di ROSA CAPPATO
Passeggiata di Recco, approvato il progetto. Cambierà volto la passeggiata di Recco, dopo la realizzazione del progetto approvato dalla giunta all’unanimità, a fine maggio, in via definitiva. L’importo complessivo dell’opera ammonta a 2.742.000 euro. Si tratta della riqualificazione ambientale della parte centrale del lungomare. I benefici dell’intervento vengono ricondotti alla disponibilità da parte della città di un’area pedonale protetta di qualità, per una superficie di 8.690 metri quadrati e di una piazza di rappresentanza a scala territoriale che potrà divenire attrattore di eventi e spettacoli a livello dell’area metropolitana di Genova. Il progetto prevede di trasformare questa parte di città in un’area pedonale, protetta dal traffico veicolare.
Per far questo si pensa all’eliminazione della parte centrale di via Ammiraglio Bettolo, chiudendo con due rotonde i rimanenti tronconi della via, permettendo così la sicurezza e la pedonabilità dell’area compresa tra le due rotatorie. Il progetto contempla la ridefinizione del lungomare Bettolo con un incremento della qualità percepita dello spazio urbano con la pedonalizzazione, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la protezione dal traffico dell’area pedonale definita tramite siepi e vegetazione.
Le attuali divisioni in strada, passeggiata, area giochi e giardinetti verranno annullate creando uno spazio unico in cui le funzioni convivono in aree specifiche ma non delimitate, permettendone una percezione e uso meno frammentato di quello attuale. L’area libera dal traffico è reinterpretata e divisa in tre aree con vocazioni e spazio differente: la piazza della città, il giardino pubblico con le attrezzature dei giochi e una nuova piazza della spiaggia. Tutte le aree, tranne le strade, saranno costituite dagli stessi materiali e da un unico disegno della pavimentazione: le forme delle aiuole si rincorrono e rendono chiara la disposizione delle diverse funzioni e vocazioni dello spazio pubblico. Gli alberi, sotto le cui chiome si potrà passeggiare e traguardare l’orizzonte, saranno sparsi in tutta l’area, tranne la piazza. In contrasto con le alberature piantumate nella pavimentazione, massicci arbusti nelle aiuole verdi creeranno volumi intensi di macchia mediterranea che renderanno l’area più complessa e percettivamente ampia.
La pavimentazione a progetto è pensata in una pietra naturale, la cui pulizia non sia problematica. La scelta è caduta sul ‘cubo di porfido’ dal colore tendente al grigio, per tre motivi: la continuità con gli interventi dei nuovi moli o pennelli, con la passeggiata verso punta Sant’Anna e con il ponte pedonale sopra il torrente Recco. Anche il costo è abbordabile rispetto ad altre pietre locali, il cui valore economico le rende proibitive per la superficie così ampia e la resistenza meccanica, che permette di mantenere in gran parte le basi delle pavimentazioni esistenti. Per creare un disegno saranno presenti degli inserti in pietra di ‘matraia’, una pietra sedimentaria simile a quelle tradizionali liguri, con una portanza adatta a sopportare anche veicoli di più tonnellate. L’accesso alla spiaggia libera avverrà attraverso una ‘gradonata’ situata nel punto in cui sono visibili il Monte di Portofino e Punta Chiappa, in modo tale che sia anche usata come seduta. In alternativa l’accesso in rampa dalla piazza permetterà l’accesso con una pendenza adatta anche alle carrozzine. Una terrazza si porrà come limite della piazza nel lato verso il mare, a Sud: oltre a rappresentare una chiusura architettonica che ‘dialoga’ con la piazza, questa novità permetterà in estate con la sopraelevazione di 3 gradini, di traguardare l’orizzonte marino e il promontorio da sopra le cabine posizionate di schiena al lungomare durante la stagione balneare. Le strade carrabili verranno poi ridotte e spostate, mentre i dehors presenti resteranno nelle loro posizioni, tranne per il locale Ippocampo il cui dehors oggi occupa un’aiuola spartitraffico di via Bettolo.
Con ogni probabilità sarà spostato sotto le alberature in quella parte del parco a Est, in prossimità della futura rotatoria, dove ora c’è il parcheggio. Le visuali esistenti saranno rispettate o amplificate con le alberature disposte ortogonalmente, anziché parallelamente al mare, permettendo la vista anche da una posizione più arretrata rispetto al lungomare, in particolare la vista dell’orizzonte marino e del promontorio di Portofino. La compagine vegetale viene in parte sostituita e riorganizzata secondo il nuovo disegno: il numero di piante rimosse sarà compensato da quelle di nuovo impianto, passando da 74 essenze oggi esistenti a 552 del progetto.
L’obiettivo è quello di rigenerare il waterfront recchelino attraverso una nuova disposizione del lungomare – a fasce parallele alla battigia – ribadisce il sindaco Carlo Gandolfo, dopo la prima presentazione alcuni mesi fa, insieme a Caterina Peragallo, assessore ai Lavori pubblici – e con la distribuzione delle aree tematiche e d’uso (la piazza, i giochi per i bambini, le sedute al fresco) in fasce perpendicolari alla costa, divise da boschetti alberati in aiuole capienti, un grande cammino che avvia il processo di riqualificazione della nostra città”.
Lo skyline dell’area non viene modificato, non essendo prevista la costruzione di alcun volume. L’assetto percettivo, scenico o panoramico, però, verrà completamente modificato dall’intervento, non più allineato e coerente con la viabilità stradale, ma aperto verso il mare. Gli spazi si riferiscono e cercano un rapporto non più al tessuto urbano, ma agli elementi naturali dei monti e del mare. L’assetto insediativo storico di Recco, le poche case sopravvissute dalla guerra e presenti, sono l’unica quinta della nuova piazza di Recco. Il sistema viario e urbano esistente, estraneo alla storia e alla natura della costa introdotto negli anni ’50, viene così alterato, in funzione di una maggior integrità e coerenza di relazioni funzionali, storiche, visive, culturali, simboliche, ecologiche, con i sistemi paesaggistici esistenti, sopravvissuti alla devastazione della Seconda Guerra mondiale e alla ricostruzione.
Tutti gli interventi prevedono inoltre la completa eliminazione delle barriere architettoniche, permettendo l’utilizzo degli spazi da parte di tutti e garantendo una continuità oggi impedita dai numerosi dislivelli e dal disegno di spazi separati con funzioni già sorpassate dall’uso reale ed attuale dell’intera zona.