di ALBERTO BRUZZONE
Officine rende benissimo l’idea. Perché rende l’idea di un lavoro fatto con sacrificio, con il sudore della fronte, con passione, con abnegazione e con estremo impegno. Un lavoro che, alla fine, è un risultato concreto, di quelli che tutti possono vedere e ammirare. Infatti il Festival delle Geografie, il Levanto Music Festival Amfiteatrof e la rassegna Sapori Verticali sono manifestazioni sempre più apprezzate e sempre più frequentate: e sono i prodotti di punta di Officine del Levante, l’associazione di promozione sociale che opera nella zona di Levanto e che da molti anni si occupa di animare, a livello culturale ma anche turistico, questi territori, in virtù di una proposta costantemente interessante e di livello.
Nata come cooperativa di comunità e trasformatasi di recente in associazione di promozione sociale, Officine del Levante è guidata da Laura Canale, che ne è la presidentessa, e da Federica Schiaffino e Natalia Olivi, che completano il terzetto del direttivo. Poi, ci sono una cinquantina di soci, e le cosiddette ‘quote rosa’ sono in prevalenza.
“A Levanto – racconta Laura Canale, che è una ex dirigente della Regione Liguria arrivata alla pensione – ci sono quarantasei associazioni di volontariato, riusciamo a fare tante cose insieme e tutte volte a promuovere e ad animare il nostro territorio”.
Se il Festival delle Geografie è la ‘chicca’ della primavera (il prossimo aprile saremo giunti alla sesta edizione), Sapori Verticali è invece l’evento clou dell’autunno. E in estate, da qualche anno, Officine del Levante si occupa dell’organizzazione del prestigioso Levanto Music Festival, un cartellone musicale intitolato a Massimo Amfiteatrof, celeberrimo violoncellista di origini russe che proprio a Levanto passò l’ultimo periodo della sua vita, non prima di aver ricoperto prestigiosissimi incarichi, tra cui quello di primo violoncello del Teatro alla Scala sotto la direzione di Arturo Toscanini.
Proprio ad Amfiteatrof, che è mancato a Levanto nel dicembre del 1990, è dedicato il festival musicale che “è stato organizzato per diciotto anni di fila dal maestro Giorgio Mezzanotte Nehamas, sino alla sua morte. Da quel momento, Officine del Levante ha pensato di portarlo avanti, sempre per tener viva una tradizione di queste parti”.
Il Levanto Music Festival, giunto alla trentesima edizione, si è aperto lo scorso 2 luglio e durerà sino al prossimo 12 settembre: “I filoni sono tre – illustra Laura Canale – Quello dei concerti, quello degli incontri e quello della formazione. Accanto a musicisti di consolidata fama internazionale come Pietro De Maria, Bruno Canino o Enrico Baiano, ai quali abbiamo comunque chiesto un progetto in sintonia con le scelte del Festival, abbiamo invitato giovani musicisti e proposte sperimentali, senza barriere di genere. Ci piace sentire l’energia, la professionalità e le motivazioni dei nostri musicisti, sicuri che questo sarà il valore più alto e lo stimolo più forte che possiamo trasmettere al nostro pubblico”.
Tiziana Canfori, che cura la direzione artistica insieme a Fausto Cosentino, spiega: “Dalla musica del Settecento napoletano alla sperimentazione più avanzata, dal recital di pianoforte al cantautore, dal repertorio corale sacro e profano al klezmer, dal quartetto classico alla tradizione genovese, il cartellone inserisce in luoghi scelti con cura esperienze musicali sempre diverse. Nella diversità, il pubblico troverà certamente delle consonanze, per esempio nell’impegno e nel senso di responsabilità che guidano ogni scelta musicale, e speriamo apprezzerà anche le dissonanze, come succede in ogni buona musica. Sarà comunque libero di prendere spunti per il suo ‘viaggio musicale’ e in molti casi potrà anche discutere le proprie opinioni con i musicisti”.
I giovani sono protagonisti, a cominciare da quelli dell’Ottetto d’Archi ‘Paganini’, nato dall’esperienza dell’Orchestra Giovanile Regionale, per proseguire con il Genova Vocal Ensemble e soprattutto “con un laboratorio che abbiamo immaginato a conclusione del Festival e che abbiamo chiamato ‘Cello & Friends’: qui il violoncello passerà idealmente dalle mani di Massimo Amfiteatrof a quelle di musicisti molto giovani per esperienze che non saranno solo di ascolto, ma anche di partecipazione diretta. E con il violoncello saranno disponibili anche altri strumenti, da conoscere e da provare, come tromba, clarinetto, pianoforte, percussioni e molti altri. Avremo come partner in questa esperienza l’Accademia Vocale di Genova, che si occupa della divulgazione strumentale e corale, e di due associazioni sul territorio, TamTam e l’Orchestra di Fiati Città di Levanto”.
Nella settimana del laboratorio sono previsti anche concerti e conversazioni, che troveranno accoglienza presso l’Ospitalia del Mare, complesso medievale restaurato recentemente e che comprende l’Auditorium in cui hanno sede molti degli eventi.
Altre sedi sono la Chiesa di Sant’Andrea, storica culla delle iniziative ‘Amfiteatrof’, la Piazzetta della Compera e la Loggia Medievale, luoghi suggestivi per l’ascolto musicale en plein air. Qui avranno luogo i concerti più colorati e festosi, come quelli di Ziganoff, di Bellanöva e di Max Manfredi (nella foto in alto).
Nel cartellone anche due spettacoli originali nati per il Festival, nei quali sono impegnati in prima persona i due direttori artistici, a testimonianza di una scelta di vitalità e di sperimentazione. Fausto Cosentino mette in scena uno spettacolo musicale nato dall’ironia surreale di Erik Satie, mentre Tiziana Canfori dà vita, insieme al soprano Mirella Di Vita e all’artista Simone Fareri, a un’interpretazione ‘a tre chiavi’ della ponderosa ‘Winterreise’ di Schubert.
“Siamo convinti – osserva Tiziana Canfori – che la musica non possa essere solo contemplazione, ma piuttosto vita, azione e coinvolgimento. Per questo, intorno ai tredici concerti del cartellone serale nasce una fitta rete di incontri pomeridiani, che abbiamo chiamato ‘Incontri, confronti, contorni e dintorni’. Sono appuntamenti che riprendono i fili del Festival: il violoncello, i giovani, i mestieri della musica, i rapporti fra le arti. Fra gli incontri, con musica dal vivo, anche l’occasione per conoscere chi scrive la musica dei videogiochi o chi fa convivere nella sua esperienza la musica elettronica e la sperimentazione scientifica. La musica è anche questo: è mestiere, è ricerca, è sfida e soprattutto è comunicazione continua. Ci sembra la prospettiva più felice per festeggiare i trent’anni del nostro Festival”.
Per tutti gli eventi è necessaria la prenotazione al numero 340 8186956. L’arte del fare non manca, a queste persone. Del resto, si chiamano Officine.
IL PROGRAMMA COMPLETO