovvero: solamente quattro persone hanno potuto sostenere il colloquio ieri pomeriggio. Su quasi settanta richieste, la graduatoria verrà formata – se tutto andrà bene – per soli quattro posti. Ma come? Il bando non parlava di “n. 10 controllori della sosta”? Erano tutti così inadeguati? Nessuno aveva titoli né curriculum richiesti?
Queste e altre domande se le sono fatte gli esclusi (cinque dei quali già dipendenti di Apcoa, in certi casi da oltre quindici anni) e, di conseguenza, sono arrivate sulla scrivania della Cgil, che assiste i parcheggiatori e che già negli scorsi mesi ha avuto più di uno scontro con l’amministrazione Di Capua in merito al modo di procedere di Palazzo Bianco.

Di fronte a quest’ennesimo ‘mistero’ Antonella Ortelio, responsabile territoriale di Filcams Cgil nel Tigullio, ha avuto conferma di tutte le sue precedenti perplessità: “Ho sempre pensato – afferma – che i vertici di Marina Chiavari non fossero in grado di gestire una situazione del genere. Perché non sono preparati e non hanno la struttura né le conoscenze specifiche. In più, in Comune non ci sono mai stati a sentire. Ecco, questi sono i risultati. Questo concorso non è assolutamente chiaro e vogliamo capire perché su 67 domande ne sono state ammesse solamente 4. Non è possibile. Quali esperienze curricolari dovevano produrre gli esclusi? Io parlo per i miei assistititi, i cinque di Apcoa che non sono neppure stati ammessi al colloquio. In certi casi fanno i parcheggiatori da decenni. Che cosa non andava bene? Forse non stavano simpatici? Vogliamo capire”.
La Cgil annuncia battaglia, senza se e senza ma: “Questa è una porcheria e non staremo certo a guardare. Appena scadrà il contratto con Apcoa, impugneremo tutta la procedura e ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica. Ci sono profili d’illegalità enormi. A cominciare dal fatto che la commissione esaminatrice non è mai stata resa pubblica. Si è proceduto con un concorso invece che con una procedura più snella, come quella della selezione. Ma poi non si sono adottati tutti gli accorgimenti necessari per legge quando si fa un concorso. Ovvero, tanto per cominciare, rendere noti i nomi degli esaminatori. Noi stessi non ne abbiamo mai saputo nulla, non abbiamo mai avuto nessun colloquio, siamo stati tenuti completamente all’oscuro. E’ incredibile che in un comune medio-grande come Chiavari possa accadere una cosa del genere”.
Nel bando si legge che “per l’esperienza lavorativa specifica si intende l’esperienza maturata nel campo della gestione dei parcheggi a pagamento in mansioni analoghe a quelle oggetto della presente selezione, in particolare verrà attribuito un punto per ogni anno in cui si è ricoperto un ruolo analogo fino ad un massimo di 15 punti” (qui il testo completo).
“In due giorni – commenta Antonella Ortelio – sono state vagliate da ‘anonimi’, visto che non conosciamo i nomi delle persone della commissione, ben 67 domande. Già mi viene da chiedere come sia stato possibile arrivare a una scelta in così poco tempo. Non bastasse, ora come faranno a scegliere gli altri sei? Faranno un altro bando? Inseriranno nuovi criteri? E quali?”. Nel bando si parla genericamente di “commissione esaminatrice, composta da 3 membri, individuati tra esperti nelle materie oggetto di valutazione, esterni alla società”.
Ieri, si diceva, si sono effettuati i colloqui dei quattro ammessi (qui il documento con i convocati, dove come si vede non è espresso alcun punteggio). Si tratta di personale già impiegato da Apcoa. Con la differenza che la società mantovana aveva contratti a tempo indeterminato, mentre il bando di Marina Chiavari prevede “contratto a tempo determinato per 12 mesi”.
Già questo è un netto peggioramento di condizioni lavorative. E poi, che ne sarà degli altri cinque lavoratori di Apcoa che sono stati esclusi? Un sindacato si deve lecitamente porre la domanda: “Faremo un esposto per leso diritto all’occupazione. Questo concorso non ha senso. Si doveva fare un passaggio di ramo d’azienda da Apcoa a Marina Chiavari, come più volte abbiamo sostenuto, tutelando le persone che finora hanno lavorato a Chiavari. Invece è stato fatto un pasticcio. E lo faremo presente in ogni sede”.

Marina Chiavari a parte, questo è un bel grattacapo per il sindaco Di Capua. Che, forse, si aspettava un passaggio molto più spedito. Ma, evidentemente, sono stati sottovalutati diversi aspetti. “Ci hanno sempre detto – accusa la Ortelio – che non è stato fatto il passaggio del ramo d’azienda perché Apcoa non voleva. Ma io domando: a chi sta in capo il servizio? Mica ad Apcoa, che ne è il gestore. Il servizio sta in capo al Comune, che può decidere come meglio ritiene. Qui non si conoscono neppure le regole basilari”.
Qualche tempo fa, quando la questione dipendenti iniziò ad affacciarsi, Di Capua dichiarò: “La Corte dei Conti ha dato il via libera per l’assunzione del personale attualmente in servizio con Apcoa”. Era il 24 settembre dello scorso anno. Poi, evidentemente, qualcosa è cambiato. Sempre Di Capua, il 9 giugno di quest’anno: “Ho discusso con l’avvocato e il segretario generale del Comune le questioni sollevate da Antonella Ortelio della Cgil sul passaggio dei lavoratori da una società a un’altra. L’accesso diretto sarebbe stato illegittimo. Stiamo preparando un bando pubblico che rispetti ciò che prevede la legge Madia”.
La quale legge era in vigore anche nel settembre 2017. E allora perché prima si è lasciato aperto uno spiraglio per i nove lavoratori e poi si è optato per il concorso? Perché si è detto pubblicamente che sarebbero stati tutelati, e poi questo non è stato fatto? E ancora: nel bando di Marina Chiavari la legge Madia è stata rispettata per filo e per segno? La Ortelio prova a dare la sua versione: “Delle due l’una. Quando il Comune diceva che avrebbe tutelato i nove lavoratori attraverso il concorso, di fatto enunciava un illecito. Se si fa un concorso, gli esterni devono avere le stesse possibilità rispetto agli ex Apcoa. Non esistono corsie preferenziali. Anche di questo dovranno rispondere”.

Ma cosa accadrà ora? I fatti raccontano di quattro ammessi al colloquio su 67. Se tutti verranno promossi, andranno a formare una graduatoria di 4 elementi. Mancano gli altri sei. Come verranno scelti? Sarà fatto un altro concorso? E, soprattutto, si farà in tempo entro la data del 15 settembre? In quel giorno, infatti, scade il contratto con Apcoa e dovrebbe subentrare Marina Chiavari. Di Capua si è sempre difeso dalle accuse dicendo che la forza lavoro sarebbe passata da nove a dieci elementi. Ci saranno tutti gli elementi a regime? O sarà necessaria una nuova proroga ad Apcoa per far fronte all’ennesimo ostacolo?
La Ortelio ne è sicura: “Noi impugneremo tutto e siamo certi che la magistratura vorrà fare chiarezza e fermerà la gara”.
Pasticci o pasticcini che siano, il Comune è stato informato sull’andamento del bando da parte di Marina Chiavari? Il presidente Piombo ha relazionato il sindaco, visto che Palazzo Bianco detiene il 100% delle quote? Come si pensa di procedere? Sono domande che la minoranza di Noi di Chiavari, con i consiglieri Roberto Levaggi, Daniela Colombo e Silvia Garibaldi, ha protocollato all’interno di un’interrogazione. Tre gli interrogativi nel testo: “Se l’iter di affidamento a Marina Chiavari stia ora procedendo o meno in modo regolare. Se siano o meno necessarie e se siano o meno regolari eventuali altre proroghe ad Apcoa. Se l’assunzione del personale stia procedendo in modo regolare e quando si pensa sarà conclusa la procedura”. “Anche questo episodio – osservano Levaggi, Colombo e Garibaldi – andrà a integrare il dossier che abbiamo inviato a Raffaele Cantone dell’Anac sui vertici di Marina Chiavari. Siamo sempre più convinti delle nostre opinioni e dell’inadeguatezza di certi elementi inseriti all’interno del consiglio di amministrazione”.

Scontro politico e sindacale a parte, che cosa cambierà per i cittadini? Probabilmente nulla. Nessuna agevolazione per i residenti. Nessuna sosta frazionata. Sembra ancora troppo presto. Il quadro, già di per sé complesso, è stato ulteriormente danneggiato.

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