di ALESSANDRA FONTANA
“Educare a vivere e scoprire il proprio territorio in un’ottica di investimento futuro, raccontando la propria storia”. Questo è l’argomento di una lezione molto speciale ricevuta dai ragazzi delle medie di Carasco questa settimana.
Tra le protagoniste Alice Signaigo, instancabile anima de Le case di Alice a Sopralacroce nel Comune di Borzonasca. “L’avevo già fatto a Cicagna, c’erano i ragazzi delle medie e gli alunni del Marsano. Mi hanno invitato per raccontare la mia esperienza, c’erano anche titolari di agriturismi e simili, delle giornate di orientamento. Abbiamo raccontato come siamo arrivati a fare il lavoro che facciamo oggi che non c’entra nulla o quasi con il nostro percorso di studi”, racconta l’imprenditrice.
“Il mio lavoro è nato per caso, per staccare dallo studio mi sono messa a fare dei lavoretti nelle case di mia nonna. Avevo bisogno di svolgere compiti manuali e ho pensato che queste casette potessero piacere ai turisti”. Un’intuizione che si è rivelata fortunata (in realtà è frutto di lavoro e sacrifici), una volta caricate le immagini sui portali ecco che Sopralacroce è diventata una meta per i turisti: “All’inizio è stato difficile anche farlo capire alla famiglia, qui in paese non era molto diffuso il concetto di locazioni brevi”.
Ma a Signaigo la determinazione non manca e i risultati le hanno dato ragione. “Questa è diventata un’occasione per aiutare la mia famiglia e poi si è trasformata in un vero e proprio lavoro”. A farle cambiare radicalmente modo di vedere le cose sono stati proprio gli ospiti delle sue case: “Mi dicevano: vivi proprio in un bel posto, e allora ho alzato gli occhi e me ne sono accorta. A volte viviamo in posti bellissimi e non ce ne rendiamo conto”. Ed è così che è nato l’amore per un luogo quasi sconosciuto ai più: San Martino di Licciorno con la sua chiesa in rovina e le suggestive atmosfere del bosco. Ma non solo, Signaigo ha scritto e tradotto in diverse lingue una guida alle bellezze della zona raccogliendo anche leggende e interviste agli anziani del luogo. Da lì sono nate collaborazioni con associazioni e con il FAI, solo per citarne una. Quello di ‘alzare lo sguardo’ e rendersi conto della ricchezza che si possiede è proprio uno dei messaggi che l’imprenditrice ha voluto trasmettere agli alunni.

“Pensate a che rete si potrebbe creare se tutti si guardassero intorno e si impegnassero per il proprio territorio. In una classe ci saranno almeno sei, sette studenti che provengono da paesini con bellezze nascoste o dimenticate. Se si impegnassero per riqualificare, promuovere…”. Un sogno grande ma concreto: “Chissà magari i loro genitori hanno delle case che rimangono chiuse e una volta sistemate, restaurate e aperte per i turisti potrebbero portare valore sul territorio”, contribuendo così anche a riqualificare il paese.
Un ragionamento semplice e soprattutto pratico per i ragazzi che un domani si affacceranno al mondo del lavoro: “A volte non serve andare lontano, il futuro lo potremmo avere proprio già nelle nostre mani, senza rendercene conto”. E ancora, Signaigo ha parlato dell’importanza di investire nell’entroterra, ricordando che non sempre serve andare lontano per rimanere senza fiato: “Spero che questo sia solo l’inizio di una grande avventura e di avere ancora tante opportunità preziose come questa”.