di DANILO SANGUINETI
Ci siamo anche noi. È giunto il momento di tornare in acqua per la terza categoria della pallanuoto maschile. Sabato 20 febbraio, controlli medici permettendo, parte il campionato di serie B. Gironi minuscoli, raggruppamenti geograficamente molto mirati per evitare trasferte lunghe, suscettibili di creare dei problemi a chi deve spostarsi da un luogo all’altro, soprattutto se si cambia regione.
In questa ‘fase Arlecchino’, con le regioni e i posti che passano da un colore all’altro nel giro di due settimane, è un aiuto in più dato alle società.
Non potendo garantire un sistema di monitoraggio pervasivo e costante, le varie società devono organizzarsi privatamente, andando in ordine sparso. Quindi ogni partita è a rischio, si andrà avanti a radar spento, confidando nella solita buona volontà e nella buona sorte, che si ricordi di chi sta alle spalle dei grandi, e nondimeno è indispensabile come e più di prima.
Adoperando il solito ottimismo, Chiavari Nuoto e SSD Rapallo Nuoto e Pallanuoto si presentano ai nastri di partenza con lo scopo minimo di far tornare in acqua i loro giovani e di abituarli nuovamente a un clima agonistico dal quale sono stati estromessi un anno fa.
Il 22 febbraio il campionato cadetto si interruppe alla sesta giornata. Nel girone 1 Cn Sestri Ponente, Us Locatelli, Andrea Doria, Imperia, Lerici e Sori più le due tigulline, la Dinamica Torino e il Piacenza inseguivano i play off promozione. Il primo lockdown cristallizzò la situazione sino alla definitiva sospensione del torneo. Tutto rimandato a dopo l’estate, quando si sperava di riaprire piscine e giocare precampionato, giovanili, insomma la normale attività. Vanificate anche queste speranze, si è dovuto rivedere formule, stilare protocolli, imporre regolamenti nuovi.
Invece che i canonici quattro raggruppamenti da dieci, formati otto gironi da cinque squadre con criteri di vicinanza. Nel dettaglio cinque delle sette liguri – quelle del Ponente (Imperia), di Genova (Locatelli, Sestri Ponente e Andrea Doria e il Rapallo – formano il Girone 1; il Chiavari con il Lerici è stato messo nel Girone 3 con tre emiliane, Piacenza Pallanuoto, Sub Modena e Reggiana Nuoto).
Nel girone 2 CUS Geas, NC Monza, Pallanuoto Bergamo, Pallanuoto Como, Sporting Lodi. Nel 4 Club Aquatico Pescara, Jesina Pallanuoto, Libertas RN Perugia, Pescara Nuoto e Pallanuoto, President Bologna. Nel 5 Lazio Waterpolo, Campus Roma, Libertas Roma EUR, RN Frosinone, Villa York. Nel 6 Basilicata Nuoto, Ischia Marine Club, Oasi Salerno, San Mauro, Waterpolo Bari. Nel 7 Brizz Nuoto, Cesport Italia, Etna Waterpolo, Ossidiana, RN Auditore. Nell’8 CUS Palermo, Acese, Waterpolo Palermo, RN Palermo 89, Waterpolo Catania.
Tra le liguri non c’è il Sori, ripescato in A2 per la rinuncia di varie società. Partite di andata e ritorno, le prime due classificate, al termine della regular season, accederanno ai play off promozione e le ultime due classificate lotteranno nei play out salvezza. Saranno aritmeticamente salve, invece, le terze classificate, confermate nella categoria per l’anno successivo.
La prima giornata propone sabato 20 febbraio Andrea Doria-Rapallo alla piscina Lago Figoi alle 16,30 e Chiavari Nuoto-Piacenza alla piscina Ravera. Due sfide che chiariranno subito se le formazioni, che hanno alla guida come negli anni precedenti Diego Casagrande e Andrea Pisano, possono combattere per i play off o dovranno preoccuparsi di evitare i play out.
Il fatto che tutte le contendenti siano praticamente rimaste uguali non è garanzia che i rapporti di forza siano invariati. Riflettono i due coach: “Dodici mesi senza gare sono un periodo enorme, nessuno dei nostri atleti, per la maggior parte giovani e giovanissimi, era preparato. Gente che per la sua intera carriera agonistica era abituata ad allenarsi almeno nove mesi e gareggiare tra prima squadra e categoria Under sei mesi su dodici, potrebbe aver smarrito oltre alla forma atletica anche tecnica e conoscenze tattiche”.
Insomma, una partenza a fari spenti, complicata dall’osservanza delle norme di sicurezza: c’è un protocollo da eseguire, con l’intero gruppo squadra che prima di ogni match deve sottoporsi al tampone molecolare con esito da comunicare alla federazione con congruo anticipo. Una ‘tassa’ che peserà in maniera significativa: ci si deve appoggiare a un laboratorio che consegni in fretta le analisi ogni sette giorni, la Federazione ha promesso che contribuirà alle spese, ma i rimborsi arriveranno nel tempo e intanto le società sono costrette ad anticipare denaro in un momento nel quale le casse sono desolatamente vuote. Le piscine sono chiuse al pubblico pagante da fine ottobre, la principale fonte di introiti dei sodalizi è cancellata. La stagione regolare avrà termine il 19 giugno. Play off e play out dovrebbero durare sino a metà estate, anche se il calendario verrà compilato più avanti, tenendo conto della composizione del tabellone e, soprattutto, di come evolve la pandemia.
In un simile quadro, il solo portare a termine la stagione sarà un’impresa sportiva. Chiavari e Rapallo, come assicurano i presidenti Danilo Ghio ed Enrico Antonucci si batteranno per arrivare sino in fondo nel migliore dei modi.
Ghio ammette: “È particolarmente dura, tuttavia i nostri ragazzi meritavano per l’impegno e la dedizione messi in questi mesi questo premio. È dall’estate scorsa che lavorano con mister Pisano in piscina, non hanno battuto ciglio in autunno e nei mesi scorsi quando non si sapeva dove si sarebbe andati a parare. Oggi vogliono dimostrare nelle gare ‘vere’ quanto valgono”.
La società li accontenterà whatever it takes… “Il rispetto del protocollo è un primo rilevante costo: vanni eseguiti i tamponi di controllo ai componenti del gruppo squadra, tutti i giocatori e tutti coloro che saranno con loro a bordo vasca, tecnico, medico, dirigenti. I referti vanno comunicati al più tardi il venerdì alle ore 15. In più le trasferte in Emilia saranno un ulteriore salasso per le nostre finanze. Così hanno deciso in alto e noi non possiamo che rispondere ‘obbedisco!’. Proponiamo la stessa squadra dell’anno scorso, solo non abbiamo più il portiere brasiliano che ha dovuto tornare in patria. Ce la caveremo con le nostre sole forze”. Che problema c’è? Sono pallanuotisti, sono assuefatti alla sofferenza.