di DANILO SANGUINETI
Qualcosa di devastante. Lo dicevano in molti, ma in pochi lo pensavano realmente che niente sarebbe stato come prima. Oggi lo hanno capito tutti. È indubbio che il calcio dilettantistico afflitto dall’emergenza Covid, come e più di altri settori dello sport, paghi un dazio salatissimo: i rinvii delle gare, gli annullamenti di tornei, l’impossibilità di svolgere attività giovanile, il taglio dei già magri fondi a esso destinati, siano nel complesso un peso insostenibile per il football dei ‘puri’. E le conseguenze cominciamo a vederle solo adesso. Un’occhiata al programma che il pur solerte comitato regionale della Figc presieduto da Giulio Ivaldi ha varato nelle settimane scorse fa capire come niente sarà come prima. Stravolte le categorie, diminuiti se non in alcuni casi dimezzati i partecipanti rispetto al 2018-19, l’ultimo anno sportivo ‘normale’. E si ha l’impressione che questa sia solamente la prima scossa e che l’epicentro del terremoto sia ancora attivo.
L’ipotesi che molti dei ‘dispersi’ non verranno recuperati o, se torneranno, saranno depotenziati, non è campata in aria. I segnali ci sono. Per esempio la difficoltà della società ad affrontare campionati un tempo considerati come abbordabili, tipo la prima categoria e il rinchiudersi nelle riserve della Terza Categoria (a Genova c’è un boom di iscrizioni come non si vedeva da anni), dove ci sono meno spese, minor impegno richiesto ai tesserati ma anche un’assai limitata ambizione a salire e fare meglio nelle serie superiori. La fotografia della situazione dagli uffici del comitato regionale. In caso di positivo accoglimento della domanda di ammissione al Campionato Nazionale di Serie D da parte del F.C. Vado, l’organico definitivo del Campionato Regionale di Eccellenza sarà completato dal Ventimiglia Calcio, al secondo posto nella graduatoria LND Liguria per il ripescaggio con punti 208,50. Con l’F.C. Vado in serie D, l’A.S.D. Baia Alassio Calcio risulterà ammessa al Campionato di Promozione 2021/2022 e l’ASCD Vecchio Castagna Quarto al Campionato di Prima Categoria.
Il Consiglio Regionale ha, inoltre, approvato la composizione dei gironi del Campionato di Eccellenza 2021/2022. Il girone A vedrà protagoniste Alassio Football Club, Albenga 1928, Arenzano Football Club, Cairese, Finale, Football Genova Calcio, Ospedaletti Calcio, Pietra Ligure 1956, Taggia, Vado (salvo ripescaggio in serie D) e Varazze 1912 Don Bosco.
Nel girone B si confronteranno Angelo Baiardo, Athletic Club Albaro, Busalla Calcio, Cadimare Calcio, Campomorone S.Olcese, Canaletto Sepor, F.S. Sestrese Calcio 1919, Fezzanese, Molassana Boero A.S.D., Rapallo R.1914 Rivarolese e Rivasamba H.C.A.
Il campionato, con gare di andata e ritorno, partirà domenica 12 settembre 2021. Le prime cinque classificate di ciascun girone disputeranno una fase di play off (girone unico con gare di sola andata) che definirà la società vincente il campionato e la seconda classificata che parteciperà agli spareggi nazionali. Le società ultime classificate di ciascun girone retrocederanno al Campionato di Promozione 2022/2023, le società classificate dal sesto al decimo posto di ciascun girone disputeranno una fase di play out (girone unico con gare di sola andata) che definirà le ulteriori retrocessioni al Campionato di Promozione 2022/2023. Per la stagione sportiva 2022/2023 l’organico del Campionato Regionale di Eccellenza sarà composto da 18 società.
Il Consiglio Regionale della Lega Nazionale Dilettanti ha varato una nuova formula per la Prima Categoria. I gironi, per la stagione 2021-2022 saranno 5, composti da 13 squadre ciascuno, per un totale di 65 squadre partecipanti. Si giocherà quando la squadra di casa avrà, tra sabato e domenica, il campo a disposizione. Se non è rivoluzione, poco ci manca.
Questo il pensiero del presidente regionale LND Giulio Ivaldi. “Le ragioni di questa significativa modifica del format della Prima Categoria rispondono a diverse esigenze e presentano, conseguentemente, diverse motivazioni. La prima è collegata a una situazione pandemica che attualmente, nel momento della scelta della formula più idonea per il campionato, non ci permette di essere tranquilli sulla conclusione della stagione e, quindi, sulle sue tempistiche. Secondo il vecchio format, avremmo avuto 3 gironi da 16 squadre e uno da 17, con lo sviluppo di un calendario pari rispettivamente a 30 e 34 giornate. Ciò avrebbe significato il necessario inserimento di un sensibile numero di partite infrasettimanali, certamente penalizzanti per calciatori, tecnici e dirigenti di Prima Categoria chiamati a conciliare gli impegni del campo con quelli personali, familiari e lavorativi”.
Secondo Ivaldi, “con la possibilità di scegliere il giorno in base alla disponibilità del campo, abbiamo così deciso di affrontare con decisione un atavico problema indicato da una parte delle nostre squadre. Teniamo inoltre presente che il Campionato di Prima Categoria è, a tutti gli effetti, un Campionato regionale. Con 5 gironi, abbiamo certamente bilanciato gli spostamenti di tutte le squadre per le partite in trasferta. Siamo, in tal senso, andati incontro alle esigenze delle società delle Riviere, chiamate di consueto a viaggiare maggiormente, con particolare attenzione a quella di Levante dove il numero delle società spezzine era chiaramente insufficiente per la realizzazione di un girone completo a 16 squadre”. Ivaldi non è sordo, ed ha ascoltato i mugugni, fortissimi dal nostro territorio…
“Alla base delle nostre scelte, c’è la volontà di una maggiore tutela del patrimonio della Prima Categoria con un nuovo format che prevede 5 promozioni rispetto alle 4 precedenti nel campionato di Promozione e sole 10 retrocessioni, rispetto alle 12 precedenti, nel campionato di Seconda Categoria. Come sempre in queste situazioni, le decisioni possono non accontentare tutti. Questa è una dinamica che avviene sempre e in ogni contesto, e sono anche certo che alcune società, in questo momento, si sentano penalizzate, e dico certamente anche a ragione, giocando comunque oltre la metà delle loro gare nel giorno prescelto, ma sono altrettanto certo che la decisione del Consiglio Direttivo abbia tutelato e agevolato l’attività della stragrande maggioranza delle iscritte al Campionato”.
Un caso tipico di che cosa questo comporti lo si è avuto a Rapallo. Le società A.D. Polisportiva Santa Maria 2013 (presidente Alina Leporatti) e l’A.C.D Ruentes 2010 (presidente Nicola D’Amato) si uniscono per un importante progetto calcistico a km zero. Da diversi anni le due società collaboravano, mantenendo due identità separate, con il solo obiettivo di realizzare un progetto serio e duraturo nella e per la città di Rapallo.
La Polisportiva Santa Maria 2013, oltre ad avere una prima squadra che disputa il Campionato Regionale di Calcio a 5 di Serie C, da diversi anni rappresenta uno dei settori giovanili calcistici più importanti della Regione, con circa 300 atleti tesserati nella sola sezione Calcio e altrettanti iscritti nella sezione Pallavolo.
La società A.C.D. Ruentes 2010 partecipa al Campionato di Prima Categoria rappresentando da sempre un modello da imitare in ambito di organizzazione e gestione della Prima Squadra (nella foto in alto il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, a bordo campo al ‘Macera’).
Questa fusione prevedrà l’incorporazione da parte della società A.D. Polisportiva Santa Maria 2013 della società A.C.D. Ruentes 2010 con l’assorbimento dei suoi titoli sportivi e di tutti i tesserati; nascerà una nuova realtà che manterrà la personalità giuridica e fiscale della vecchia A.D.Polisportiva Santa Maria 2013 e che si chiamerà Psm Rapallo. Obiettivo della neonata società sarà quello, tra gli altri, di creare una nuova possibilità per tutti i ragazzi del settore giovanile, potendo ambire e giocare in prima squadra per la propria città, una squadra composta da ragazzi del posto: una prima Squadra a Km 0.
La nuova divisa della società prevede il bianco e nero della storica tradizione ruentina unito al blu royal da sempre colore distintivo della A.D. Polisportiva Santa Maria 2013.
La presidente Alina Leporatti ringrazia la società A.C.D. Ruentes 2010 nella figura del presidente Nicola D’Amato che ricoprirà da oggi il ruolo di direttore generale della prima squadra e tutti i rispettivi soci per aver creduto e sostenuto questo ambizioso progetto sportivo che rappresenta una grande opportunità per tutto il movimento sportivo locale e non.
“L’offerta calcistica della nostra società sarà veramente unica nel suo genere – commenta Nicola D’Amato – si parte da un settore giovanile che vanta circa 300 giovani calciatori e che comprende tutte le leve, dai piccoli amici agli Allievi, per arrivare a una prima squadra che milita nel campionato di Prima Categoria, senza tralasciare l’importanza della squadra che milita nel Campionato Regionale di Calcio a 5 in serie C, come si può vedere ce n’è per tutti i gusti”.
E prosegue: “Obiettivo primario è quello di avvicinare e riportare i nostri concittadini al ‘Macera’, per rivedere il grande pubblico di un tempo seguire la squadra e i nostri ragazzi; proprio per questo ci piace chiamarlo progetto a km 0. Rapallo da troppo tempo aspetta un progetto serio e concreto in ambito calcistico”.
In avvio di settembre è prevista la presentazione della prima e del settore giovanile alla città, con una cerimonia nel centro cittadino. Il tempo dirà se c’è ancora spazio per il calcio dei puri.