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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Nel Golfo Paradiso bruciano i falò di San Giovanni e la notte si accende di magia

A Recco si mandano via tutte le negatività col falò che arde nel greto del torrente, mentre a Sussisa di Sori si parla di donne che volano
Il falò di San Giovanni è una tradizione a Recco e non solo
Il falò di San Giovanni è una tradizione a Recco e non solo
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di ROSA CAPPATO

Recco si mandano via tutte le negatività col falò che arde nel greto del torrente, mentre a Sussisa di Sori si parla di donne che volano. Anche quest’anno Recco celebra San Giovanni Battista, lunedì 24 giugno, con riti religiosi che prevedono anche la processione con l’arca del Santo, oltre quelli più profani, come la tradizionale fiera con tante curiosità esposte sulle bancarelle, che da anni attira recchelini e curiosi. A coronamento dei festeggiamenti però non manca l’atteso falò, con il rito dell’accensione, organizzato nuovamente negli ultimi anni dal ‘Comitato San Giovanni Battista di Recco’. 

Ne parla Maria Giovanna Basso presidente del Comitato che, insieme al vicepresidente Simone Giarnetti e l’altro componente del direttivo Giuseppe Vencili si dedica con passione all’evento, tradizione ripresa con buona volontà, insieme a una decina di componenti del comitato e tanti volontari. “Come si faceva negli anni ‘50 – spiega la presidente – bruciamo legna nell’alveo del torrente e per rendere più suggestivo il falò, prepariamo una grande catasta sulla cui sommità c’è una ‘Miondina’, un fantoccio dalle fattezze femminili che richiama la figura della strega, proprio come quelle che si bruciavano sul rogo nel Medioevo: prenderà fuoco in cima alla catasta. Questa attività è simile a quella che si svolgeva a Genova nella stessa occasione di festa. Una volta qui a Recco si bruciava lungo tutto il torrente, ma oggi si fa solamente in un punto, non potendo comunque più bruciare il materiale di scarto utilizzato nei tempi antichi”. 

La realizzazione del falò sarà allestita nella porzione di alveo del torrente Recco in prossimità del ponte di N.S. del Suffragio. Come nel capoluogo genovese, dove in antichità nei giorni precedenti i bambini andavano per le case dei loro quartieri a mendicare denaro, ma soprattutto a raccogliere cose vecchie da ardere, anche a Recco si approfittava dei falò per bruciare i mobili di vario genere. Oggi le normative impongono il legno. Il rito del falò resta tuttavia una manifestazione sentita, che, tra leggende e credenze, ha un significato ancora attuale: bruciare via tutte le negatività. 

“Un tempo – prosegue Basso – si festeggiava la sera prima della festa di San Giovanni, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, appunto, ma ultimamente riprendendo la manifestazione, abbiamo pensato di accendere il nostro fuoco contestualmente al passaggio della processione con l’arca del Santo, intorno alle 21,15”. 

Il corteo partirà come sempre dalla Parrocchia dei SS. Giovanni Bono e Giovanni Battista. Il Comitato, così nei giorni precedenti la manifestazione si dà da fare senza sosta per la costruzione del manufatto e soprattutto per reperire tutto il materiale di scarto o di recupero necessario affinché la coreografia sia indimenticabile ogni anno. Lo scorso anno è stato particolare, perchè si è voluto dedicare il falò a Simone Sanguineti, fondatore e collaboratore attivo del ‘Comitato San Giovanni Battista di Recco’, figura molto nota, prematuramente scomparso. Inoltre tra il materiale utilizzato per formare la catasta da ardere c’era anche l’abete natalizio donato a dicembre dalla comunità di Ponte di Legno, che è gemellata con Recco da quasi 70 anni. Oggi la passione e la voglia di stare insieme contribuiscono a mantenere viva questa antica tradizione. La stessa sera sul Molo di Levante “Matteo Beraldo”, nella fascia oraria compresa tra le 22 e le 23 circa, si potrà assistere anche ad uno spettacolo pirotecnico. 

Restando nel Golfo Paradiso, a Sussisa, sulle alture del vicino Comune di Sori, ci si riunisce nella magica notte di San Giovanni ricolma di significati religiosi ed esoterici. Qui ‘Gli agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi’ daranno vita ad un suggestivo spettacolo culturale, seguito dall’immancabile falò di San Giovanni, così da salutare a dovere il solstizio d’estate. “Domenica 23 giugno – annuncia la presidente dell’associazione Patrizia Biaghetti -, alle 21,30 a Confauné, prato della strada nuova, invitiamo all’evento ‘Le mirabolanti donne volanti. Le figure femminili libratesi in volo a dispetto della loro epoca’. Le donne volano, e volano molto in alto, si librano nei cieli della conoscenza, una conoscenza acquisita con fatica, sudore, osteggiate dai loro tempi, dalla famiglia e dalla società. E’ di queste donne che vogliamo narrarvi, delle loro avventure che sono i voli con cui la storia ce le ha fatte conoscere. Non tutte hanno raggiunto la popolarità che avrebbero dovuto”. Si tratta di un evento che vuole riportare queste figure femminili nel nostro tempo: “Perché possano indicarci una via, farci capire che con costanza ed abnegazione si possono realizzare grandi cose. Vi faremo incontrare Suor Blandina che partì da Cicagna e viaggiò tra indiani e cowboy; Ildegarda von Bingen che dialogò con papi e re; Trotula de Ruggiero, prima ‘medichessa’ riconosciuta tale, e altre figure femminili vissute in varie epoche”. L’evento è realizzato in collaborazione con il ‘Comitato San Matteo di Sussisa’. La notte dei fuochi, il 24 giugno, in Liguria, celebrano San Giovanni Battista anche Deiva Marina e, come patrono, anche le parrocchie di Riomaggiore, Monterosso al Mare, Varese Ligure, Leivi e Cicagna. In Italia San Giovanni è il patrono di Genova, città in festa lunedì, come Torino e Firenze. In letteratura si narra spesso dei riti legati a questa festività e, tra gli scrittori più noti, Cesare Pavese ne parla nel suo romanzo “La luna e i falò”. 

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