di ALBERTO BRUZZONE
Altri cinque anni di impegno parlamentare, non più alla Camera dei Deputati, ma al Senato della Repubblica. Raffaella Paita è stata eletta nella circoscrizione del Lazio, dov’era candidata nella lista proporzionale, nelle file di Italia Viva e Azione. “Lavorerò per la zona dove sono stata eletta, ma senza dimenticare i numerosi dossier aperti per la Liguria – spiega – A cominciare dalla sanità, dal lavoro e soprattutto dalle infrastrutture”.
Il risultato generale di Italia Viva e Azione è soddisfacente, anche se non si è arrivati all’obiettivo del 10%: “Ma siamo andati molto bene in tutta la Liguria, con punte nel Tigullio oltre il 10%, grazie a persone che ho voluto fortemente in squadra, come Silvia Garibaldi. Il Terzo Polo ha avuto un impatto molto buono, abbiamo sempre detto che questo è un punto di partenza e nei prossimi mesi incontreremo tutti i sindaci del territorio per capire le loro esigenze e per capire quali istanze portare a livello nazionale”.
Già presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Raffaella Paita osserva che “per la Liguria ci siamo sempre comportati come amministratori sul territorio, più che come deputati, per tutte le battaglie che abbiamo portato avanti” e il riferimento principale è al Tunnel della Valfontanabuona.
“Ma anche a Genova è stato conseguito un buon risultato, grazie ai nostri candidati Falteri, Avvenente, Caridi e Carella. Bisogna tener presente che in questo territorio per noi era più difficile, per la presenza di Toti e per il fatto che loro governano in Regione”.
La rivalità con il presidente della Regione è sempre viva: “Ha scelto l’abbraccio con i sovranisti, pur definendosi una forza moderata. È stata una scelta sua, ma so che molti al suo interno non l’hanno apprezzata né condivisa. So anche che in molti hanno già votato noi. A tutti gli altri dico che noi possiamo essere i giusti interlocutori”.
È indubbio che Italia Viva e Azione abbiano raccolto sia dai delusi di Forza Italia e Lista Toti che dai delusi del Partito Democratico: “Il Pd non è andato male come voto di lista in Liguria, ma ha fatto una catastrofe strategica a livello nazionale e Letta ne è il responsabile. Che cosa se ne fa il Pd di tutti quei voti se poi si ritrova completamente isolato? Sono scelte indecifrabili e poi quello che continua a mancare al Pd ligure sono dei dirigenti veri: l’attuale classe politica è completamente lontana dalla realtà”.
Quando è stato a Genova nei giorni immediatamente precedenti al voto, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha dichiarato che la prospettiva sono le Europee del 2024: “L’alleanza con Carlo Calenda è qualcosa che rimarrà – assicura Raffaella Paita – e anche per questo intendiamo fare un lavoro capillare sul territorio. Noi non ragioniamo secondo ideologie, come fa il Pd. Appoggiamo i bravi amministratori, come nel caso del sindaco Bucci. Il nostro laboratorio può solamente crescere: siamo arrivati vicini alla Lega e a Forza Italia, ripartiremo da questo risultato e dai nostri candidati per portare ancora più avanti la sfida. L’agenda Draghi? Mi auguro che venga rispettata: non è possibile rimettere in discussione certi punti, come ad esempio il Pnrr”.