di ALBERTO BRUZZONE
A tutti noi manca qualcosa. A tutti noi manca qualcosa ma, assai spesso, diventa difficile dare un nome a quel ‘qualcosa’, capire che cos’è, di cosa si tratti, dove sia. Capire come si possa colmare quella mancanza.
La mancanza di qualcosa non è un capriccio, non è un atteggiamento da persone né viziate né incontentabili: è semplicemente uno spazio che chiede d’essere riempito, che si può riempire, perché quanto più sarà riempito, tanto più la vita tornerà a essere appagante.
Dare forma a questi concetti non è semplice, rendere questi concetti un bell’esempio di letteratura è ancora più difficile. Ma ci riesce Michael Frank, lo scrittore e giornalista americano che vive tra New York e Los Angeles per gran parte dell’anno e che, da moltissimo tempo, è innamorato della Liguria, in particolare del Golfo Paradiso, dal momento che trascorre lunghi soggiorni in quel di Camogli.
‘Quello che manca’ è proprio il titolo del suo secondo romanzo pubblicato in Italia, dopo il successo del libro d’esordio: ‘I formidabili Frank’, nel quale, in maniera deliziosa e sopraffina, raccontava della sua famiglia, in particolare della sua vulcanica zia.
Uscito nel 2019 negli Stati Uniti, e poi tradotto nel 2020 in italiano, ‘Quello che manca’ (collana I Supercoralli, editore Einaudi) è alle primissime presentazioni dal vivo, perché la pandemia ha fermato tutto e perché Michael non è più riuscito a giungere nella sua amata Italia.
Ma adesso che la situazione è un po’ migliorata, ecco che finalmente ci si vede in presenza: accadrà mercoledì prossimo, 28 luglio, alle ore 18,30, presso la piazzetta antistante la Libreria Capurro di via IV Novembre 37 a Recco (tel. 0185 722121). Michael Frank dialogherà con un’altra autrice di punta di Einaudi, la genovese Ester Armanino, di cui la scorsa primavera, sempre per I Supercoralli, è uscito il romanzo ‘Contare le sedie’. Patrocina l’assessorato alla Cultura del Comune di Recco.
Di ‘Quello che manca’ ha scritto in maniera molto lusinghiera Luciana Littizzetto: “Un libro bellissimissimo. Ti ci butti dentro e non riesci più ad uscirne. Costanza, 40 anni, vedova, nella sua breve vacanza a Firenze incontra prima Andrew, diciassettenne sensibile, e poi suo padre, Henry, seducente e coltissimo medico, specialista in fecondazione assistita. Già, un figlio. Il suo sogno da anni…”.
Tra fecondazione assistita e amori del passato e del presente, va in scena questo singolare ‘triangolo’ tra Costanza, un padre e un figlio, sullo sfondo di Firenze, di Manhattan e della Liguria, visto che il finale della storia è ambientato nella Riviera di Levante, come Michael aveva anticipato già all’epoca della stesura del testo.
Se ‘I formidabili Frank’ rientrava pienamente nel novero dei memoir, ‘Quello che manca’ è il più classico dei romanzi. L’autore lo scrive con il suo stile in apparenza leggero e lineare, ma in realtà molto ricco e curato. È così che riesce a trattare temi ‘spessi’, come possono essere la famiglia, la genitorialità intesa come fatto biologico, sociale o culturale, le relazioni fra le persone, che si portano dietro quasi sempre degli spazi misteriosi, la fecondazione assistita.
In particolare, sono i personaggi a essere tratteggiati in modo inedito perché riescono a catturare l’attenzione e a suscitare l’interesse verso la storia narrata. Una storia non semplice, che parte dall’esperienza straziante di una donna, e dalla scoperta, a quasi quarant’anni, che non potrà avere un figlio. È così che, rassegnatasi all’idea, Costanza Ansaldo, traduttrice italoamericana, decide di prendere una pausa dalla sua vita newyorkese per una vacanza a Firenze, città in cui ha trascorso i giorni più felici della sua infanzia. Alla ‘Pensione Ricci’, Costanza incontra Andrew Weissman, fotografo diciassettenne sensibile e brillante. Il ragazzo soffre per la fine della sua prima storia d’amore e per l’atteggiamento del fratello maggiore, da tempo assente e distaccato. Con Costanza condivide passeggiate, pranzi in trattoria e confidenze; nonostante la differenza d’età, in quei giorni fiorentini tra i due si crea un’intesa speciale. Ma l’armonia di quest’amicizia si rompe quando Henry, il padre di Andrew, incontra Costanza. Avvenente e carismatico, Henry è un’istituzione della fecondazione assistita a New York ed è in Italia per una serie di conferenze.
Henry è subito affascinato da Costanza; l’attrazione è reciproca e la gelosia di Andrew inevitabile. In autunno i tre si ritrovano a New York, e quella che sembrava un’effimera avventura estiva si trasforma in un travolgente turbinio di eventi inaspettati e desideri riaccesi, mentre Costanza, Henry e Andrew cercano di comprendere, e colmare, quello che manca nelle loro vite: che sia un figlio, la verità sulle proprie origini o l’amore. Dalle strade luminose di Firenze, agli eleganti edifici di Manhattan, fino alle magnifiche coste della Liguria, Michael Frank accompagna i suoi personaggi in un accidentato percorso sentimentale fatto di segreti, passioni, ossessioni alla scoperta di cosa significa essere genitori ed essere figli, e di quel bisogno naturale e imprescindibile di amare ed essere amati. Un libro da non perdere, una presentazione (finalmente dal vivo) da non perdere.