di DANILO SANGUINETI
Tre mesi fa, il 27 luglio, l’Italia è diventata campione del mondo di pallanuoto maschile. Se n’è accorto qualcuno? Una manciata di articoli e pezzi sui principali mass media nell’immediatezza dell’evento (anche perché si era nella ‘bassa stagione’ del calcio), un giro di premiazioni per coloro che fecero l’impresa durato qualche settimana e poi da settembre arrivederci e silenzio.
Come al solito, come nel 2011 (altro miracolo di Alessandro Campagna alla guida del Settebello), o nel 2004 (il Setterosa vince le Olimpiadi) passata la festa, gabbato il pallanuotista. Ci ritroviamo ad ottobre con la partenza del campionato di serie A maschile e femminile al punto dove ci si era fermati sei mesi fa, alla conclusione della stagione agonistica 2018-19. I media hanno messo la sordina: minima risonanza, brandelli di notizie, approfondimenti quasi esclusivamente su giornali e tv locali.
Per le 14 formazioni maschili e le 10 femminili il destino sembra scritto: nuotare in un mare di indifferenza con la rutilante eccezione di una Pro Recco che attraverso gli sforzi disperati del presidente Maurizio Felugo riesce a strappare un briciolo di attenzione all’informazione mainstream. Una rondine che non porta una schiarita sul cielo cupo di piscine (oltretutto coperte alla meglio e malandate) che sono sempre più disertate dagli spettatori oltre che da telecamere e taccuini.
Nella serie A1 maschile la Pro Recco fa il vuoto, e lo fa a 360 gradi. In campo agonistico non c’è e non potrà esserci storia. Tanto per capire: nell’unica giornata sin qui disputata, il team biancoceleste allenato da Ratko Rudic ha vinto a Firenze con un tremendo 21-3. Poi il torneo si è subito fermato per gli impegni europei delle italiane. Il team levantino avrà vita facile nella regular season, dovrà impegnarsi solo nelle finali play off dove le lombarde Brescia e la Sport Management si contenderanno l’onore e l’onere di sfidarla per lo scudetto, sapendo di essere delle sparring partner per il vero obiettivo della Pro, che sarà ancora quella Champions League che le sfugge ormai da un quadriennio.
L’inseguimento avverrà, come l’anno scorso ed è un mezzo prodigio – sotto gli occhi delle telecamere di Sky. Il Recco del presidente Felugo riesce a fare cose che le altre neppure provano. Oltre all’accordo con la tv satellitare, ha confermato la decisione di giocare i match casalinghi del girone di qualificazione della Champions in giro per le vasche italiane. Un progetto in parte imposto dall’essere (sono solo 15 anni…) esiliata da Punta S. Anna e doversi arrangiare tra Camogli, Bogliasco e nell’ultimo periodo Sori, e in parte per la capacità manageriale di fare marketing di Felugo e dei suoi collaboratori. Per la seconda giornata del girone, in precedenza una vittoria abbastanza comoda a Marsiglia, è stata scelta come piscina di casa quella di Bergamo, terra dove la pallanuoto un tempo fu prospera.
La città di Arlecchino ha risposto nel modo migliore all’arrivo della Pro Recco. Tutti i biglietti sono stati polverizzati e la partita di sabato 19 ottobre contro il team spagnolo del Terrassa, al Centro Sportivo Italcementi con diretta su Sky Sport Arena, è stata preparata e presentata con tutti i crismi.
Alla conferenza stampa di presentazione a palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo c’erano Maurizio Felugo e Arnaldo Deserti, presidente e direttore sportivo della Pro Recco, Lele Foresti numero uno della Pallanuoto Bergamo e Loredana Poli, assessore allo sport del Comune.
“Per Bergamo è l’avvenimento dell’anno e la dimostrazione l’abbiamo avuta in prevendita con tutti i biglietti venduti in poche ore – afferma Foresti – Sono molto felice di poter ospitare una partita della Pro Recco, con lo staff dirigenziale biancoceleste ho condiviso esperienze sportive e umane ed è bello ritrovarsi per un appuntamento così prestigioso”.
“La Champions itinerante – ha spiegato Felugo – è un progetto iniziato due anni fa e permette ai più giovani di vedere dal vivo atleti ed eventi che emozionano. Questa competizione è cresciuta tantissimo grazie al lavoro del presidente Len Paolo Barelli e del direttore generale della Lega Europea Marco Birri, è un prodotto che funziona, le società investono e i migliori pallanuotisti ambiscono a farne parte. L’attivismo del club di Punta S. Anna spicca nel grigiore generale, il quadro è desolante con sparute eccezioni. La Pro Recco indica la via e allo stesso tempo cannibalizza le poche energie rimaste, come un ciclista che va troppo forte per i compagni di fuga e si ritrova, suo malgrado, ad affrontare un lungo percorso in avventurosa solitudine. Dalla nostra regione poco sostegno: si sente parlare sempre meno ligure al vertice, su 14 partecipanti solo altre due, Savona e Quinto, tengono alta la bandiera della ‘culla della pallanuoto’”.
A maggio la retrocessione del Bogliasco non è stata compensata dalle promozione di una ligure dalla A2 (il Camogli c’era andato molto vicino). Siamo sui minimi storici.
Un po’ meglio va nel femminile: due liguri su dieci, le solite Bogliasco e Rapallo in una situazione di forza che appare abbastanza cristallizzata. I due primi turni della stagione regolare non hanno portato alcuna novità alla coppia. La falsa partenza delle gialloblu del Rapallo Nuoto si spiega con la necessità di amalgamare una formazione al 50% rinnovata. E comunque hanno affrontato Plebiscito Padova e Sis Roma, due pretendenti al titolo detenuto dall’Orizzonte Catania. In pratica si sta delineando la stessa situazione di dodici mesi fa. Il Rapallo, che non ha i mezzi economici per competere con le tre corazzate, ci prova egualmente con le sue giovani. Il club diretto da Antonucci e Martini fa programma a lunga gittata, punta su quanto produrrà un settore giovanile che non potrà non trarre giovamento dai lavori di miglioria al vetusto impianto di S. Maria Novella.
E si torna al punto di partenza. Servono sponsor, sostegni pubblici e privati, visibilità che uno sport così difficile e per questo così entusiasmante oggi non ha e neppure sa dove scovare. La carta del ‘Settebello’ è stata a calata ma non è servita per fare primiera e neppure ad aggiudicarsi il punto di ‘denari’. Il piatto continua a piangere.