(r.p.l.) In occasione del Festival della parola di Chiavari, il Comitato no al depuratore in Colmata ha deciso di volantinare in città. Ad annunciarlo è il presidente Andrea Sanguineti.
“Molti chiavaresi e aderenti al Comitato ci hanno sollecitato l’organizzazione di una manifestazione pubblica per evidenziare i temi della nostra battaglia, ma abbiamo ritenuto di non promuoverla per non compromettere l’immagine di Chiavari durante il Festival della parola. Vogliamo evitare l’ulteriore inasprimento delle posizioni. Ciò in quanto siamo convinti che la ricerca del confronto e del dialogo possa portare risultati positivi per i chiavaresi. Per questo motivo ci limiteremo al volantinaggio”, spiega Sanguineti.
“Con lo stesso spirito collaborativo – prosegue – abbiamo deciso di essere presenti in delegazione all’ultimo Consiglio comunale, senza convocare i cittadini, inviando, però, nel contempo circa settanta mail, da parte di altrettanti aderenti al comitato, direttamente al sindaco per sollecitare un incontro”.
Secondo Sanguineti, “l’atteggiamento dell’amministrazione comunale durante il consiglio è stato molto deludente. Fatto per noi molto grave, il Comune ha prodotto e divulgato un video adducendo una perdita nel tubo di scarico dell’impianto di Lavagna, quando si tratta probabilmente di un diffusore presente in questo tipo di impianto. Ha creato così un falso allarme e un danno per l’immagine turistica della nostra costa. Che sia necessario un depuratore a Lavagna è palese, ma non ha attinenza con le questioni sollevate dal comitato sulla costruzione del depuratore in Colmata”.
Sanguineti osserva: “Nello stesso consiglio comunale si è insistito nel presentare la solita e inutile storia di come è nato il mega depuratore. Si evita di rispondere alle domande adducendo che è Iren che deve rispondere. Noi la pensiamo esattamente all’opposto: è il Sindaco, non Iren, che deve rispondere ai cittadini. I cittadini di Chiavari hanno diritto a delle risposte. Ad esempio: quanti anni occorreranno per costruirlo? Per Rapallo, dove l’impianto era già esistente più piccolo, ci sono voluti oltre quattro anni. Quante migliaia di camion passeranno per Chiavari? Quanta energia occorre per un depuratore con le caratteristiche previste? E quanto costerà al cittadino chiavarese? È sicuro porre i tubi in piena zona alluvionale sulle sponde dell’Entella? È sicuro porre il camino di appena sette metri in piena zona mareggiate? A queste ed altre domande dovrebbe rispondere il sindaco”.
La conclusione di Sanguineti è chiara: “A noi non pare chiedere troppo quando domandiamo di avere un confronto tra i nostri tecnici e quelli del comune. Comunque, auspicando un incontro con l’amministrazione comunale, abbiamo chiesto un incontro alle associazioni di categoria per spiegare i motivi per cui siamo contrari al depuratore in Colmata, considerando l’impatto ambientale ed economico che avrà sulla città. Abbiamo, inoltre, chiesto un incontro al meteorologo Luca Mercalli, per chiedergli un parere, credendo fosse presente a Chiavari per il Festival, dove risulta relatore, ma ci ha comunicato che sarà solamente collegato via web. Stiamo infine valutando, come richiesto da molti aderenti il comitato, se ci sono i presupposti per richiedere il referendum cittadino, raccogliendo le firme non sulla costruzione del depuratore, ma sulla destinazione delle aree”.