di DANILO SANGUINETI
Che siate scaramantici o meno, questo è il momento di attenersi a ogni rito, attaccarsi a ogni oggetto, praticare ogni rituale possibile e immaginabile affinché la stagione della pallanuoto prosegua e termini regolarmente.
Sabato 16 gennaio non sembrava neppure vero ai ragazzi delle squadre di serie A2 poter effettuare l’usuale tuffo in vasca che dà il via al riscaldamento pre-gara. Una sequenza che mancava da quasi un anno. Un blackout mai registrato nella storia della waterpolo tricolore.
Finalmente sia la serie A2 maschile che (una settimana più tardi) quella femminile prendono il largo. Lo hanno voluto fortemente le società e la stessa federazione, che le ha incoraggiate e favorite in ogni maniera. Lodevole l’aiuto dato ai club per organizzare i turni di controllo, con i test di controllo effettuati ogni settimana (il costo dei tamponi a carico della Fin).
Se vogliamo che il Settebello e il SetteRosa continuino a vincere come hanno fatto in questo ultimo decennio, nel quale hanno salvato l’onore degli sport di squadra nei vari tornei iridati e in quelli con i cinque cerchi, se vogliamo che alle Olimpiadi 2021 vadano due squadre che possono dire la loro, competere per la medaglia più pregiata, bisogna che alle spalle dei più forti cresca e prosperi un movimento il più ampio possibile. All’appello del primo turno hanno risposto senza esitazioni ‘presente’ – e la cosa non era affatto scontata in questi drammatici frangenti – le società del Tigullio.
In A2 maschile Camogli e Lavagna hanno iniziato con il faccia a faccia, un derby che è sempre il modo più pratico e stimolante per ritrovare le sensazioni giuste. Ha vinto il team ospite, ma entrambi si dichiarano più che soddisfatti.
Dal quartier generale del Camogli. “Buona la prima. Abbiamo iniziato il campionato nel migliore dei modi espugnando la difficile vasca del Lavagna 90 al termine di una bella partita, giocata punto su punto fino all’ultimo secondo. Il definitivo 12-10 segnato da Iaci a 32 secondi dal suono della sirena”. Mister Angelo Temellini si è affidato al gruppo storico e inserito per la prima volta Marco Oneto e il giovane Schiaffino. “Abbiamo commesso degli errori, ma sono contento del risultato. Avevo chiesto alla squadra grande concentrazione e voglia di lottare fino all’ultimo secondo. Sapevo che il Lavagna non avrebbe mollato e posso ritenermi soddisfatto dell’atteggiamento dei miei ragazzi. Ci sono stati diversi errori sui quali torneremo in settimana, ma era troppo tempo che non si giocava una partita, quindi era normale avere qualche difficoltà. Mi è piaciuta la reazione del gruppo nei momenti in cui i nostri avversari si sono avvicinati riportandosi a meno uno. Abbiamo quasi sempre segnato l’azione successiva dimostrando di stare bene sotto il profilo mentale. Adesso ci attende una settimana importante perché dovremo lavorare sodo sotto l’aspetto fisico per aumentare la nostra condizione”.
Si può imparare molto da una sconfitta: è il pensiero dominante nell’altro spogliatoio, quello del Lavagna 90, gestito da mister Andrea Martini: “La mia squadra ha un’età media molto bassa, sono convinto che abbia grandi margini di miglioramento, alcuni dei miei erano praticamente all’esordio a questo livello. Abbiamo mostrato una buona preparazione atletica, abbiamo lottato fino alla fine, meritavamo almeno il pareggio. Era da undici mesi che non si giocava una partita di campionato, senza partite di allenamento contro altre squadre, quindi ci sta qualche incertezza nei contatti tra giocatori”.
Sconfitto pure il Sori e anche qui le giustificazioni non mancano come spiega il dirigente Daniele Elefante: “Non possiamo definire la prestazione del tutto negativa, soprattutto perché di fronte c’era una formazione che vuole arrivare prima nel girone, più attrezzata e alla quale non possiamo che fare i complimenti come il Torino. Qualche ingenuità pagata a caro prezzo, regalando i gol agli avversari, ma cercando comunque di non mollare fino alla fine, sbagliando qualche occasione di troppo nei momenti clou. I ragazzi di mister De Ferrari hanno tenuto un buon ritmo, salvo qualche calo di concentrazione. Bella prova del portiere Simone Benvenuto, alla prima in A2 e tanti minuti per l’esordiente Marco Olcese, classe 2004. Il Sori da battaglia che vuole vedere mister De Ferrari si è mostrato in alcuni frangenti. Dopo tanto tempo fuori dall’acqua non resta che continuare a lavorare”.
Gioventù, entusiasmo e grandi piani per il futuro sono anche il leitmotiv del Rapallo femminile che sta per esordire nella serie A2. Il tecnico, il confermatissimo Luca Antonucci. “Ricominciamo da una serie e da una squadra nuove. Io stesso non ho mai allenato in A2. Diciamo che è tutto un po’ strano, considerato anche il periodo che stiamo attraversando. Siamo passati dal lottare per lo scudetto alla serie cadetta, dove l’obiettivo principale è far crescere le giovani. Una sfida diversa, ma non certo meno stimolante. In A1 sarebbe stato più difficile per loro trovare spazi, in A2 avranno invece modo di crescere, fare esperienza, mettersi alla prova. Purtroppo, non avendo potuto disputare amichevoli, è difficile valutare a quale punto della preparazione siamo in questo momento: da questo punto di vista, le indicazioni arriveranno dalle prime partite di campionato. Da inizio stagione ho però notato in loro dei miglioramenti: l’entusiasmo non manca e sono il primo a essere curioso di scoprire dove potremo arrivare con questa nuova avventura”.
Un’altra costante nei commenti degli addetti ai lavori: il rammarico di giocare in piscine tristi, prive del pubblico per le note disposizioni di sicurezza sanitaria. Per far ribollire l’acqua delle vasche il calore degli spettatori è indispensabile. Un ultimo sacrificio, sperando che sia il doveroso preludio al ritorno alla totale normalità.