di DANILO SANGUINETI
Le physique du rôle ce l’ha sempre avuto: biondo, ora bianco, alto, di gentile aspetto, il professor Adelindo Molinari era un predestinato. Uno sportivo a 360 gradi, atleta, tecnico, dirigente, uomo per tutte le stagioni, figura di riferimento per molte associazioni nel Tigullio occidentale, e nome conosciutissimo nell’intera Liguria. Da sempre presente nel mondo sportivo: insegnante (in pensione) di Educazione Fisica, fondatore e anima dell’Associazione Winner Volley, referente regionale Panathlon del Fair Play, realizza da anni manifestazioni e convegni sportivi, facendo intervenire agli stessi testimonial di fama internazionale.
Era una candidatura scontata, un vincitore annunciato per la carica di presidente del Panathlon Club Rapallo-Tigullio. Come volevasi dimostrare, due settimane fa all’Hotel Europa, alla presenza del Governatore dell’area 4 (regione Liguria) del Panathlon Italia, Germano Tabaroni, l’Assemblea Generale per rinnovare le cariche sociali per il biennio 2020-2021 è stata senza sussulti. Candidati alla presidenza erano il prof. Adelindo Molinari e il dott. Leo Bozzo: ha vinto Molinari con 15 voti su 20 votanti. Eppure l’avversario non era uno di facciata, ex segretario del Panathlon International e figura di riferimento del movimento cestistico regionale.
Con ulteriore votazione è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo: oltre al Past President Sinibaldo Nicolini, eletti consiglieri Giuseppe Valvo, Mario Restano, Orlando Gentile, Giovanni Roncagliolo, Remo Carioti e Stefano Oneto. In fondo l’ennesima squadra che il prof. Molinari si troverà a guidare nei prossimi due anni. Non una novità per uno che da quasi cinquant’anni è nello sport e da almeno quaranta insegna, mostra, propone e inventa. Dirige per qualità e per innata attitudine al comando. Viene da un’altra regione, la Toscana, e da una zona di confine, Pontremoli e da altre esperienze, ma è nella pallavolo che ha lasciato il segno più indelebile non in un solo posto e non in una sola società.
Adelindo Molinari è nato a Pontremoli, lì è rimasto sino alla maggiore età, per poi andare a studiare Isef nella Capitale. L’ultimo trasferimento in Liguria. È diventato sammargheritese per ragioni personali, il classico colpo di fulmine, matrimonio e una famiglia creata a Santa. Nel frattempo, grazie a una delle prime lauree assegnata dall’Istituto Superiore di Educazione Fisica statale di Roma, dopo il diploma di ragioneria a Pontremoli, viene assunto come insegnante in diversi istituti della zona. E da agonista passa ad insegnante anche ai bordi delle arene di gioco.
“Io nasco come decatleta, la mia grande passione giovanile. Ci credevo, anche se era un impegno severo, una fatica immane. Ottenevo discreti punteggi. Niente però che mi consentisse di distinguermi, a parte una sola delle dieci specialità: brillavo nei 110 ostacoli, i tempi erano promettenti, forse avrei dovuto insistere. Invece mi fermai”.
Un’ombra di rimorsi accantonata dall’onda dei ricordi delle avventure successive. “Forse compresi che dedicarsi all’insegnamento era la mia vera vocazione. Nel 1975 uscii dall’Isef di Roma, allora all’avanguardia nello studio dell’educazione fisica. Poi l’ingresso nei quadri del Ministero della Pubblica Istruzione. Il primo posto di ruolo a Recco. Nell’ambiente scolastico la pallavolo era lo sport di squadra più praticato. Mi innamorai e mi diedi da fare per costituire squadre e società in città”.
Negli anni Ottanta il volley stava cambiando, velocemente, e c’era bisogno di nuove strutture, di nuove teorie e nuovi tipi di società. “Posso dire senza falsa modestia di essere stato uno dei rifondatori del volley, e questo in una delle città più sportive della Liguria e non solo”. Il tempo per consolidare quanto ottenuto e Molinari era già da un’altra parte. “A Santa Margherita ripartii da zero o quasi. Nel 1991 ho deciso con alcuni amici ed amiche di fondare una società. La Associazione Winner Volley è la mia ‘creatura’. Ho cercato nuove strade, ho provato a smuovere le acque, ci siamo guadagnati un posto tra i club della zona e abbiamo ottenuto diversi successi. Più che ai trionfi agonistici faccio riferimento al programma per le giovani, ai progetti per formare atleti. Ci sono stati alti e bassi, alcuni successi e anche qualche sconfitta, sul campo e fuori”.
Niente che abbia fermato la marcia della Winner. “Battute di arresto, non tonfi, disavventure che ci hanno reso più forti. Negli ultimi anni ho delegato molto, era giusto fare posto a una generazione più giovane. Mi sono concentrato sulla teoria e sulla propaganda, cercando di fare opera di educazione a tutto campo, trattando lo sport sotto differenti prospettive, analizzando la pratica sportiva sotto differenti sfaccettature. Era quasi inevitabile il mio incontro con il Panathlon International”.
Oltre a tornei nazionali di pallavolo giovanile, il prof. Molinari organizza convegni e seminari. “Lì inizia la mia collaborazione con Giorgio Costa, uomo di punta del Panathlon International. Ci siamo incontrati e confrontati una quindicina di anni fa, quando era assessore allo sport a Rapallo. Insieme abbiamo organizzato diverse cose, la sintonia era evidente, per cui quando mi ha proposto di diventare un membro del Panathlon, non ho avuto neppure bisogno di riflettere e nel 2007 mi sono iscritto”.
Tredici anni dopo sale di un altro gradino. “La mia prima preoccupazione è stata quella di mettermi al lavoro senza perdere tempo in celebrazioni”. Subito un consiglio direttivo per la determinazione delle cariche e per dare un indirizzo alle nuove iniziative del Club nel biennio. Il ‘discorso della corona’ è stato conciso e chiaro. “Ho doverosamente ringraziato l’Assemblea e il Past President, Sinibaldo Nicolini. Poi le linee guida: è necessario un orizzonte comune, avere una visione mirata, finalizzata alla realizzazione degli obiettivi del Panathlon. Il mio impegno sarà costante e assieme al nuovo Consiglio Direttivo e a tutti i soci cercheremo di realizzare nuove iniziative che possano far conoscere sempre più il Panathlon e la sua filosofia, soprattutto nelle scuole, affinché si possa sviluppare quella che è l’essenza del nostro Club, il Fair Play, coniugato in tutte le espressioni sportive e non solo”. È più di un sospetto che abbia in animo un paio di iniziative delle sue, convegni a tema con la partecipazione di nomi ‘pesanti’.
“Non mi sbilancio, prima attendo delle conferme, posso solo dire che penso a degli eventi e delle partecipazioni particolari”. Preparate le agende: se Molinari lancia la lenza, significa che qualche pesce grosso sta per abboccare al suo amo.