di ALESSANDRA FONTANA
Nasce il Museo della Val d’Aveto. Un progetto ambizioso e pronto ad arricchirsi di nuove pagine che verrà presentato sabato 17 maggio alle 17 presso la Società Economica di Chiavari. “A differenza di un museo tradizionale, chiuso entro spazi fisici delimitati, il Muval è un museo diffuso, un luogo aperto che si identifica con l’intero territorio comunale di Rezzoaglio – spiegano dall’amministrazione comunale – Ogni monumento, edificio storico, angolo del paese o testimonianza architettonica diventa parte integrante del percorso museale. Il territorio stesso è museo, vivo e accessibile, capace di raccontare la propria storia attraverso i luoghi, le persone e le tradizioni che lo abitano. Il Muval è un progetto volto alla valorizzazione del patrimonio culturale e della memoria storica del nostro territorio”.
Lo sa molto bene l’ideatore Paolo Pendola che da tempo lavora a questo sogno diventato ora realtà grazie all’impegno dell’Associazione La Cipressa e il Comune di Rezzoaglio: “L’idea è partita volendo valorizzare le bellezze e il territorio della Val d’Aveto partendo dalla conservazione e valorizzazione appunto dei monumenti”.
Ma non parliamo solo di edifici: “Anche espressioni etnografiche che raccolgono il vissuto degli abitanti della valle”. Preservare un’identità, è questa l’idea che sta alla base del Muval: “Conservare le tradizioni affinché non vada perso nulla”. Un lavoro che ha coinvolto la precedente amministrazione guidata da Marcello Roncoli e quella attuale capitanata da Massimo Fontana, un progetto che va al di là dei credi politici per il bene della vallata.
La scelta di presentarlo a Chiavari non è causale: “Gli abitanti chiavaresi e i tigullini in generale frequentato la Val d’Aveto. Abbiamo scelto la Società Economica anche per il legame con Maganasco, con il cavaliere Andrea Brizzolara”. Ci saranno brochure e depliant: “Ma non solo, si tratta di un museo innovativo che ha uno scopo turistico e si basa su una mappa con tutte le stazioni e un’opportuna cartellonista”. Lo scopo è quello della conservazione e quello del rilancio: “Preservare usi e costumi e attrarre turisti che normalmente non arriverebbero qui”. Sabato interverranno Sandro Sbarbaro “U faremmu dape”, Paolo Pendola “Il Muval” e Carla Cella e Graziano Fontana. Presenterà Antonio Gori.
