di DANILO SANGUINETI
Con un punto d’appoggio adeguato qualsiasi festa può decollare. Il principio di Archimede virato verso il mondo dell’entertainment funziona: con poco, con materiale di facile reperibilità e relativo costo come la carta, si può ottenere molto. Spendere e, soprattutto, sprecare il ragionevole consente, affidandosi all’ingegno degli esperti, di offrire delle celebrazioni modulari, a geometria variabile e sorprendentemente stilose.
La filosofia del “less is more” guida le ragazze (definizione che straccia, a ragion veduta, la carta d’identità delle interessate) di “Papê Moneta” che ha la sua sede a Chiavari, in via Parma al numero civico 340. Subito dopo lo stadio di Caperana, andando verso Carasco, c’è il quartier generale, con ampia esposizione di che cosa sono in grado di realizzare Marta Fabbri assieme alle due aiutanti di campo Giulia e Virginia.
L’intuizione di usare la carta come mezzo per rendere realmente speciale un avvenimento venne a Marta nel 2013. “Da un po’ di anni mi ero accorta che un particolare oggetto da regalare nelle ricorrenze, la classica bomboniera da matrimonio o da battesimo veniva realizzata, con fenomenali elaborazioni artistiche, con la carta. Carta che era il materiale base della nostra ditta madre. Dovete sapere che Papê Moneta era ed è una costola di un’altra ditta, la Cartotecnica Moneta, ditta che vende all’ingrosso imballaggi alimentari”.
Ecco la spiegazione del nome. Papê è la traslitterazione in italiano del termine del dialetto ligure per “Carta”. Moneta è invece il legame con la casa madre, non ha niente a che fare con l’“argent”. “Invece Papê (con la “e” con accento circonflesso) mantiene lo stesso significato in molte lingue (“paper, papier, papel” i più noti ma anche “papir” in norvegese o “papera” in basco): ci piace pensare che sia un nome che unisce tante diverse realtà. Vogliamo che sia chiaro il riferimento alla carta. All’apertura Papê nasce nel 2013, a Chiavari, come negozio nel senso più comune del termine pur avendo nel suo dna la propensione a cambiare pelle e il desiderio di proporre articoli innovativi. Oggi non più solo imballaggi alimentari ma articoli per la tavola, decorazioni, palloncini, prodotti per dolci, oggettistica per la casa sono il nostro pane”.
Uno spazio ospita le bomboniere. Oggetti dalle quali tutto è partito. Abbiamo pensato ad esse come “coccole” per gli invitati ad una cerimonia o festa e ci impegniamo davvero tanto per selezionare ogni anno, vogliamo che siano oggetti che raccontano piccole storie di bellezza, preferibilmente fatti da mani capaci e menti originali. E poi ci sono confetti di tutti i tipi, nastri colorati, sacchetti e scatoline, bigliettini e inviti”.
Seguendo le richieste del pubblico e assecondando un’innata curiosità, oggi Papê offre una serie di servizi che rendono l’esperienza di chi ha un evento da festeggiare, vantaggiosa e sorprendente.
“Un po’ siamo andati dietro alle richieste del mercato che ha imposto queste scatoline fai da te e quindi è nato un po’ come fai da te. All’inizio si vendevano all’ingrosso, poi abbiamo sempre più puntato sulla personalizzazione. Allargando il campo del nostro intervento alle torte, penso al “cake design” di queste torte un po’ americane, o all’oggettistica per la festa, tipo i piatti ad hoc. Da lì siamo partiti per arrivare a fare allestimenti, dal preparare la sala per il banchetto. Ora collaboriamo anche con le fioriste, studiamo l’allestimento con i palloncini. Possiamo operare per una festa privata in casa, possiamo ideare, proporre e preparare la cerimonia in un locale”.

Il negozio di Caperana si è adeguato nel tempo al mercato. Sapendo di dover operare in un territorio particolare di una regionale particolare. “Certo non siamo a Milano dove c’è una richiesta “esagerata”. Qui c’è un’altra mentalità, e lo dico da tigullina totalmente inserita nel contesto…
“È normale che si voglia ottenere il meglio quando si organizza una festa ma, come spesso accade, ci sono numerosi ostacoli da superare per realizzare ciò che è solo un’idea: il budget, la location, la reperibilità del materiale, l’ispirazione giusta, volendo solo godersi la festa e dedicarsi agli ospiti. Noi possiamo rispondere ad ognuna di queste domande e affiancare il cliente nella risoluzione di ognuno di questi problemi, oppure possiamo presentare una proposta più ampia. Noi chiediamo quale budget si ha a disposizione e facciamo dei preventivi in relazione a questo”.
Per andare nello specifico Marta, con le sue due assistenti, curano un centinaio di eventi l’anno. A metà novembre – con il chiaramente propizio periodo delle festività di fine anno alle porte – siamo oltre l’ottantina. Che non è poco tenendo conto di quanto detto sopra, della zona in cui si opera.
“Se ci confrontiamo con una realtà relativamente vicina come Lucca, o come una grande città in Emilia come in Lombardia, per non parlare del Sud, siamo indietro. Eppure non ci lamentiamo. Vediamo che le nostre proposte di festeggiamento stanno prendendo campo. Battesimi, sposalizi, feste di compleanno, anniversari. Ed oggi non sono più solo i giovani ad adottare questo modo di interpretare l’evento importante e lieto. Non solo “Gender Reveal” o “Baby Shower”, oggi abbiamo mogli che organizzano feste a sorpresa per il settantesimo compleanno del coniuge, o coppie che scelgono di festeggiare in modo originale Nozze d’Oro, addirittura di Platino”.
Il trio d’attacco di “Papê Moneta” è formato da lei, Marta Fabbri, Virginia e Giulia.
Io curo la parte creativa dei progetti, mi occupo dei preventivi, dei rapporti con i fornitori e del customer care. Virginia è la nostra regista: precisa e appassionata, è il ponte tra l’idea e la realizzazione, quando ha una missione da compiere non la ferma niente e nessuno. Ha mani d’oro e sguardo splendente. Giulia è creativa e poliedrica, ha idee originali ed è la nostra social media adviser. È la piccola della squadra ma sa mettere in riga qualunque team!”.
È chiaro che l’asso nella manica (quindi una carta… ma da gioco) sfoderato da “Papê Moneta” è quello dell’immaginazione. L’appello alla fantasia è vincente, consente di elevarsi dalla prosa del contingente. Sognare di volare in alto per cavalcare una luna di carta, una Paper Moon, come fanno Ryan e Tatum O’Neal nell’omonimo film di Peter Bogdanovich.