di DANILO SANGUINETI
‘Che botte se incontri gli Orsi!’ È il titolo di un vecchio film che solamente chi ha nozione del cinema Usa degli anni 70 è in grado di rammentare. Casca a fagiolo per introdurre la seconda ‘Notte dei Ninja’, che si terrà tra venerdì 3 e sabato 4 settembre a Leivi. Il motto è perfetto perché l’evento è curato dalla palestra che si chiama con affermazione scherzosa e non certo minacciosa ‘Gli Orsi del Tigullio’.
Nel film hollywoodiano si raccontava di una squadra giovanile di baseball. Qui parliamo di arti marziali giapponesi, quindi la traduzione italiana di ‘Bad News Bears’ ha maggior senso. La palestra situata in via Sambuceti 16 a Chiavari (dietro l’ex Cinema Odeon) ha il suo core business nell’insegnamento delle specialità da combattimento nate e sviluppatesi nel paese del Sol Levante. E in questa stagione di ripartenza ha ideato e creato eventi a più puntate per far stare all’aria aperta i propri atleti e discepoli e allo stesso tempo ‘catturare’ l’attenzione del pubblico e invogliare a provare una delle discipline offrendo un saggio di ogni singola arte con un professore altamente qualificato.
“Lo spirito è questo. Poi c’è stato e ci sarà molto altro”, spiega Stefania Nencetti, una dei fondatori della palestra e maestra di Judo. “Abbiamo ‘sperimentato’ ad inizio mese, il primo di agosto, sfruttando l’ospitalità squisita di Serafino Oneto, presidente della Polisportiva Leivi che gestisce gli impianti comunali. Nello spazio davanti ai campi da tennis, dietro il campo di calcio, nell’area ludico-sportiva di San Bartolomeo, abbiamo lanciato la ‘Notte dei Ninja’, ideata e creata dallo staff Orsi del Tigullio: un incontro di Arti Marziali Giapponesi con un gruppo di Maestri Endas Genovesi che hanno riscoperto la bellezza e la genuinità del fare esercizi insieme. Del resto i Samurai, nostra radice comune, praticavano un po’ tutti gli stili senza distinzione. Su un tatami all’aria aperta, in mezzo alla natura e sotto le stelle per ricordarci, come diceva il mio primo maestro, che siamo aria, terra, acqua e fuoco. Il primo agosto abbiamo praticato Hakko Denshin Ryu Ju Jitsu con il fantastico Natale Bo. Il secondo stile praticato è stato il Nijutzu con il maestro Nidal Al Yassin amichevolmente chiamato ‘l guerriero della notte’ dai nostri ragazzi. Infine Goshin Jitzu con Giovanni ‘Yamarashi’ Pagliari, istruttore negli Orsi del Tigullio e infine puro divertimento dopo cena con gli insegnanti tecnici judo Diego e la sottoscritta a mostrare, insegnare, applicare e soprattutto divertirsi con tanti, veramente tanti judoka e aspiranti tali”.
La risposta è stata tale che si replica all’inizio del mese prossimo. “Sarà una lunga maratona, con lezioni sui vari tipi di lotta e all’insegna della conoscenza della cultura giapponese. Dovevamo fare una seconda puntata anche per far intervenire gli amici maestri e professori che non erano presenti o non avevano abbastanza spazio nella prima edizione. Parlo del maestro Melani di Zoagli, asso del Karate, e del vigile del fuoco Federico Cavanna, insegnante dell’arte del Sumo, la lotta corpo a corpo in stile Mikkado. Il 3 settembre il primo ad aprire le lezioni alle 16 sarà il maestro Danilo Borella della scuola di Aikido di Chiavari; alle 17 il maestro Aldo Bo con lo Jaido; alle 18 Sumo con l’insegnante tecnico Federico Cavanna e poi per finire la nottata giocando judo con gli Orsi tigullini. Il sabato mattina comincerà con il JuJitzu insieme a Giovanni alle ore 8 e terminerà con l’ultima lezione del maestro e amico Paolo Melani della accademia Arti Marziali Zoagli. Grandi e piccoli, esperti e principianti, tutti insieme per progredire. Doveva esserci anche il Maestro Alessio Candeloro con Aikido ma purtroppo è infortunato”.
Il fil rouge delle due feste sarà quello di esaminare una ad una le arti marziali giapponesi. Un vero festival del Budo o BuJutsu o Bugei, ‘via marziale’, ‘arte della guerra’, e ‘arte marziale’. Il termine ‘budō’ è relativamente recente, e viene usato per identificare la pratica delle arti marziali concepite come regola di vita, racchiudendo così le dimensioni fisica, spirituale e morale nell’ottica di un miglioramento, di una realizzazione o di una crescita personale.
“In quest’ottica per la Notte dei Ninja abbiamo imposto poche ma chiare regole”, precisa Stefania. “Per godere di una totale immersione nella visione di queste arti – che definire marziali è riduttivo – abbiamo chiesto ai partecipanti di venire con chitarre e strumenti a piacere, sacchi a pelo o quello che preferiscono, libri e quaderni, ma di lasciare a casa i cellulari, in modo da poter essere concentrati sugli esercizi, sui momenti di svago – si canta, si balla, si raccontano favole e leggende giapponesi, si discute – e non essere distratti dal ‘rumore di fondo’ dei mezzi di comunicazione elettronici”.
Ancora più sorprendente il range degli ammessi: “Direi tra i 4 ed i 70 anni, perché è un’esperienza che si può compiere in totale sicurezza”. Insomma la giusta via di mezzo tra i severi riti di iniziazione delle scuole di arti Budo e le escursioni dei gruppi Scout. “Beh, lo spirito è questo. Lo stesso che applichiamo ogni giorno nella palestra di via Sambuceti dove teniamo corsi di Judo, Ju Jitsu, Batto Do, Iaido, KenJutsu, Jodo, Kendo e Complete Fight. Il presidente Sergio Pezzi crede profondamente nel come intendiamo l’insegnamento: ai nostri iscritti ripetiamo che lo Judo non è unicamente una via per la difesa, partecipa, così come le altre arti, al buono sviluppo fisico dei bambini e dei ragazzi. Socializzazione, rispetto per i compagni e il maestro sono aspetti essenziali, queste arti non sono solamente degli sport, sono una disciplina”.
La Orsi del Tigullio è affiliata Endas e partecipa regolarmente ai campionati nazionali di questo ente di promozione sportiva. Lo staff tecnico è composto da Simona Grigatti, Stefania Nencetti e Diego Pallavicini per il judo, Giovanni Pagliari per il JuJitzu, Jan Bilek e Ruben Racchi per il Kraw Maga. Anche Aldo Bo fa parte dello staff tecnico degli Orsi per Iaido.
“La gara è uno dei momenti di verifica di quanto si è imparato ed è un’occasione di crescita. Ma non è l’unico nostro obiettivo”. Nel pieno rispetto degli insegnamenti degli esimi maestri cresciuti sotto il Fujiyama. Il Ninja, nonostante certe volgarizzazioni in salsa occidentale, era una spia che usava le maniere forti come ultima ratio, puntando soprattutto sul cervello e non sui muscoli.