di ALBERTO BRUZZONE
Ai misteri Bruno Morchio ci ha indubbiamente abituato. Questa volta, però, insieme ai misteri ecco una sorpresa. Nei vicoli del centro storico di Genova, quelli che il bravissimo scrittore ci ha fatto conoscere grazie al suo investigatore Bacci Pagano (fortunatissimo personaggio nato per la Fratelli Frilli Editori e poi confluito in Garzanti), ecco arrivare un altro detective, il nuovo eroe di carta e di fantasia dello psicologo e psicoterapeuta diventato uno dei più popolari e acclamati giallisti italiani: si chiama Mariolino Migliaccio, ha poco più di trent’anni, ama il cinema americano, è perennemente squattrinato ed è al centro del primo romanzo della serie.
Il libro s’intitola ‘La fine è ignota’, è pubblicato da Nero Rizzoli (per i cui tipi Morchio ha già pubblicato ‘Nel tempo sbagliato’, ‘Dove crollano i sogni’ e ‘Un piede in due scarpe’) e viene presentato sabato pomeriggio alle 18 a Wylab, da quel bravo editor (e poi editore) che conosce Morchio da una vita, Goffredo Feretto.
L’evento è a ingresso libero e la prenotazione del proprio posto, sino ad esaurimento, è consigliata, utilizzando la piattaforma EventBrite (al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-presentazione-del-libro-la-fine-e-ignota-di-bruno-morchio-545946870787), oppure telefonando al numero 347 2502800.
Chi è Mariolino Migliaccio? È un ragazzo senza un ufficio, senza una licenza, che riceve i clienti in un bar dei carruggi, eppure è “o ciù mëgio can da trìfole in sce-o mercôu”, per dirla con il losco figuro che lo ingaggia per ritrovare uno dei fiori del suo bouquet di giovanissime schiave del sesso. Anche la mamma di Mariolino faceva la prostituta, poi lui ha iniziato a fare il detective nel momento in cui lei è stata uccisa da un cliente.
Solo che Luigi il Vecchio, il boss che gestisce una casa di tolleranza travestita da centro benessere, ha ingaggiato Mariolino non soltanto per cercare la ragazza, ma soprattutto per gestire una grana ben più grossa dell’organizzazione criminale. E, quando Mariolino se ne renderà conto, sarà ormai troppo tardi per potersi tirare indietro.
Riecco il grande affresco genovese in stile Morchio: con la sua penna ispirata trionfa il racconto di una città degli ultimi, persone che vivono di espedienti, anime che chiedono soltanto di galleggiare. Il confine tra i buoni e i cattivi è molto sottile, anzi a tratti non esiste, perché alla fine chiunque ha qualcosa da nascondere. Ma se c’è un elemento che brilla, questo è l’intuito di Morchio, il suo gusto per il particolare, la sua passione per i dialoghi, la sua ricerca di multietnicità che ben rende il meltin-pot che c’è oggi nei vicoli del centro storico di Genova, dove senti una battuta in genovese e un secondo dopo una frase in albanese, o in arabo, o in qualche lingua africana.
‘La fine è ignota’ è il primo episodio della saga di Mariolino Migliaccio ma intanto è l’ennesimo, devoto omaggio che Morchio fa alla sua Genova. Alla nostra Genova. Durante la presentazione a Wylab saranno proiettate le immagini della città realizzate da Patrizia Traverso e Gianni Ansaldi. Fanno da corredo a un altro bel libro di Morchio: ‘Nel cuore di Genova. Viaggio nella città di Bacci Pagano’, uscito nello scorso autunno per i tipi del Canneto Editore. Ora la città di Bacci è anche la città di Mariolino. Saprà appassionarci come il suo fratello maggiore? Chissà, magari s’incontreranno e si conosceranno pure. Basta continuare a seguire Bruno, per poterlo scoprire.