di DANILO SANGUINETI
Nel giorno delle nozze, come in quello del funerale, quelli che si divertono di meno sono i protagonisti. Chi si è sposato almeno una volta concorderà con la battuta. Passare attraverso il delirio di vestiti, addobbi, location, inviti, regali, fotografie, filmati, musiche e quanto altro occorre per prosciugare le tasche dei festeggiati lascia il segno. La cerimonia spesso è un salto nel regno del caos, una follia che rende una bazzecola le smanie per la villeggiatura di Goldoni, si risolve in una via di mezzo tra la Cena di Babette e la Grande Abbuffata.
Chi vuole comunque fare di testa sua si scorda della massima di Pierre de Bourdeille che ricorda come nel matrimonio vi siano soltanto due giorni indimenticabili: il primo e l’ultimo. In mezzo tante date alle quali si cerca di assegnare un metallo via via più prezioso per dare lustro all’impresa, allo sfoggio di resistenza. Insomma ci sono ampie e solide ragioni per affidarsi a chi ne sa più di te, che tu sia o un esordiente o se ripetente. In ‘quel giorno’ sarai distratto da tante altre considerazioni, molto meglio affidarsi a un esperto del settore, un regista di eventi, un organizzatore totale, quello che ormai in ogni angolo del Pianeta viene indicato come il Wedding Planner.
Ne abbiamo una – non è obbligatorio ma le capacità predittive, il talento organizzativo, e la tendenza all’empatia, sono qualità che è più comune trovare nel genere femminile – molto brava nel Tigullio. Martina Ferrari, nata a Rapallo, e residente a Sestri Levante, in grado di intervenire in soccorso di fidanzati sull’orlo della crisi di nervi, di accontentare nubendi che hanno pretese fuori del comune (anche con la C maiuscola), di concretizzare il sogno di ragazzi di ogni età che quel giorno intendono scolpirlo nella memoria. Una ragazza che ha solo 26 anni e che pure ha già accumulato più matrimoni di uno sceicco degli Emirati. Solo che sono quelli degli altri, non il suo.
“Ho già accumulato una discreta esperienza perché il mio sogno di gioventù era proprio questo: diventare una wedding planner”. Una scelta di vita, ogni passo in avanti fortemente voluto. “Ho avuto la fortuna di essere assecondata dai miei genitori. Ho studiato e mi sono laureata in Scienza delle Comunicazioni. Nel frattempo preparavo il terreno per creare un’impresa mia, dedicata naturalmente ai matrimoni. Fin da piccola sono sempre stata una grande osservatrice, adoro conoscere le persone, aiutarle, guardarle dentro e capire l’amore che è presente in ognuno di noi. Ho iniziato tre anni fa a occuparmi delle cerimonie nuziali e da un anno e mezzo lavoro in proprio”.
Il matrimonio è come una partita a scacchi: bisogna sempre pensare alla prossima mossa, ma anche a quella dopo. Martina pare una giocatrice di primo livello. “Essere una Wedding Planner per me non vuol dire solo ideare e progettare ogni singolo dettaglio. È fondamentale creare un rapporto di fiducia ed empatia ed essere il ‘punto di riferimento’ degli sposi, che li prende per mano e li accompagna step by step in ogni fase dell’organizzazione. Emozionarsi insieme, senza mai perdere di vista l’obiettivo”.
Per iniziare ha avuto il sostegno della propria famiglia. “Non ho problemi ad ammetterlo, mi serviva aiuto e l’ho avuto. Ho ripagato la fiducia concessami perché le cose hanno marciato nel verso giusto sin dall’inizio. Nonostante il momento scelto per lanciarmi non fosse favorevolissimo – crisi ed emergenze di ogni tipo – ho trovato ascolto e fiducia in tante coppie di giovani e meno giovani sposi. Oggi sono in grado di organizzare un matrimonio ovunque in Liguria, in Provenza, sul Lago di Como, su quello di Garda e in Toscana. Le mie location preferite oltre che nella nostra splendida regione – amo la pace e la tranquillità del mare – sono nelle Langhe. Con questo angolo di Piemonte è stato amore a prima vista: i colori, le persone che amano il loro territorio, le Tenute, i Castelli e i tramonti mozzafiato mi hanno completamente conquistata”.
Se ‘le quinte’ sono importantissime, è l’intera rappresentazione a far sì che il giorno del matrimonio sia un successo. “La pianificazione è decisiva. Si deve partire da una vera e propria progettazione: individuo quali sono gli obiettivi e le priorità dei festeggiati, creo insieme a loro una lista con le scadenze di ogni fase organizzativa. Infine mi incarico della regia completa dell’evento, ogni cosa va curata nei minimi dettagli. Si stila un piano della giornata, una timeline, con orari precisi e procedure. Io e il mio team vegliamo che tutto si svolga nei tempi stabiliti e secondo i desideri dei clienti, pronti a intervenire se dovessero esserci degli imprevisti, pronti a trovare una rapida soluzione. Per l’intero iter siamo il punto di riferimento per sposi, fornitori e naturalmente gli invitati”.
Il matrimonio è come una torta: ha tanti strati, ma il più dolce è quello in cima. Guai a sbagliare gli ingredienti del ‘primo strato’. Ci sono mille piccoli dettagli, ognuno potenzialmente disastroso se viene ‘ceffato’. “La linea grafica (a cominciare dalla Stationery, la cancelleria con partecipazioni e coordinato cartaceo), gli allestimenti, le scenografie. La location naturalmente, ma anche la squadra di fornitori per ogni servizio, valutando i contratti, l’organizzazione degli appuntamenti e delle scadenze e tenendo sempre presente il budget fissato. Catering, foto e video, fiori, arredo e noleggio di mise en place, tavoli, sedie, divani e poltrone, wedding cake, intrattenimento musicale, animazione, trasferimenti”.
Gira la testa? Aggiungeteci: “Consigli sulla scelta dell’abito e degli accessori, su trucco e acconciatura in collaborazione con la make-up artist e hair stylist, sul portamento per essere a proprio agio con velo e bouquet. Sistemare l’abito per l’ingresso in chiesa e durante i vari shooting. Insomma debbo essere la spalla dei due protagonisti. In più debbo semplificare il lavoro di ogni fornitore fornendo tutto il supporto necessario affinché il ‘wedding day’ sia senza intoppi”. E non è finita: “Sono i dettagli che fanno la differenza. E l’immagine che si dà del giorno del Sì è importante quanto l’evento stesso: vanno seguiti passo dopo passo il ‘Tableau de Mariage’, il Photo Booth, la ‘Confettata’, il ‘Lancio del riso’”.
Il matrimonio è come un viaggio: ci sono alti e bassi, curve e rettilinei, ma l’importante è godersi il panorama. Se a questo punto non vi siete scoraggiati e volete comunque compiere il grande passo, Martina è la persona giusta per togliervi dagli impicci. Ha una risposta a ogni obiezione. “Rivolgersi a un wedding planner serve due volte. Prima di tutto a far capire che cosa vogliono gli sposi per la cerimonia, a volte non lo sanno o non riescono a dargli forma concreta. Ed in secondo luogo a risparmiare”. Sembra un controsenso, ma a pensarci bene… “Razionalizzare significa spendere bene. Se fai da te di solito vai alla cieca, e devi fidarti di coloro nei quali incappi. E ancora più frequentemente si va di fretta rischiando di accettare qualsiasi offerta, qualsiasi prezzo. Io e le due ragazze che mi aiutano in pianta stabile invece andiamo a cercare l’offerta migliore, l’occasione, sempre ragionando in base a una cifra concordata senza accettare compromessi”.
E l’assistenza senza limite di ore o modalità non va trascurata. “Per me e i ragazzi della squadra quel giorno può durare anche 18-20 ore. Ci siamo prima e ci siamo dopo ogni singolo momento dell’evento. Abbiamo gestito cerimonie da 200 invitati. Sfide tremende che ci hanno lasciato svuotati ma che il giorno dopo ci hanno reso orgogliosi di quanto fatto e pronti a ripartire”.
Si ha la sensazione che la wedding planner rapallese ne abbia viste di ogni colore. “Beh sì. Da clienti che non volevano sentire ragioni ad altri che cambiavano idea ogni giorno sino alla vigilia. E poi richieste incredibili, alcune mi hanno messo a dura prova”.
Nel suo mestiere si può dire il peccato non i peccatori. “Posso solo raccontare di una coppia tedesca che ha chiesto di poter celebrare matrimonio e successiva festa di nozze su un prato su una altura con vista mare. Una location sperduta su un monte della Liguria, dove abbiamo dovuto portare tutto, dalla cucina a gas alla corrente elettrica per dare vita a un banchetto con diverse decine di persone. Il tutto fissato per i primi di agosto quando le ditte fornitrici sono per la maggior parte in ferie…”.
Per fortuna che la media è molto più ragionevole. “Negli ultimi mesi ho avuto a che fare con feste da 80-100 invitati che si tengono in siti molto belli ma anche abbastanza raggiungibili. Inoltre si è compreso che non è obbligatorio scegliere l’estate o la primavera avanzata, anche in autunno, con temperature più ‘abbordabili’ si possono avere giornate fantasmagoriche. Vanno forte i matrimoni celebrati nelle residenze ufficiali, tipo il Convento della Nunziata a Sestri Levante”. A proposito. Martina vive nella Bimare con il compagno E a lei quando toccherà pronunciare il fatidico sì. “Stiamo insieme da otto anni, abbiamo una casa e un mutuo in comune. In pratica sono più che sposata! Diciamo che potrei decidermi verso i trent’anni. E avrei due priorità: avere una wedding planner e la location, la Baia del Silenzio tutta per me. La prima richiesta è fattibile, per la seconda diciamo che dovrei lavorarci un po’ su…”.
Ci riuscirà, ci si può scommettere. Ha una mente moderna rafforzata da una saggezza antica. La stessa che fece scrivere a Platone parole definitive: l’amore, quello vero, non può che nascere dall’incontro di Poros, l’astuzia, e Penia, la miseria. La wedding planner Martina ci mette la prima e tenta di evitare la seconda quando affianca le coppie di temerari che scelgono di percorrere assieme il tribolato sentiero dell’esistenza.