di ALESSANDRA FONTANA
Miniera di Gambatesa, l’incubo continua e i cancelli rimangono sbarrati fino a data da destinarsi. La vicenda è lunga, lunghissima e sembra non avere fine. L’ultimo capitolo riguarda la decisione del Tar.
Il Tribunale Amministrativo Regionale infatti, ha rigettato il ricorso presentato dalle società Cave di Arzeno e Carbo Mine, contro il provvedimento del Parco dell’Aveto che ha revocato la gara indetta nel 2022 per l’affidamento della concessione della gestione del museo ex-Miniera di Gambatesa in Val Graveglia. L’offerta presentata dalle due società era l’unica. Tutto bene quel che finisce bene? Nemmeno per sogno, infatti a novembre 2023 gli eventi atmosferici avversi si sono abbattuti sul nostro entroterra, la pioggia ha causato danni significativi al complesso minerario, rendendo necessario il divieto di accesso al pubblico. A seguito di questo evento, la Regione ha deciso di revocare la procedura selettiva, poiché la situazione si era profondamente modificata rispetto a quella del 2022, anno in cui la gara era stata indetta.
I ricorrenti, oltre a vedersi respinto il ricorso, sono stati anche condannati al pagamento delle spese processuali. “Appena si sono verificati i danni abbiamo avvisato la Stazione Appaltante – aveva raccontato su queste colonne la presidentessa del Parco Tatiana Ostiensi – che ha deciso di sospendere tutto. La verità è che le condizioni di oggi in cui versa Gambatesa non sono più le stesse di due anni fa”.
I danni sono ingenti, quando fu indetta la gara la miniera aveva appena terminato alcuni interventi in una delle parti più suggestive del luogo: il grande vuoto. Ora la situazione è molto diversa: “Noi abbiamo fatto i lavori di manutenzione ma questo evento alluvionale ha cambiato radicalmente le cose”. I danni causati dal maltempo ammonterebbero a 300mila euro, ora la palla ripassa a Cave di Arzeno e Carbo Mine che potrebbero appellarsi e ricorrere ancora. L’unica certezza è che la miniera è chiusa dal 2020 e non riaprirà a breve.