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Giovedì, 1 giugno 2023 - Numero 272

Boscaglia si presenta: “Con l’Entella voglio vincere tanto”

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di DANILO SANGUINETI

Il convitato di pietra alla presentazione, avvenuta martedì pomeriggio al Comunale di Chiavari, del tecnico della Virtus Entella per la stagione 2018-19, Roberto Boscaglia, era una consonante, anzi due: ‘B’ o ‘C’. Ad oggi il mister siciliano non sa se dovrà guidare una squadra a una non semplice salvezza tra i cadetti o portare una formazione il più in alto possibile nella terza e ultima categoria professionistica.
: in Promozione con l’Akragas, in Eccellenza con Alcamo e Nissa, due promozioni consecutive in serie D, poi il passaggio decisivo, va a Trapani nel 2009 e lo porta, in soli quattro anni, dalla serie D alla mai raggiunta prima serie B; riesce a conservare la categoria al debutto, poi nella seconda viene allontanato a metà del girone di ritorno; emigra al Nord, in un triennio Brescia-Novara-Brescia dove non riesce a terminare l’anno dovendo fare i conti con un nuovo presidente mangia-allenatori, Massimo Cellino.

L’uomo della rinascita
E’ lui il primo nome ai quali il d.g Matteazzi e il d.s. Superbi pensano per la ‘rifondazione biancoceleste’, improcrastinabile dopo quanto accaduto in una stagione assurda e irripetibile per molti versi. Boscaglia accetta al termine di una trattativa lunga non per la ritrosia dell’uno o i dubbi degli altri, ma perché si vuole attendere l’esito del processo di primo grado contro il Foggia, con la Virtus Entella costituitasi parte nel dibattimento per legittimi interessi a essere reintegrata in serie B.
Il round di apertura è andato alla controparte, il processo di appello, giovedì prossimo, potrebbe confermare tutto o ribaltare la sentenza, il match giudiziario è tutt’altro che scontato. E’ ancora più significativo che Boscaglia abbia detto sì “in mezzo al guado”.
Lo ha riconosciuto con il suo solito stile diretto il presidente Gozzi nel presentare il nuovo tecnico: “Subito dopo Ascoli ho detto ai tifosi che avremmo dato battaglia, in tanti sensi, sul campo e non solo. La scelta di Boscaglia, un tecnico che per la serie C è un lusso, significa che manteniamo fede ai patti, che non intendiamo nasconderci. Lo abbiamo preso per fare bene, molto bene, tenendo conto che saremo con ogni probabilità inseriti nel girone A, un girone ‘infernale’ dove troveremo Novara, Pro Vercelli, Alessandria magari il Siena, per non parlare della seconda squadra della Juventus. Mi aspetto una specie di ‘B2’, dove dovremo impegnarci a fondo perché vogliamo tornare ‘lassù’. Vedremo. Il calcio è tutto fuorché una scienza esatta, certo volte va bene, certe volte no”.
Unico ‘ordine’ per il mister di Gela: “La valorizzazione dei nostri giovani. Se vogliamo recuperare la serie B, restarci e farsi onore è tassativo farlo con una squadra dove i talenti formati in casa siano una non piccola parte. So di chiedergli molto, tipo la botte piena e la moglie ubriaca, perché vincere con i giovani è sicuramente più difficile, ma lo abbiamo scelto bravo proprio per questo motivo”.

Il mister ‘top’ per la categoria
Roberto Boscaglia accetta la sfida: “Ho spesso affrontato l’Entella e ho osservato la serietà e la solidità di questo club. Per questo, quando mi hanno contattato, ho subito pensato di dire sì. La cosa è andata per le lunghe solo per i noti motivi, estranei alla volontà delle parti. Sarò ancora più esplicito: questo era uno dei soli due club per i quali avrei accettato di tornare in C”.
Per quanto riguarda i giovani, con lui si sfonda una porta aperta: “Non voglio fare l’aziendalista. Sono convinto che in B come in C i giovani siano una risorsa indispensabile. La vera forza di una squadra è la freschezza atletica e mentale che solo i ragazzi ti possono dare. Naturalmente vanno inquadrati in una struttura solida con due o tre atleti di esperienza a fare da collante”.
La persona Boscaglia, che ha nella serietà il suo dato distintivo, si palesa nelle promesse, anzi nella mancanza di promesse, agli entelliani: “Non credo nelle affermazioni preventive. Inutile dire dove potremo o non potremo arrivare, lavoriamo, impegniamoci e poi vedremo”.
I prevedibili ostacoli, tanti e oggettivi, sul cammino non lo preoccupano: “Il problema di non avere certezze su dove saremo tra un mese e su chi avrò a disposizione da qui all’inizio del torneo esiste ma è superabile. Abbiamo a che fare con professionisti, sapranno come gestire questa incertezza. Consentitemi solo di restare nel vago sul tipo di gioco e sullo schema che sceglieremo. Vedremo che cosa ci suggerisce il campionato. Sicuramente saremo una squadra propositiva: penso a una formazione con la difesa alta e gli esterni bassi che salgono. E’ comunque presto, lo capiremo strada facendo cosa si può fare e cosa ci sarà da adattare alla circostanze”.
In serie C vincere al primo tentativo è possibile anche se non semplice: “Ci vuole tanta fortuna, è vero che alla lunga il lavoro paga e i valori vengono fuori, è altrettanto vero che il cammino è davvero tortuoso. Della rosa dell’anno scorso vorrei che rimanessero tutti, ma so che non sarà possibile. Io lavoro per l’Entella e quindi mi adeguerò a ciò che deciderà la società”.
I dubbi sul tenere o no giocatori che sono retrocessi. “Sbagliato generalizzare. Ogni giocatore è un caso a sé, credo molto nelle motivazioni individuali: se dentro hai la convinzione di poter fare bene, quello che è accaduto non conta più, si volta pagina. Vediamo chi se la sente e chi no”.
Un inciso che è rivelatore: “Qui (al Comunale N.d.R.) sono venuto spesso da avversario, con diverse squadre di diverse società e non ho mai vinto, ho portato via solo due pareggi. Ritengo che sia ora di migliorare la statistica. Al Comunale voglio vincere, parecchio, magari sempre…”.
Il presidente Gozzi prende la palla al balzo e chiude il cerchio: “Con Castorina la scorsa stagione ci facemmo prendere dall’entusiasmo, questa volta abbiamo cercato un tecnico con la necessaria esperienza, già rodato. La sua carriera – partito dalla Promozione e approdato in serie B senza saltare neppure un passaggio intermedio – ci insegna che non si nasce ‘imparati’. Si fa, si sbaglia, si corregge, si procede”.
E il tempo alla fine è galantuomo.
Almeno lui.

LE INTERVISTE DI MARISA SPINA AL PRESIDENTE GOZZI E AL NEO MISTER BOSCAGLIA

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