di DANILO SANGUINETI
La vita del ciclista non è semplice per definizione. E le complicazioni portate da questa interminabile estate 2020 sono state tante, bastanti a mettere alla prova anche i più ferrati tra gli agonisti e i più appassionati tra i cultori e gli esteti delle due ruote: classiche di primavera che si corrono in estate, giri estivi che finiscono tra le foglie, le prove delle foglie morte che andranno alle calende non greche ma romane, pensando ai tormenti della Federciclismo.
In tutto questo bailamme raccapezzarsi, ritrovarsi, seguire e partecipare per i ragazzi e anche per i Pro è realmente dura. Ne sono consapevoli anche coloro che sono in gruppo e che debbono dribblare non solo gli avversari e gli ostacoli della strada, ma anche gli ostacoli sopra la corsa, dentro la corsa, soprattutto le limitazioni che la pandemia comporta e che hanno ridotto i partecipanti e gli astanti, limitando se non privando l’importante quinta umana, il fondale dei suiveur che incitano i corridori.
Luca Raggio, il grimpeur di Coreglia, che proprio a inizio anno era stato messo sotto contratto dall’emergente team della Area Zero D’Amico UM Tools del team manager Roberto Portunato, dirigente ligure che ha sempre creduto nelle sue doti, ha tenuto duro nei mesi di lockdown, si è allenato lungo le strade della sua Valfontanabuona e si è fatto trovare pronto nei primi due grandi appuntamenti dell’estate, uno a tappe, il Giro di Romania a fine del mese scorso, e uno in linea, il Giro dell’Emilia corso martedì 18 agosto.
Il Sibiu Cycling Tour in Romania ha visto Luca Raggio assieme a Michael Bresciani, Nicholas Rinaldi, Nicolas Nesi, Valter Ghigino e Ivan Martinelli. Gli atleti che i ds Massimo Codol e Francesco Ghiarè avevano convocato per il tour romeno sapevano di doversi battere ad armi impari contro avversari molto più rodati.
“Dopo il lungo stop a causa della pandemia i ragazzi – ricorda Roberto Portunato – hanno cominciato a fare sul serio con una breve corsa a tappe rumena non priva di difficoltà”. Tre giorni di gare con cinque tappe.
Queste le tappe: prima tappa (23 luglio) Sibiu – Sibiu (cronometro) 2,5 km; seconda tappa (24 luglio) Sibiu – Bâlea Lac 183 km; terza tappa (25 luglio) Sibiu – Sibiu 180 chilometri; quarta tappa A (26 luglio) Curmatura Stezii – Arena Platoş Păltiniş (cronoscalata) 12,5 km; quinta tappa B (26 luglio) Sibiu – Sibiu 109 km.
Molti attesi al rientro in modo particolare Raggio e un Bresciani in cerca di riscatto. Dopo l’esordio al Trofeo Laigueglia nel mese di febbraio erano state poche le occasioni per i ragazzi della D’Amico UM Tools di mettersi in mostra.
In Romania Luca Raggio si piazza al 33esimo posto in classifica generale, risultando il migliore del suo team e uno dei più bravi tra gli italiani in gara. Eppure lo scalatore non era soddisfatto: “Sapevo che affrontare la gara, stare nel gruppo, sarebbe stato ben diverso che pedalare in solitario sui miei monti, come ho fatto nei lunghi mesi di interruzione. Sono stati giorni duri in Romania. Il grande lavoro in preparazione fatto nei mesi precedenti non ha dato quei frutti e quelle sensazioni nelle quali avevo sperato alla vigilia della gara. Il ciclismo è anche questo e cerco sempre di trovare ancor più grinta e motivazione da queste piccole delusioni o sconfitte”.
Luca non perdeva neppure un attimo e appena rientrato cominciava a lavorare per farsi trovare pronto alla classica nostrana. Martedì 18 agosto c’erano anche i ragazzi della D’Amico UM Tools guidati dal ds Massimo Codol alla partenza del Giro dell’Emilia, organizzato dal G.S. Emilia di Adriano Amici.
Come sempre una corsa durissima, che ha avuto nelle rampe di San Luca, da ripetere ben quattro volte nelle fasi conclusive, il giudice della corsa. La partenza è fissata a Casalecchio di Reno per poi arrivare a Bologna. Il ds Codol convocava: Luca Raggio, Emanuele Amadio, Valter Ghigino, Ivan Martinelli, Nicolas Nesi e Nicholas Rinaldi.
Si è imposto l’astro nascente del ciclismo mondiale, il russo Aleksandr Vlasov, 24 anni, già vincitore della classica sul Mont Ventoux e terzo al Giro di Lombardia. L’unico del team D’Amico ad arrivare è stato Marinelli, sessantesimo, ritirati gli altri cinque tra i quali Luca. Raggio non si era mai nascosto le difficoltà e alla vigilia della gara si diceva convinto che la ricetta per migliorare fosse una sola: “Sono sicuro che troverò il colpo di pedale giusto lavorando sodo già dai prossimi giorni fino ai prossimi impegni. Un ringraziamento finale vorrei farlo a tutta la mia squadra Area Zero Pro Team sia atleti che staff, la ripartenza non è stata facile per nessuno di noi, ma siamo di nuovo a fare ciò che amiamo! Grazie allo staff perché in questi giorni ha fatto davvero il massimo per noi, anche con tutte le difficoltà che questa situazione comporta. Tutti uniti possiamo fare grandi cose, morale alto e facciamoci trovare pronti alla prossima sfida”.