Maggio 2017: il Rapallo pallanuoto raccoglieva i cocci di una stagione opaca, soprattutto nei risultati della formazione principale, che aveva difeso il posto in serie A femminile per il rotto della cuffia (e stiamo parlando di waterpolo…).
Maggio 2018: la stessa dirigenza, la stessa guida tecnica festeggiano una stagione ricca di soddisfazioni. Dal terzultimo al terzo posto in dodici mesi senza cambiare niente, nella dirigenza e nello staff, il minimo indispensabile nella rosa.
Com’è stato possibile? La risposta arriva dalla storia del club gialloblù: flessibilità nella tradizione, coerenza nel mutare solo e quando vi è la più stretta necessità. In 47 anni nessuna rivoluzione, dando sempre tempo a tecnici e dirigenti di completare il loro percorso.
Un club anomalo, la S.S.D. Rapallo nuoto e pallanuoto, che si articola su due realtà distinte parallele e allo stesso tempo in simbiosi. Da una parte la Rapallo Nuoto fondata il 30 novembre 1971 con lo scopo di diffondere la disciplina del nuoto da subito e quella della pallanuoto in seguito. Passati i primi duri anni tra gli allenamenti in mare , in palestra e nelle piscine genovesi, la Rapallo Nuoto nel 1974 finalmente riceve in gestione dal Comune di Rapallo la nuova piscina che tutt’ora gestisce con la professionalità dei suoi dipendenti, la passione ed il volontariato dei suoi dirigenti. Ha come presidente G. Alessandro Martini e vice presidente Enrico Tacchini.
Poi c’è la Rapallo Pallanuoto che ha come presidente Enrico Antonucci e come vicepresidente G. Alessandro Martini. Inizialmente solo maschile, la squadra di pallanuoto femminile nasce nel 1997 sotto la guida di Elio Brasiliano per partecipare alla serie C.
L’epopea
Gli anni seguenti segneranno una scalata inarrestabile delle squadre giovanili (9 scudetti in varie categorie) e della prima squadra che porterà la Rapallo Nuoto sul tetto d’Europa.
Nel 2012 grazie ad Antonucci, Martini e Tacchini Enrico ‘torna’ il nome Rapallo dopo la parentesi di un anno a nome Pro Recco. Nel 2013 lo scudetto e nel 2014 la Coppa Italia con Antonucci Luca. Altri 3 titoli con le Under che portano la Rapallo Pallanuoto ad essere la società italiana più titolata nel settore giovanili.
Proprio la forza del vivaio convinse l’estate scorsa a non intaccare il nucleo della prima squadra, formato da giocatrici ‘fatte in casa’: l’organico era in grado, debitamente ritoccato, di fare molto meglio. E così è stato: quinto posto – su dodici – nella regular season, migliorato, e non era scontato, nella Final Six di Firenze.
Nei quarti di finale battuta nettamente la NC Milano (11-4); nella semifinale si arrendono alle favoritissima Orizzonte Catania (13-4); nella finalina di consolazione superano l’eterna rivale per la supremazia ligure, il Bogliasco del grande ex Mario Sinatra: un 7-5 che consente alle ragazze di coach Luca Antonucci di salire sul podio, al terzo gradino che consegna, e non è cosa da poco, un biglietto per le competizioni europee della prossima stagione.
La soddisfazione
Proprio il tecnico ha voluto dirottare gran parte del merito sulle sue atlete: “ E’ una soddisfazione grandissima, faccio i complimenti a tutte le ragazze per come hanno giocato la Final Six e tutto il campionato. Abbiamo fatto il massimo per ora, perché abbiamo ampi spazi di miglioramento dato che l’età media è davvero bassa. Una scelta societaria che qualcuno ha criticato ma di cui noi eravamo convinti. Fare quello che abbiamo fatto non era facile, però ci siamo riusciti. Ancora grazie alle ragazze e a Enrico (suo fratello e presidente della Rapallo Nuoto) che ci ha creduto da subito. Questo terzo posto è un grande traguardo, ma pensiamo già al futuro: ad unire le forze per costruire una squadra davvero importante”.
E vediamo da dove si può partire: rispetto alla stagione precedente restano o vengono promosse dalle giovanili Lavi, Zanetta, Avegno, Giustini, Gagliardi, Bacigalupo, Antonini, Tignonsini, Fiore, Giavina, Gaetti. Si fa tornare dalla Spagna Gragnolati e D’Amico dal Bologna, si prendono dal declinante Imperia Risso e Cuzzupè e dalla Locatelli Genova, di A2 come le ponentine, Marcialis e Sessarego, le straniere sono Van der Graaf e Genee Si rivelano tutti acquisti azzeccati, uno però è una sorpresa assoluta.
Carolina Marcialis in Cassano, 27 anni, era stata una delle grandi promesse della pallanuoto in rosa quando aveva 18 anni. Nel Nervi dieci anni fa era arrivata alle soglie della Nazionale. Poi la pausa per il matrimonio e la doppia maternità. Due anni fa torna in acqua accompagnata da un diffuso scetticismo: ‘offuscata’ dal marito troppo famoso – essere ‘la moglie di’ è comunque un pesante fardello – troppo lunga la pausa settennale per ritrovare la tecnica e la testa necessarie a certi livelli. Invece Carolina non solo ha ritrovato l’antico smalto, ma è apparsa addirittura migliorata rispetto agli esordi: 16 reti nella regular season, una prestazione con i fiocchi nel quarti di finale e un comportamento da vera leader nella finale per il terzo posto dove non ha segnato ma dove ha difeso come una leonessa e aiutato a tenere sempre indietro le irriducibili bogliaschine.
La rinascita di Marcialis, che potrebbe, continuando così, addirittura ritrovare l’azzurro, è un’altra medaglia che Antonucci ed i dirigenti possono appuntarsi sul petto.
(d.s.)