di ALESSANDRA FONTANA
Anche quest’anno in Val d’Aveto la dama bianca non solo si fa desiderare ma sembra intenzionata a non presentarsi all’appuntamento con l’inverno. All’inizio della stagione sciistica si sperava in una ripresa: l’anno scorso la neve era pochissima e di conseguenza gli impianti tenevano aperta la seggiovia solo per gli escursionisti. Quest’anno la musica sembra essere la stessa: la neve non c’è e i paesi della Val d’Aveto devono fare i conti con le condizioni climatiche sempre più sfavorevoli: fa troppo caldo, persino per la neve artificiale.
Da sempre le persone dell’entroterra fanno i conti con disagi tra cui lo spopolamento, la mancanza di turismo… ma questa volta la situazione sembra ancora più grave perché arriva dopo gli anni dell’emergenza Covid. Mentre i pochi alberghi superstiti chiudono per ferie e per mancanza di turisti, si affaccia, come spesso accade durante le difficoltà, un’opportunità per le valli.
Proprio questa settimana, come ha annunciato Emanuele Mazzadi, guida GAE, si comincerà a tracciare il Sentiero dei Celti e dei Liguri, il primo percorso a piedi da Milano al Mar Ligure.
L’ideatore del sentiero, sostenuto dal prezioso Consorzio Alte Valli, in questi anni ha messo su un progetto in grado di richiamare l’attenzione di tre regioni: Lombardia, Liguria ed Emilia. Ma che cos’è questo percorso? “Il Sentiero dei Celti e dei Liguri attraversa territori noti con uno sguardo nuovo, che si immerge nel mistero delle origini. Alcune fonti attribuiscono la fondazione di Milano ai Celti Insubri, che avrebbero disegnato un cerchio magico a nord della zona del Duomo. Da qui parte la nostra storia e il viaggio. Proseguendo in direzione sud, attraverseremo la pianura e il grande fiume Po. Affronteremo poi un percorso di ascesa e ascesi verso il Monte Penna, cima dedicata dalle tribù Liguri al dio Pen. Da questa antica divinità sembra derivare il nome stesso dell’Appennino”, spiegano sul sito agli aspiranti partecipanti.
Ormai è dal 2015 che Mazzadi insieme ai gruppi di trekking accompagna le persone durante le escursioni ma nel 2017 il sogno ha cominciato a prendere corpo e alla fine del lockdown è diventato qualcosa di più: “Facevamo dei pacchetti di tre o quattro giorni, il classico era Passo del Bocco – Cinque Terre ma hanno cominciato a chiederci percorsi diversi, una scusa per poter tornare in Liguria e così è nata l’idea di collegare le vette al mare”.

Dodici tappe che collegano Milano a Sestri Levante passando proprio attraverso Val Graveglia: “Una valle meravigliosa che è ancora parecchio sconosciuta. Ci sono borghi bellissimi come Cassagna, Ne… eppure molte persone, anche della costa non ci sono mai state”. E Val d’Aveto: “Il 20 maggio infatti si svolgerà l’inaugurazione alle Casermette del Penna”, località di Santo Stefano d’Aveto al confine con l’Emilia. Una tappa che non è stata scelta soltanto per il passato prestigioso ma per un progetto futuro decisamente più ampio: “L’idea è quella di riequilibrio territoriale. A Milano ci sono persone e risorse che vogliamo portare nelle aree interne dove c’è tantissima natura ma mancano le presenze e incrementare così il turismo non soltanto nei mesi estivi”.
Sì, perché alla riunione di fine anno con i rappresentanti di Regione Liguria, Parco dell’Aveto, Sportello della Montagna, Cai, Rete Escursionistica Ligure e Progetti turistici per la Liguria e gli ideatori del Sentiero dei Celti si è parlato anche di questo: “Oltre alla partecipazione a bandi per ottenere fondi, abbiamo parlato di promozione turistica del sentiero. Durante la riunione è emerso il bisogno di incrementare la presenza dei turisti durante tutto l’arco dell’anno e gli escursionisti camminano durante tutto l’arco dell’anno” spiega con semplicità Mazzadi.
Ma il progetto di Mazzadi e Alte Valli non si ferma qui: “Quando abbiamo comunicato sui social che saremmo partiti con la segnatura, molte persone ci hanno chiesto di poter partecipare e così organizzeremo anche delle giornate collettive di pulizia e segnatura, sarà un bel modo per sensibilizzare le persone che potranno tornare a prendersi cura del proprio territorio”. Fondamentale coinvolgere e sensibilizzare le persone: “Ora siamo diventati comodi, aspettiamo che vengano a togliere la neve dal marciapiede – scherza la guida – dobbiamo farlo noi, solo così daremo vita a un circolo virtuoso. A volte non si coinvolgono le persone pensando che tanto non lo farebbero e invece ora conosco degli escursionisti che vanno in giro con le cesoie nello zaino”. La gran parte del lavoro di segnatura verrà effettuato dai professionisti ma ci saranno anche giornate collettive in cui i cittadini potranno partecipare e contribuire. Il primo passo per cambiare le cose e cominciare a investire in un turismo differente rispetto a quello finora conosciuto e sfruttato ormai fino all’osso.
Nel 2021 le guide hanno provato il percorso che dura dieci giorni, ovviamente le persone potranno partecipare all’intero cammino oppure scegliere solo alcune tappe: “Ci piace l’idea che chiunque possa partire con il lo zaino in spalla dal Duomo di Milano e arrivare Sestri in maniera autonoma, come accade per i percorsi di Santiago e Francigena per esempio”, conclude Mazzadi. Ad accogliere gli escursionisti oltre alla natura dovranno esserci strutture e programmi, le valli possono e devono cominciare ad attrezzarsi adesso.