Le vicende dell’area Italgas in via Trieste a Chiavari e del progetto di edificazione di due palazzi di sette piani per oltre 12.000 metri cubi ha raggiunto negli ultimi giorni livelli surreali.
Come definire altrimenti l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale che finalmente, dopo mesi di latitanza, ha ricevuto i residenti della zona costituitisi in comitato per opporsi alla cementificazione provocata dalle scelte urbanistiche dell’Amministrazione stessa e, a sorpresa, si è dichiarata completamente d’accordo con i cittadini del comitato?
Ricordiamo ai lettori, per chiarezza, le tappe essenziali di questa vicenda.
Il PUC proposto dall’Amministrazione Levaggi (cui mancava solo l’ultimo passaggio per diventare esecutivo) non prevedeva alcuna cementificazione di quell’area, al tempo tutta in zona rossa, ma parcheggi e verde pubblico.
L’Amministrazione Di Capua, dopo un’inerzia in materia urbanistica durata più di un anno e mezzo dal suo insediamento, ha deciso che il PUC di Levaggi così com’era non andava bene, e vi ha introdotto alcune importanti modifiche, riaprendo una lunga fase procedurale fatta di osservazioni dei cittadini (che sono pervenute copiose e sulle quali il Comune non si è ancora ufficialmente espresso), di un ulteriore passaggio in Regione, da cui potrebbero scaturire nuove modifiche, con un allungamento che potrebbe durare anni. Tra le modifiche introdotte nel PUC c’è proprio la previsione di 50/60 alloggi nell’area Italgas.
Nel frattempo, essendo terminati i dieci anni di salvaguardia dalla scadenza dell’ultimo piano regolatore, l’inerzia dell’Amministrazione Di Capua, probabilmente non casuale, ha riportato in vigore il vecchio piano di Agostino, che, come denunciato da questo giornale fin dal primo momento, consente alcuni grossi affari, come appunto l’area Italgas, e un diffuso clientelismo edilizio, si vedano in particolare le zone di Rovereto e di Maxena, dove si potranno fare lottizzazioni quando il PUC di Levaggi aveva bloccato tutto.
Non vi è alcun dubbio allora che la cementificazione paventata in via Trieste sia il frutto di precise scelte urbanistiche volute dall’Amministrazione Di Capua.
Il primo punto chiave della vicenda è quindi la scelta di non approvare il PUC Levaggi che poteva essere poi cambiato con varianti sui punti non condivisi e farsi scadere la salvaguardia per riportare in auge il PUC di Agostino.
Il secondo punto chiave è il passaggio dell’area in questione da zona rossa a zona gialla. Infatti, fino a quando tutta l’area ricadeva in zona rossa, e quindi era inedificabile, è stato facile per l’amministrazione Levaggi negoziare con l’Italgas per realizzare parcheggi e verde pubblico.
Tutto cambia con l’arrivo della nuova amministrazione, quando Italgas avvia la richiesta per la riperimetrazione e il restringimento della zona rossa. È lo stesso Sindaco Di Capua che, nell’intervista concessa alla nostra Marisa Spina nel dicembre 2018 sul nuovo PUC, dice che “Italgas ha ottenuto una riperimetrazione dell’area (da rossa a gialla, ndr)”, e prosegue dicendo che l’intervento si farà, sia pure un po’ ridimensionato rispetto a quello previsto dall’amministrazione Agostino (qui l’intervista integrale).
Ora, è inimmaginabile che un atto così delicato e strategico della Regione come la modifica del piano di bacino e il restringimento di una zona rossa, che comporta l’assunzione di gravi responsabilità se per caso ci dovesse essere un’ alluvione, venga assunto dall’Amministrazione Regionale senza sentire il parere di Comune e Città Metropolitana. No, non è possibile.
Cercheremo gli atti per capire cosa sia successo, ma certamente l’Amministrazione Comunale chiavarese è stata informata dalla Regione della decisione di restringere la zona rossa e non ha reagito. Non solo, sono iniziate molte riunioni in Comune a cui hanno partecipato esponenti dell’Amministrazione, politici e tecnici, con esponenti e tecnici di Italgas, per definire il progetto di costruzione. Altro che iscriversi al Comitato!
Trasformare un’area inedificabile in un’area edificabile specie in una zona che, data la concentrazione di servizi pubblici, avrebbe un enorme bisogno di parcheggi è un atto pesante che va adeguatamente motivato. Dov’è l’interesse pubblico che è il presupposto di ogni atto della Civica Amministrazione?
Il Sindaco, sempre nell’intervista di dicembre 2018, parla di un accordo bonario ai tempi della realizzazione del nuovo Tribunale tra Italgas e Comune. Ci sono atti che attestano di questo accordo bonario? Sarebbe bene mostrarli. E se non ci sono atti, perché si paga dopo moltissimo tempo una cambiale scaduta?
Interrogativi ai quali l’Amministrazione Di Capua ha il dovere di rispondere.
In questo quadro, dire ai cittadini del comitato di via Trieste, finalmente ricevuti in Comune, che il progetto Italgas non piace e che si chiederà un parere legale, quando la Commissione Edilizia ha già approvato il progetto, come fatto dal Sindaco, o addirittura dirsi pronto, come fatto dall’avvocato Segalerba, a iscriversi al comitato per sostenerne le istanze, sa francamente di presa per il culo, come diciamo da queste parti.
Un’Amministrazione comunale che si rispetti può fare molte cose, ma prendere in giro i suoi concittadini, molti dei quali probabilmente suoi elettori, questo non può farlo.
Di presa in giro sanno pure gli interventi delle comparse alla stessa riunione con il Comitato di via Trieste di cui riferiscono le cronache.
Il capogruppo di Avanti Chiavari Alberto Corticelli ha ricordato che “l’Amministrazione ha sempre difeso il verde e contrastato la cementificazione”; l’ineffabile Giovanni Giardini, consigliere e consulente urbanistico del Sindaco e Corticelli ‘il vecchio’ hanno perorato la causa della mediazione (quale mediazione? Qualche appartamento in meno?). Di Giorgio Canepa, esponente di Partecip@ttiva, pur presente, non è pervenuta la posizione.
Non parliamo poi dell’intervento dell’onorevole chiavarese architetto Roberto Traversi, esponente del M5S, che, chiamato in causa per avere un ‘supporto romano’ (ma de che?) si è arrampicato sugli specchi per dire e non dire parlando di necessario equilibrio tra interessi pubblici e interessi privati senza prendere realmente posizione.
Eppure non sarebbe difficile dire parole chiare: prima di questa Amministrazione questo intervento non sarebbe stato realizzabile, oggi invece lo è. Eppure Traversi ci dice che l’Amministrazione Di Capua è nata contro la cementificazione.
In realtà è ridicolo parlare di lotta alla cementificazione di questa Amministrazione che consente non solo l’intervento Italgas ma anche varianti al PUC che introducono più di 4000 mc in corso Lima, nelle vicinanze del Castello di Chiavari, in una zona delicatissima in cui anche nel piano Agostino era previsto verde pubblico.
Ma tornando a via Trieste, l’Amministrazione Di Capua lo strumento per mostrarsi davvero sensibile alle istanze dei cittadini ce l’ha. Gli esponenti del Comitato hanno presentato osservazioni al PUC che impedirebbero la realizzazione dell’intervento Italgas. Basterebbe andare rapidamente in Consiglio Comunale e approvare l’osservazione del Comitato, cercando di stringere il più possibile i tempi per l’approvazione del nuovo PUC.
Temiamo invece che con il combinato disposto tra ritorno in vigore del piano Agostino e restringimento della zona rossa il ‘pacco’ sia già stato confezionato. Per questo parliamo di presa per il culo.
Un’ultima considerazione. Il grande assente da questo dibattito è il primo partito chiavarese alle elezioni europee, la Lega, presente in consiglio comunale con il consigliere Sandro Garibaldi sui banchi dell’opposizione, ma forza determinante di governo in Regione. Sarebbe auspicabile che la Lega facesse sentire la sua voce forte e chiara su questa brutta vicenda. Siamo convinti che ciò aiuterebbe non poco i cittadini del Comitato e mostrerebbe chiaramente che i cittadini non possono essere presi per i fondelli.