di DANILO SANGUINETI
Loft61, un hub per l’arte. Se non masticate la lingua franca del mondo attuale non bofonchiate “no problem”. Pensate a un contenitore di conoscenza, propagata tramite corsi vertenti materie legate ma non incatenate alla grafica, che si risolve in un ampio spazio al chiuso senza divisione netta degli ambienti, una specie di locale con aree di lavoro collegate in modo logico senza soluzione di continuità.
Tante parole in più rispetto alla essenzialità della lingua del Bardo ma anche un’immagine più nitida di ciò che è stato creato a Sestri Levante, per la precisione in via Giuseppe Latiro 61. Loft61 (ecco spiegato l’arcano del numero…) è anche un cenotafio, un monumento alla memoria di un artista, Adriano De Laurentis. Infine è il frutto di una combinazione di eventi casuali che porta a qualcosa di positivo, sintetizzabile con l’effetto “serendipity”, questa sì parola che non ha corrispondenza nella nostra lingua.
A volte gli incidenti possono trasformarsi in opportunità. Lo ammette anche Simonetta Talami, portavoce del gruppo: “Il 21 novembre di due anni fa un cedimento improvviso nello storico Palazzo Delpino nel centro di Chiavari in via Gagliardo fece sprofondare larghi tratti del pavimento della struttura, tra questi anche quello dello studio di Adriano De Laurentis rendendo lo spazio inagibile. Lo studio, conservato con cura e amore, fermo nel tempo ma ancora carico di energia creativa, si chiudeva a tempo indeterminato. Nello stesso periodo, a Sestri Levante, anche le attività presenti in via Latiro 61 giungevano alla loro conclusione”.
Una fine e un inizio che si sfiorano, come due linee che si incontrano nel tempo. Adriano De Laurentis, nato a Cavi di Lavagna il 25 agosto 1922, a soli quindici anni, conosce il pittore veneto Lino Perissinotti e ne frequenta lo studio fino al 1945. L’anno dopo inizia una lunga attività di insegnamento presso la Scuola Statale d’Arte di Chiavari che si protrarrà fino al 1979. Non abbandonerà mai completamente, tuttavia, la didattica organizzando corsi liberi a tema – tecniche del colore, ritratto, figura dal vero, paesaggio dal vero – nel suo studio professionale.
Nel 1955 apre il primo studio in via Doria 9, a Chiavari; luogo di lavoro, ma anche di incontro e di dialogo, caratteristiche che saranno una costante della sua vita artistica e di relazione. Nel 1959 apre uno studio-bottega a Sestri Levante ove lavora come pittore e scultore, dedicandosi anche alle arti decorative, realizzando ceramiche e bigiotteria. Scompare a Chiavari il 24 gennaio 2003.
“Dalla sua attività didattica prende forma Loft61: dal legame profondo e trentennale tra Elisabetta Megazzini De Laurentis, Marco Orlandini e la sottoscritta, Simonetta Talami, nasce un progetto che non è solo un luogo, è una continuità. Con noi collaborano Fabrizio e Daniela De Laurentis, Beniamino Sidoti, Angela Catrani, Andrea Musso, Maria Urciuoli. Vogliamo che l’eredità di Adriano non resti immobile ma si trasformi in una nuova casa del fare intrisa di energia creativa”.
All’interno di Loft61 si trovano l’Archivio Adriano De Laurentis e la Scuola Adriano De Laurentis con mostre permanenti del Maestro. Dopo mesi di duro lavoro tutto è pronto. Sabato 25 ottobre l’inaugurazione ufficiale, a novembre inizieranno i corsi.

Riassumendo: il progetto riguarda un gruppo di persone che costituiscono la famiglia – quella di sangue e quella pedagogica di De Laurentiis – grafici, artisti, anche insegnanti. Novità importantissima per luoghi affamati di cultura. Una bella notizia che va a contrastare la desertificazione del settore. Spariscono i teatri, i cinema e le arene culturali accusati di non rendere abbastanza. Si dimentica che per far girare l’economia è antiquato pensare solo ai primi due settori. Viviamo nell’era del trionfo del Terziario, avanzato o produttore di servizi: la proprietà intellettuale è un aspetto non facilmente misurabile con GNP o PIL tradizionali. La crescita dei settori basati su conoscenza e innovazione si riflette con difficoltà nei dati economici tradizionali.
Talami guarda soprattutto al lato ideale: “Loft 61 è un contenitore di energia creativa, un luogo dove ci si mette in gioco attraverso corsi e laboratori condotti da docenti esperti per allievi di ogni età e provenienza”.
Seguendo l’esempio di Adriano De Laurentis. “È evidente il collegamento con la sua Scuola, nata alla fine degli anni ’70 nel suo studio di via Gagliardo. Portiamo avanti il suo metodo di insegnamento, fondato sull’osservazione, la pratica costante e la libertà espressiva, seguendo le sue indicazioni e il suo spirito artistico. Poi Loft 61 è anche uno spazio espositivo: accoglie una mostra permanente dedicata ad Adriano, esposizioni di fine corso e progetti curatoriali dedicati ad artisti emergenti e visioni particolarmente stimolanti”.
E ci sarà anche molto altro: “Puntiamo ad essere anche un contenitore creativo e vitale: organizzando serate drink & draw, sessioni di sketch collettivi, incontri multiculturali e multidisciplinari, pensati per stimolare il confronto e la condivisione. Perché crediamo nello scambio tra esperienze, saperi e linguaggi diversi. La contaminazione tra ambiti differenti genera nuovi stimoli e crea un terreno fertile per idee originali e progetti innovativi”.
Loft61 propone corsi, masterclass e workshop pensati sia per professionisti, sia per curiosi e appassionati. “I nostri docenti sono figure attive nei loro campi, che condividono con gli allievi l’esperienza diretta del mestiere. Stiamo lavorando a numerosi workshop: scrittura albo illustrato; progettazione per albo illustrato; illustrazione per il gioco da tavolo; fumetto manga junior, corso di 16 lezioni in collaborazione con Federica di Meo; master in criminalistica, con Antonella Pesce Delfino; cartapesta e carta a strati; disegnare il nudo, incontri di disegno dal vero senza docente; propedeutica per fumetto e illustrazione; “Drink&Draw” incontri periodici con musica classica dal vivo; presentazioni editoriali a ingresso libero con laboratori. In più la Scuola Artistica Adriano De Laurentis avrà incontri settimanali con modella dal vero, anche lezioni di nudo con percorso personale, dal carboncino al colore”.
Come detto, ce n’è per tutti i gusti, con il disegno al centro della proposta. Perché il disegno è una forma di linguaggio silenzioso e potente, universale, capace di dare forma a ciò che le parole non riescono a dire. È un esercizio di presenza, un modo per rallentare e riconnettersi con ciò che ci circonda e con la propria interiorità. Il disegno crea legami, un dono che unisce chi lo crea e chi lo osserva, perché entrambi si incontrano nello spazio dell’immaginazione.
Loft61 è un incubatore di creatività: un luogo dove le arti grafiche diventano il linguaggio comune per esplorare nuove forme di espressione e collaborazione. Loft61 è un incubatore che, come il suo corrispettivo femminile, è a volte d’ausilio, a volte indispensabile per chi partorisce: solo che invece di bebè si tratta di opere d’ingegno. Idee al posto di corpi, il carboncino al posto del forcipe, maieutica su tela.