di ALESSANDRA FONTANA
Sono state giornate lunghe per il Levante che ha sopportato frane, pioggia e mareggiate. Sono diverse le zone colpite dalla furia delle onde e parecchi gli operatori che hanno subito danni, primi tra tutti i balneari.
“Una devastazione della costa per fortuna non grave come nel 2018 ma che ha colpito duramente le cittadine del Tigullio e del Golfo Paradiso”, così l’assessore regionale Augusto Sartori ieri, mercoledì 8 novembre, durante il sopralluogo per la conta dei danni a Levante. “Il presidente Toti ha firmato il decreto con cui dichiara lo stato d’emergenza regionale, in Giunta verranno stanziati fondi per 1,5 milioni di euro, che serviranno a coprire le spese sostenute dagli enti locali”.
Sartori insieme al sindaco di Sestri Levante Francesco Solinas e ad alcuni balneari, è stato a Riva Trigoso per constatare i danni arrecati alle strutture ricettive e successivamente si è recato al porto di Sestri dove ha incontrato alcuni pescatori professionisti che gli hanno illustrato come la mareggiata abbia distrutto in maniera irreversibile molte reti. Tappa anche a Cavi Borgo, dove Sartori si è intrattenuto con i balneari e ancora nel pomeriggio a Zoagli e a Chiavari, dove la parte di passeggiata più colpita è quella compresa tra piazza Gagliardo e l’hotel Fara, con panchine divelte e pavimentazione rovinata dalle onde.
La conta dei danni è ancora in corso, ha fatto presente l’amministrazione comunale chiavarese durante il sopralluogo. Ultima tappa quella nel Golfo Paradiso, a Camogli, questa volta con il sindaco Giovanni Anelli e alcuni esercenti, dove Sartori ha potuto constatare gli ingenti danni ad alcuni stabilimenti e ristoranti che si trovano lungo la costa.
Esempio lampante il locale ‘Golfo Paradiso’ spazzato via dalle onde la settimana scorsa. “I balneari hanno anche la ‘spada di Damocle’ della Direttiva Bolkestein che impedisce loro di fare programmi e investimenti a lungo termine. Noto con grande piacere una grande volontà da parte di tutti di riparare i danni e di voler essere pronti già per le imminenti festività natalizie. La Regione sosterrà sempre gli interessi dei nostri Comuni e delle nostre imprese”, ha osservato Sartori.
Il presidente Giovanni Toti ha spiegato che il dipartimento di Protezione civile sta facendo il punto sui danni insieme ai Comuni: “Stimiamo circa 30 milioni di euro di danni al solo patrimonio pubblico, cui si aggiungeranno poi i danni subiti da privati cittadini e attività produttive. Lo stato d’emergenza regionale e lo stanziamento delle prime risorse servono a far fronte immediatamente alle situazioni più urgenti che gli enti locali hanno dovuto affrontare. Chiederemo anche al Governo di inserire la Liguria nello stato d’emergenza nazionale che verrà istituito nelle prossime settimane facendo una prima ‘ricognizione speditiva’ dei danni, in modo da poter risarcire anche i privati”.
Nonostante tutti i disagi, abbastanza positivo anche il bilancio dell’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone: “In queste settimane abbiamo dovuto affrontare una serie quasi ininterrotta di allerte meteo e una grande mareggiata, che hanno richiesto un costante impegno degli operatori di Protezione civile e dei Coc comunali oltre a causare pesanti danni sia sulla costa che nell’entroterra, in particolare nel Levante. Oltre all’iter per la dichiarazione di stato d’emergenza, nei prossimi giorni prenderà il via la valutazione delle richieste di risarcimento avanzate dai privati tramite i Comuni e di quelle dichiarate dalle attività commerciali tramite le Camere di Commercio. Possiamo dire che il territorio complessivamente ha retto e che il sistema di risposta alle emergenze ha funzionato”.
Non se la passa bene l’entroterra con frane attive e strade chiuse, provinciali e comunali. Rezzoaglio, Comune duramente colpito in Val d’Aveto, ha chiesto proprio ieri lo stato di calamità e ha istituito uno sportello, che sarà attivo il 16 novembre, per aiutare i cittadini nella compilazione dei moduli per le segnalazioni di danni.