(r.p.l.) Non sbagliano mai, neanche lontanamente. Non è mai colpa loro, neanche lontanamente. Sono tutti gli altri a essere cattivi, incapaci, bugiardi o in malafede. L’Amministrazione Comunale di Chiavari no, lei è sempre immacolata. È il copione (ormai sempre più stanco e ancor più prevedibile) al quale siamo abituati, ogni qualvolta si presenta un problema, ogni qualvolta c’è qualche criticità da risolvere.
Esaurito (o quasi) il filone delle responsabilità da attribuire alle precedenti amministrazioni (i.e. Roberto Levaggi), anche perché gli epigoni di Agostino ormai governano la città da sei anni e questo processo al passato diventa sempre più difficile e sempre meno credibile, ora la ‘colpa’ e la ‘vergogna’ si attribuiscono alla minoranza, a chi non si allinea, persino al preside di una scuola che rischiava di trovarsi senza spazi dal prossimo anno.
Tutto è buono, per urlare al complotto, per difendersi e contrattaccare, per non chiedere mai scusa, per non dire mai “potevamo fare meglio”, per non mostrare mai un minimo d’umiltà né di autocritica. Non si va avanti sulla questione della riapertura del Tribunale di Chiavari? È colpa di una commissione comunale presieduta da un esponente della minoranza (se lo si racconta in altre città, le persone trasecolano). Non c’è chiarezza sugli spazi da destinare alle scuole? È colpa di un preside che non sa fare il proprio lavoro.
Sarà perché guidata da avvocati (il sindaco Federico Messuti e il presidente del Consiglio Comunale, Antonio Segalerba), ma l’Amministrazione Comunale di Chiavari dà l’impressione, ogni volta, di trovarsi di fronte ai giudici del tribunale: e allora c’è da difendersi, e allora c’è da smacchiarsi di ogni responsabilità. Solo che la politica è diversa, le istituzioni dovrebbero comportarsi in maniera più equa ed equilibrata e, soprattutto, dovrebbero contenere la dialettica senza mai esacerbare i toni: cosa che Palazzo Bianco non fa mai, evidentemente anche per una chiara incapacità dal punto di vista comunicativo.
Il caso della scuola dell’infanzia è emblematico (della questione tribunale parliamo nell’editoriale e in un video di questo numero del nostro settimanale): il Comune di Chiavari non ha inteso, in principio, rinnovare l’affitto di due aule al Gianelli, suscitando le vibranti proteste dei genitori e la manifestazione sotto a Palazzo Bianco; ma lo stesso Comune di Chiavari ha completamente ribaltato la prospettiva accusando il preside, Renzo Ronconi, di non aver “fatto il suo lavoro e non ancora risolto concretamente il problema degli spazi per l’anno 2023-2024”.
Alla fine, anche sulle pressanti richieste delle famiglie, lo stesso Comune ha deciso di fare marcia indietro, ma a comunicarlo sono stati i genitori: “A seguito della nostra manifestazione del 18 maggio scorso e del conseguente incontro avuto con la vicesindaca Canepa e con il delegato alla scuola Monti, esprimiamo enorme soddisfazione per il grandissimo risultato raggiunto. L’amministrazione infatti ha preso l’impegno di rinnovare il contratto di locazione delle aule presso l’Istituto Gianelli, lì ospitate dall’inizio dell’anno scolastico 2019-2020. Abbiamo apprezzato enormemente la disponibilità dimostrataci, l’ascolto e la volontà di venire incontro alle nostre esigenze da parte dell’amministrazione. Vogliamo altresì esprimere, con forza, la nostra la totale fiducia e la nostra stretta vicinanza al nostro dirigente, Renzo Ronconi, che ci ha coinvolti fin dall’inizio comunicandoci tempestivamente tutti gli scambi intercorsi con il Comune. Il preside, inoltre, ha sempre tenuto una posizione consona al suo ruolo, venendo incontro alle esigenze che abbiamo sollevato e mantenendo, in ogni occasione, sempre alto il rispetto verso le istituzioni tutte. Auspichiamo quindi che già dal prossimo incontro con l’amministrazione comunale possa nascere un nuovo periodo di collaborazione e condivisione di intenti, abbandonando tensioni e inutili colpevolizzazioni, sempre per il bene dei nostri figli”.
Come dire: c’è più responsabilità da parte dei genitori, cioè da chi rischiava di trovarsi senza un servizio, che da parte di chi quella responsabilità dovrebbe averla per investitura. L’attacco al preside è stato ben stigmatizzato dalle opposizioni, che hanno parlato di atti di bullismo nei confronti di Ronconi. Niente di più vero, il modus operandi è sempre il medesimo: non sei con me, sei contro di me. Il risultato? I genitori si sono chiusi nel silenzio, il preside pure. Ma anche su questo l’amministrazione dirà di non entrarci nulla. State pure tranquilli.
Se il problema delle aule è stato risolto, non è stato risolto quello dello stile, non è stata risolta la capacità d’incassare le critiche e/o di gestire il dissenso. Chissà con chi se la prenderanno la prossima volta, per continuare a dire che non è mai colpa loro, che loro non sbagliano mai.