di DANILO SANGUINETI
La stagione calcistica appena andata in archivio ha mostrato cosa possono i soldi nello sport professionistico: il massimo campionato di calcio è stato spaccato in due dai ‘superiori’ obblighi dei mondiali in Kuwait (ai quali peraltro neppure siamo riusciti ad accedere con gli azzurri) e, soprattutto alla efficace persuasione dei petrodollari. Una serie A che si è fermata per cinque settimane, andando contro quella che era una delle poche certezze rimasta all’Italia: il campionato che dura da settembre a maggio senza altra interruzione che in occasione delle feste comandate.
Adesso la pallanuoto intende imitare il calcio con l’aggravante che non lo fa per denaro: infatti l’avere piegato il calendario della serie A1 maschile e femminile alle esigenze della Federazione Internazionale e della Lega Europea che ha piazzato i campionati continentali e mondiali in avvio di anno, il prossimo, per ovviare agli inconvenienti di una stagione congestionata e compressa nell’imminenza delle Olimpiadi di Parigi 2024. Il solo fatto di aver voluto rendere annuali i campionati iridati e mantenuto biennali quelli europei ha inevitabilmente portato al caos. Guarda caso i campionati europei si terranno in Israele a Netanya (3-16 gennaio) e i campionati mondiali a Doha in Qatar (2-18 febbraio). Il fatto che serviranno anche da qualificazione per le Olimpiadi di Parigi (27 luglio-11 agosto) sposta di poco la questione. Per lasciare spazio alle nazionali si è dovuto imporre ai club una lunga pausa dal 12 dicembre al 24 febbraio. Lo scudetto sarà assegnato entro il 29 maggio.
Per centrare quegli obiettivi, sia pure importanti, la Fin ha deciso di infischiarsene degli sforzi di decine di club che non navigano nell’oro, che debbono far quadrare i conti lesinando sul centesimo. Dovranno invece pagare gli stranieri e pure i nostri ‘dilettanti di facciata’. Per avere un quadro completo va tenuto nel debito conto che delle 22 società aventi diritto (12 maschili, 10 femminili) al massimo saranno sei quelle che forniscono atleti alle nazionali.
La serie A1 maschile prevede una Regular Season con la formula del girone all’italiana ma con partite di sola andata. Terminata la prima fase tutte le società partecipanti accedono alla seconda fase del campionato suddivise in due gironi in base alla classifica della Regular Season. Le società classificate dal 1° al 7° posto partecipano ad un girone denominato Round Scudetto, le società classificate dall’8° al 14° posto partecipano ad un girone denominato Round Retrocessione. Entrambi i gironi si articolano con lo svolgimento di una formula a girone all’italiana ma sempre con partite di sola andata rispettando l’alternanza casa/fuori casa rispetto agli incontri della regular season nel caso di medesimo avversario. I punteggi ottenuti nella Regular Season vengono trasferiti alla seconda fase e si cumulano con i punteggi ottenuti nel rispettivo Round Scudetto e Round Retrocessione.
La squadra classificata al 7° posto del Round retrocessione retrocede nella serie A2 del campionato edizione 2024-2025. Le altre si qualificano per i Play Off. Per quelli che assegnano le prime 4 posizioni vi accedono le società classificatesi dal 1° al 4° posto nel Round Scudetto. Le semifinali 1^-4^ e 2^-3^ si giocheranno al meglio delle tre partite, così come le finali scudetto e per il terzo posto. La prima ed eventuale terza partita si giocheranno in casa della squadra meglio classificata. Nei Play-off dal 5° all’8° posto vi accedono se società classificatesi dal 5° al 7° posto nel Round Scudetto e la società classificata al 1° posto del Round Retrocessione. Le Finali scudetto: mercoledì 22 maggio, sabato 25 maggio ed eventualmente mercoledì 29 maggio.
Ci sono ancora i PlayOut: vi accedono le società classificatesi dal 3° al 6° posto nel Round Retrocessione. Le semifinali 3^-6^ e 4^-5^ si giocheranno al meglio delle tre partite, così come la finale play out che determinerà la seconda retrocessione. La prima ed eventuale terza partita si giocheranno in casa della squadra meglio classificata del Round Retrocessione. Finale: mercoledì 22 maggio, sabato 25 maggio ed eventualmente mercoledì 29 maggio. Un percorso contorto e che fa il paio con una Coppa Italia spezzata in due.
La manifestazione si svilupperà attraverso un Preliminary Round, cui seguirà Final Eight cui sono qualificate di diritto la Pro Recco, campione d’Italia e detentrice del trofeo, e la società organizzatrice (da definire). La prima fase, Preliminary Round a settembre prima del campionato, la Final Eight ad aprile. Ancora peggio per la serie A1 femminile. Solo due fasi. Lo scudetto si assegnerà entro giovedì 23 maggio. Il campionato osserverà una lunga pausa (dal 2 dicembre al 24 febbraio). La Coppa Italia sarà riservata alle prime sei squadre classificate al termine del girone di andata della Regular Season che giocheranno la Final Six dal 5 al 7 aprile.
Pro Recco, Savona, Quinto e la matricola Camogli per il maschile, Rapallo, Bogliasco e Locatelli Genova per il femminile. Quale rilievo avrà sui media un torneo ridotto a una fettina di salame tra fette di pane troppo ingombranti? Fino a quando le società liguri potranno sopportare un simile stato di cose? A parte il Recco che per forza ed organizzazione fa storia a sé le altre rischiano seriamente di scivolare nel disinteresse e nell’oblio, che porta ad assenza di sponsor e di sostegni finanziari. Una scivolata sul fondo delle piscine, senza sapere se ci sarà ancora ‘liquido’ per attutire la caduta.