di ALBERTO BRUZZONE
‘Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite come le loro entrate’. Il manifesto programmatico dell’Associazione T.I.M.E.U.P. è una frase di William Shakespeare, dalla pièce ‘As You Like It’, ‘Come vi piace’, scena settima del secondo atto.
La pronuncia Jacques, uno dei personaggi della commedia, e poi aggiunge: “Ognuno nella sua vita interpreta molti ruoli e gli atti sono le sette età della vita”. È da qui, da uno dei momenti teatrali più celebri di tutti i tempi, uno dei soliloqui più famosi che siano mai stati scritti, che parte l’avventura di Tutto Il Mondo è un Palcoscenico, l’associazione culturale del Levante genovese che, come specificato nella presentazione, “aggrega ufficialmente tutte le persone che negli ultimi anni, partendo dalla scuola di recitazione tenuta da Mercedes Martini, hanno deciso di essere parte attiva nella vita culturale, civica e sociale del Tigullio. Gli eventi che T.I.M.E.U.P. organizza hanno come scopo rendere fruibile ai cittadini il teatro come vettore di emozioni e riflessioni che includano anche la possibilità del cambiamento nella vita di tutti i giorni. Il teatro è un grande strumento di conoscenza e trasformazione”.
Così la pensa Mercedes Martini, che dell’associazione è l’anima e il motore principale. Attrice, regista e insegnante di teatro presso la prestigiosa Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, dalla quale sono uscite decine di famosi interpreti di comprovata fama nazionale, Mercedes vive a Genova ma è molto legata alla Riviera di Levante, sin dal 2009, momento in cui decide di portare la sua esperienza a Lavagna, dando vita a T.I.M.E.U.P.
Il gruppo gode del sostegno della civica amministrazione, poi, negli anni recenti, si sposta a Sestri Levante, e pure qui incontra l’appoggio da parte del Comune, nella persona della sindaco, Valentina Ghio. “Il corso di recitazione di T.I.M.E.U.P. – afferma Mercedes Martini – è aperto a tutti, dai 16 anni in su. L’appuntamento è una volta a settimana, presso l’ex Convento dell’Annunziata, con una didattica che è la stessa, in tutto e per tutto, rispetto a quella di una scuola di teatro professionale. L’obiettivo, sia per i giovani che per gli adulti, è quello di comprendere e capire meglio tutte le parti della loro vita, migliorare nelle relazioni e nella lettura di se stessi, cosa che il teatro aiuta a fare in maniera eccezionale”.
A collaborare con Mercedes, negli anni, ci sono Federica Kessisoglu e Stefania Sommi. Inoltre, durante l’anno, presso l’ex Convento dell’Annunziata, arrivano regolarmente colleghi attori e colleghe attrici, provenienti da tutto il mondo, per tenere degli interessanti workshop.
T.I.M.E.U.P. produce teatro, nel senso di spettacoli ‘veri’ che poi vengono portati in scena. È il caso di ‘Rosita, Donna, Nubile’, pièce tratta da Federico García Lorca che andrà in scena sabato e domenica prossimi (1 e 2 febbraio) nella Sala Agave dell’ex Convento di Sestri Levante, con inizio alle 20,30. L’evento, patrocinato da Regione Liguria e patrocinato e sostenuto dal Comune di Sestri Levante, sarà a ingresso libero e gratuito.
La storia di Rosita, ambientata nella Spagna della prima metà del Novecento, sarà interpretata dal gruppo dell’associazione T.I.M.E.U.P., con la regia di Mercedes Martini e l’assistenza alla regia da parte di Fabrizio De Longis. In scena ci saranno Federica Kessisoglu, Stefania Sommi, Silvia Sacco, Ottaviano Curzi, Giacomo Giorgi e Lorenzo Crovo.
Il dramma, in tre atti, è ambientato a Granada, in Spagna, e racconta la storia di Rosita, una ragazza di quindici anni, orfana, che vive con gli zii e la nutrice. S’innamora di suo cugino che la chiede in sposa. Il matrimonio viene rimandato quando il ragazzo è richiamato dal padre a Tucuman, in Argentina, per seguire gli affari di famiglia. Con il passare degli anni, Rosita rimarrà sempre imprigionata in questa promessa, mentre il cugino si sposerà con un’altra donna.
“Lorca – ricorda Mercedes Martini – scrisse questo testo nel 1935, in un’epoca in cui si pensava impossibile uscire da una promessa di matrimonio e rifarsi una vita. Oggi l’interesse culturale e sociale di portare in scena questo capolavoro, è mettere a fuoco i molti motivi per cui una ragazza resta in casa dei genitori, e resta nubile. Personalmente credo che anche adesso i giudizi su una donna non sposata e non madre, possano essere terribilmente discriminatori. Donne che pur ricoprono ruoli importanti e di grande responsabilità, prima o poi si trovano davanti alle domande: ‘Sei sposata?’, ‘Sei madre?’. Come se tutto il fare del mondo non definisse la propria identità, il proprio essere”.
Per T.I.M.E.U.P. è una delle tante prove, dopo gli spettacoli di successo degli scorsi anni. “Il teatro – sostiene la regista, che è stata allieva della Scuola di Recitazione del Piccolo di Milano, ha lavorato per Giorgio Strehler e collabora spesso allo Stabile di Genova con Marco Sciaccaluga – fa da specchio alla natura. Per cercare di farlo al meglio, bisogna approfondire il comportamento umano, studiare a fondo i testi, imparare ad ascoltarsi e a osservarsi, allenare corpo e voce, imparare a improvvisare. La realizzazione di questo spettacolo è frutto di un’indagine profonda nel testo, nel corpo e nelle parole, una continua ricerca fatta con il gruppo con cui lavoro e su ciascuno di noi. Per me fare teatro significa soprattutto ogni giorno, in ogni aspetto della propria vita, imparare ad osservare e a comprendere più profondamente l’uomo, studiare, e poi rispettosamente, provando e mettendosi davvero in gioco con tutto il proprio essere, cercare di restituire quello che l’autore ha voluto raccontare di questa meravigliosamente imperfetta creatura”.
I corsi di T.I.M.E.U.P. sono aperti a chi ha compiuto più di sedici anni. Per informazioni, si può scrivere all’indirizzo mail ass.timeup@gmail.com. L’associazione conta circa quaranta soci attivi, “e la cosa bella è che il gruppo rimane sempre compatto, anno dopo anno”.
Sarà perché ci sono le entrate e uscite, ma è pur sempre un mondo che rimane un palcoscenico fisso.