di ROSA CAPPATO
Ieri Giacomo Rognoni, camoglino di nascita, membro della ‘Società Capitani e Macchinisti Navali di Camogli’, oggi residente a Genova, ha discusso la sua terza tesi di laurea. Il valore aggiunto di questo prestigioso traguardo è rappresentato dall’età: 84 anni. Rognoni, nato a Camogli il 27 luglio 1941, lì ha vissuto fino al conseguimento del diploma all’istituto Tecnico Nautico ‘Cristoforo Colombo’ (Macchinisti N. anche membro della Società Capitani e Macchinisti Navali di Camogli) e sino al matrimonio con la sua amata moglie Valeria nel 1969. Dal 1970 risiede a Genova. Ha due figli, Raffaella, classe ‘70 (Laurea in Scienze Politiche ed esperta in Coaching e Formazione) e Marco, classe ‘72, laureato in Ingegneria Ambientale.
La sua vita è ricca di impegno lavorativo e conquiste personali. “Dopo circa cinque anni di navigazione con diverse società – racconta -, tra cui Villain&Fassio – Soc. Sic.Servizi Marittimi- Costa Armatori, conseguito il titolo di Capitano D. Macchina (la famosa Patente e il Corso di Automazione Navale) nel 1969, dopo le nozze, mi trasferii a Genova, dove vivo tuttora. Con l’arrivo della primogenita il desiderio di rimanere più vicino alla famiglia divenne sempre impellente. Dopo una breve ricerca, a metà del 1970 riuscii a trovare una prima sistemazione a terra, rispondendo ad un annuncio di stampa in cui venivano ricercati ex Ufficiali di Macchina, dalla Michelin di Cuneo (dopo un ciclo di formazione) da inserire in produzione come tecnici e dove rimasi fino a fine dicembre dello stesso anno. A Gennaio del 1971 venni assunto dall’allora Ansaldo Meccanico Nucleare ed ebbi la possibilità di percorrere tutta la carriera impiegatizia (da tecnico ai montaggi esterni, con la supervisione del montaggio di tutti i componenti del Reattore di Caorso, alla Direzione Nuclear Projet Management). A fine 1990 raggiunsi il massimo della carriera con la qualifica di Quadro d’Azienda (8° Super). Purtroppo dopo il Referendum, che bloccò il futuro del Nucleare in Italia, le prospettive di carriera si fecero sempre più difficili e così a fine anno accettai una valida offerta da un’importante industria privata lombarda, che mi offriva la dirigenza come ‘Planning Production Manager’: sono rimasto per una decina di anni finché, a causa di un grave indebolimento dell’udito, con il raggiungimento dei requisiti pensionistici, optai per il ritiro dall’attività lavorativa”.
Nel frattempo, nonostante il notevole impegno dirigenziale, Rognoni nel 1995 riesce a conseguire la prima laurea in Scienze Politiche (corso quadriennale), con una tesi di ricerca svolta proprio all’interno dell’industria in cui era impiegato, con il titolo ‘Management e Cultura D’Impresa’. “Nonostante il perdurare del problema uditivo – prosegue – riuscii ancora, tra il 2000 e il 2002, a svolgere compiti di consulenza per un’importante azienda lombarda che operava nel campo energetico, come direttore dei lavori di una Centrale di Cogenerazione in Val Bormida e di una Centrale Elettrica a Biomasse in Calabria. Dopo una pausa di qualche anno, che dedicai alla nostra casa in montagna, nel 2010 ripresi gli studi Universitari, sempre alla facoltà genovese, con un Corso Specialistico Magistrale in ‘Educazione degli Adulti e Formazione Continua’, che completai con un ottimo risultato (AA. 2015 – 105/110), 35 esami di cui oltre il 50% con 30 e anche due lodi, una in ‘Psicologia del Lavoro’ e l’altra in ‘Educazione degli Adulti’. Con l’arrivo della nostra unica nipotina Sofia, dal 2010 ho dedicato molto del mio tempo libero a fare il nonno. Nel 2020, incoraggiato anche dalla mia cara moglie Valeria, decisi di riprendere gli studi e questa volta, vista anche l’opportunità di studiare nuove materie, come Psichiatria, Psicologia Clinica e tutti gli aspetti che riguardano l’Assistenza Sociale, mi iscrissi ad un corso triennale di ‘Servizio Sociale’ (Facoltà di Giurisprudenza)”.
Il corso si conclude con la sessione di tesi tra il 5 e il 9 maggio di quest’anno (AA.2025). Il titolo della tesi è: ‘L’Integrazione Inter-Generazionale’. Sono coinvolti i nati nel 1934-1945 e quelli 1956-1965. “In mezzo ci son i Baby-Boomers (1946-1955). La tesi è svolta attraverso interviste libere non direttive rivolte a persone che ho avuto il piacere di conoscere e frequentare, chi per amicizia, chi per lavoro, chi per vicinanza. Dalle interviste, tra i sistemi di valore, spiccano la Rettitudine, la Coerenza, la Famiglia; seguono la Salute, la Fratellanza e il Benessere. La conclusione è che la differenza intergenerazionale dei gruppi preso in esame, non è risultata così marcata, anzi si può affermare che i valori fondamentali sono risultati ben radicati in tutti i gruppi e ciò fa ben sperare per le future generazioni”.
Per il plurilaureato l’unico rammarico è che questa volta alla discussione della tesi non fosse presente la cara moglie Valeria, mancata poco prima dell’ultimo Natale. “Il coronamento di questo desiderio di apprendere sempre cose nuove, lo devo proprio a lei, – spiega – perché mi ha sempre sostenuto e incoraggiato, rinunciando molto spesso al nostro tempo libero”. Ma la volontà di questa persona così straordinaria e il grande interesse per lo studio (salute permettendo) continuerà: “Quest’anno mi sono iscritto a Filosofia, di cui ho già sostenuto due esami, con un 28 e un 30”.
Con tali risultati Rognoni, con la sua condotta, vorrebbe essere “da stimolo a molte persone più o meno anziane, che magari soffrono di solitudine, o non sanno come trascorrere le giornate. La stessa cosa vale anche per i giovani, per far loro comprendere, che non è mai troppo tardi per apprendere nuove conoscenze”. Un messaggio che ha forti probabilità di raggiungere molte persone. E ieri, si è portato a casa un 96/110, con gli applausi dalla Commissione, evento piuttosto raro.