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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Nella Cappelletta di Levaggi riemerge un antico affresco: raffigura la Madonna del latte

A scoprire l’opera che risale con tutta probabilità al 1500, è stata la restauratrice Margherita Levoni dello studio Oberto insieme al suo team
La cappelletta di Levaggi dove è stato ritrovato l'affresco dedicato alla Madonna del Latte
La cappelletta di Levaggi dove è stato ritrovato l'affresco dedicato alla Madonna del Latte
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di ALESSANDRA FONTANA

“Sulle alture di Canate, poco lontano da dove un tempo sorgeva il castello di Levaggi eretto dai Genovesi nell’XI secolo, una piccola chiesetta con campanile a vela accoglie da secoli i viandanti che transitano tra i castagni sull’antico itinerario. Una cappelletta semplice, umile, discreta che invita alla pace e alla serenità”.

Comincia così la storia della cappelletta di Levaggi nel Comune di Borzonasca. Una storia centenaria ma che ha ancora qualcosa da dire nel nostro presente. Qualche mese fa nella cappella di Sant’Antonio Abate è stato rinvenuto un affresco raffigurante la Madonna del lattetra Sant’Antonio e Sant’Egidio.

Una scoperta inattesa che ora la popolazione del luogo vuole difendere e valorizzare: “Abbiamo fondato un Comitato con Emanuele Costamagna del Fai e speriamo di raggiungere le firme necessarie” spiega con soddisfazione Anna Rossi che non solo fa parte del Comitato ma vive la bellezza del luogo ogni giorno.  “Pur se chiusa, dalle piccole finestrelle lascia intravvedere il tesoro che da secoli custodisce: un bel dipinto su tela di grandi dimensioni che raffigura la Madonna ed alcuni santi cari alla devozione popolare. Quando questo dipinto è stato rimosso, per urgentissime necessità di restauro, grazie alla generosa donazione di una benefattrice, il muro dell’abside della chiesetta ha rivelato un affresco ancora più antico, di cui si era perduta la memoria: è riapparsa alla luce la tenera figura della Madonna che allatta Gesù Bambino, tra i santi protettori Antonio ed Egidio, abati. Una Madonna del Latte in una chiesetta quattrocentesca quasi sperduta in mezzo a boschi di castagni, dove il tempo pare essersi fermato! Quali altre sorprese potranno rivelare le pareti dell’edificio, imbiancate poco dopo il 1582 a seguito del decreto di mons. Bossio, severo visitatore apostolico? La romanica chiesetta di Recroso guarda dalla costa sovrastante la cappella, e la vicina grotta dell’uomo preistorico testimonia silenziosamente la frequentazione umana dai tempi più antichi, lungo quelle che da qualcuno furono definite strade perenni”. 

La scoperta dell’affresco è avvenuta per caso: “Avevamo deciso di far restaurare il quadro che si trova all’interno con Vito Basso (cultore di storia locale) – racconta Rossi – ed è così che è avvenuta la scoperta, è stata un’emozione grandissima. Devo dire la verità è stato proprio come vedere la Madonna per restare in tema!”. A scoprire l’opera che risale con tutta probabilità al 1500, è stata la restauratrice Margherita Levoni dello studio Oberto insieme al suo team. “Questa cappelletta ha sempre emanato un’energia particolare, l’ho sempre sentita” continua Rossi che spesso si è seduta su quei gradini per trovare la forza di affrontare momenti difficili. Quante storie ha ascoltato questa cappella: “In tempo di guerra mi raccontava mia suocera che avevano trovato ospitalità due famiglie” e ancora ragazzi ospitati durante il bombardamento e tante altre vicende e vite che hanno toccato le mura della chiesetta. Il dipinto probabilmente fu coperto dopo il concilio di Trento, le immagini non conformi dovevano sparire e forse gli abitanti non se la sono sentita di cancellare il dipinto e così la sua storia continua ancora oggi. Per restauri e interventi alla struttura il Comitato conta sui voti del Fai.

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