di ALBERTO BRUZZONE
Non è un paese per giovani? Ma non è detto che non lo possa diventare. E sicuramente lo diventerà. Perché l’entusiasmo dei ragazzi è tanto, la loro voglia trascinante, il loro spirito positivo contagioso.
Così nasce sotto i migliori auspici l’Aggregazione Giovani Avegno, raccolta sotto la sigla Aga e con tanti bei progetti per il presente e per il futuro. Pochi giorni fa, il 3 ottobre per la precisione, ha preso vita un’idea che, nella mente di un gruppetto di validi e attivi studenti, balenava già da tempo: costituire un fronte comune, farlo diventare sempre più numeroso e poi relazionarsi con altre realtà analoghe del Golfo Paradiso e della Riviera di Levante, all’insegna di quello ‘young power’ che, in molti casi, ha pure portato a enormi cambiamenti.
Qui non si tratta certo di fare rivoluzioni, ma di migliorare un po’ le cose sì. L’entroterra ligure non è quasi mai, bisogna pur ammetterlo, a misura di giovane. Però i ragazzi di Avegno immaginano di invertire la tendenza, e hanno iniziato a farlo in maniera estremamente pratica: riunendosi, organizzando incontri, prendendo contatti, aprendo una pagina Facebook e una Instagram e puntando a diventare associazione.
Ginevra Triuzzi, studentessa di 21 anni (nella foto a sinistra), è la presidente dell’Aggregazione e racconta la sua genesi: “Ci siamo ritrovati tra un gruppetto di amici, qualche settimana fa. Insieme ci siamo messi a parlare di ecosostenibilità e abbiamo pensato che sarebbe stato bello portare avanti un progetto ‘green’ qui ad Avegno. Poi, da cosa nasce cosa. Ci siamo rivisti in tanti, anche compagni delle elementari. E dai cinque di partenza ora siamo quasi una trentina”.
La presidente parla di “elementi under 30”, ma attualmente il più ‘vecchio’ ha 22 anni, mentre il più giovane 15. C’è tanta voglia di fare, di vedersi, di condividere (non solo sui social, ma di condividere realmente), di veder rinascere un territorio, come quando da queste parti c’era una famosa discoteca e si veniva da tutta la Liguria per ballare.
“Il progetto – prosegue Ginevra Triuzzi, che studia Formazione Primaria all’Università per diventare una maestra – prevede, entro breve, il passaggio da Aggregazione ad Associazione, perché intendiamo dare continuità alle cose. Al momento, ci riuniamo una volta a settimana, il venerdì sera. Non abbiamo una sede, siamo itineranti: nel senso che veniamo ospitati, di volta in volta, da una società già attiva sul territorio. Questo è interessante perché ci consente di farci conoscere un po’ in tutte le frazioni e di raccogliere sempre più elementi sul territorio”.
Non è vero che Avegno è un paese per vecchi: i ragazzi ci sono, vanno motivati con giuste idee. Questi ragazzi ce la mettono tutta: potrebbero ogni venerdì sera prendere l’auto e scendere in Riviera, oppure optare per la ‘movida’ nel centro di Genova. E invece no: restano ad Avegno, perché è casa loro, perché ci si può divertire anche qui, perché sono convinti che c’è tanto di buono e che ne vale assolutamente la pena.
Che poi, non è affatto una pena, bensì un piacere: “Ho rivisto persone che non incontravo da un sacco di anni. Ne ho conosciute di nuove, è una bellissima esperienza. In Aggregazione ci sono anche una ragazza di Bogliasco, una di Santa Margherita e alcuni di Recco. È bello veder persone che salgono ad Avegno, e non noi che scendiamo”.
Il Comune di Avegno conta circa duemila e cinquecento abitanti. I giovani nel ‘target’ dell’Aggregazione sono intorno ai centocinquanta: “Puntiamo ovviamente a coinvolgerli tutti. Il nostro territorio è molto particolare, in quanto non c’è un centro vero e proprio. Ci sono tante frazioni, che spesso hanno tradizioni e usanze differenti. Anche diverse caratterialità. Sinora, tutti ci hanno accolto con favore. Quando saremo associazione, ci piacerebbe presentarci al sindaco. Non siamo un movimento politico, non abbiamo nessuna velleità in questo senso. Ma vogliamo essere un punto di riferimento: se un centro fisico non esiste, vogliamo rappresentare noi una sorta di centro virtuale”.
Se c’è una parola, una sola, da associare a questi ragazzi, quella più giusta è senza dubbio energia: perché riunisce la tensione sia fisica che mentale necessaria ad andare avanti su questa strada. “Nei prossimi giorni – conclude Ginevra Triuzzi – ci daremo appuntamento con l’associazione giovani di Recco, per vedere se possiamo trovare dei punti di contatto e avviare delle collaborazioni. Intanto, abbiamo in preparazione un bell’evento per venerdì 1 novembre: presso la società San Pietro organizzeremo un ‘Escape Room’, ovvero un gioco in cui, in una stanza, bisogna risolvere degli enigmi per vincere, usando logica e astuzia. Lo scopo è cercare di risolvere tutti gli enigmi entro trenta minuti. Ci divertiamo stando insieme, come abbiamo fatto l’altra sera con i giochi da tavolo”.
Se di rivoluzione si può parlare, è una rivoluzione delle piccole cose antiche, della semplicità e dei buoni sentimenti. Eh no, in questo senso Avegno… non è un paese per vecchi. Bravi, ragazzi, bravi.