Glocal… no social
Settimanale di attualità, economia e sport

Ultima edizione

Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Le Grigue, molto più di un agriturismo: la bellissima e ventennale avventura di Christiane e Bruno Baldini 

La coppia ha aperto esattamente allo scadere del secondo millennio, nel 2000, l’azienda agricola, necessaria antenata dell’attuale impresa a scopo dichiaratamente ricettivo
L'Agriturismo Le Grigue è condotto da Christiane e Bruno Baldini
L'Agriturismo Le Grigue è condotto da Christiane e Bruno Baldini
Condividi su

di DANILO SANGUINETI

Il fatto che l’orografia della Liguria sia così particolare ha i suoi indubbi vantaggi: le colline che digradano direttamente sulla spiaggia, per esempio, rappresentano uno spunto magnifico per costruirvi o allestire e gestire un agriturismo in cui invece che ammannire la solita portata tutto montagna o tutto mare o collina indecisa tra l’uno e l’altro, ti trovi servito l’intero menù, una sorta di “all you can eat” per vista, udito e pure tatto. Un sito che mesce lo zefiro che rotola dalle cime dei monti alla brezza proveniente dall’ampio specchio marino. Un posto così nel Levante esiste. Per credere basta recarsi all’Agriturismo Le Grigue di Moneglia.

Grigue? Per coloro che non sono esperti delle accezioni locali del genovese la parola si può tradurre con lucertola o altro esemplare del sottordine dei Sauri. Il perché della scelta è evidente non appena si arriva in località Dollera, 11. La casa appoggiata sul fianco più solatio della collina che fa da contrafforte a nord-est della conca di Moneglia ha come silenziosi ma affezionati vicini decine, anzi centinaia di questi animaletti. Qui le lucertole hanno dignità quasi pari a quelle delle vacche sacre in India grazie alla fama garantita loro dal poeta “non laureato” e cittadino onorario di ogni paesino del Levante, Eugenio Montale che in “Ossi di seppia” ne ha fatto emblema della condizione umana, in oscura allusione in “Meriggiare”, in diretta citazione in “Falsetto”. 

Una dedica che è anche una dichiarazione di intenti da parte della coppia che ha aperto esattamente allo scadere del secondo millennio, nel 2000, l’azienda agricola, necessaria ava dell’attuale impresa a scopo dichiaratamente ricettivo. Una coppia sasson-genovese, formata dai “Baldini’s”, Christiane, tedesca, e da Bruno, italiano, anzi ligure anzi genovese.

La signora Christiane arriva da Hannover, capoluogo della Bassa Sassonia. I germanofili sanno che è una delle regioni più ricca di storia, cultura e arte del paese, Gottinga, Frisia e Osnabruck dicono qualcosa anche ai non esperti. Parla un italiano ottimo, caratterizzato dalla inevitabile inflessione di chi arriva da Oltralpe. Assieme al compagno decise che la vita della Superba non faceva per loro, che nel tranquillo borgo marino a ovest della Cinque Terre avrebbero iniziato una nuova fase della loro esistenza. Un’idea affatto peregrina. Individuato il sito, vi costruirono in breve tempo una casa dotata di tutti i confort e allo stesso tempo adatta ad accogliere turisti di ogni tipo ed esigenza. 

Bruno, il ragioniere del duo, riassume. “Nel 2000 aprimmo l’azienda agricola, poi dopo il tempo stabilito dalle norme, un biennio, iniziammo con l’agriturismo. Venti anni dopo siamo ancora qui, contenti di quanto fatto e intenzionati a migliorare ancora”. Christiane e Bruno sono maestri dell’understatement, ma in realtà il piccolo agriturismo è sì a conduzione familiare (“facciamo tutto noi due più una persona che ci dà una mano nella stagione estiva”) ma in una posizione magnifica – 1400 mt dal mare in mezzo a 30mila metri quadrati di uliveto – e strategica: “In effetti Moneglia è collegata al sito sia dalla strada carrabile (5 minuti in macchina) che da un bellissimo sentiero (15 minuti a piedi). In pratica con due passi si è nel bosco e con appena qualche passo in più si può andare a fare un bagno”. 

Una rivelazione che attira come il miele le mosche gruppi sempre più numerosi di turisti, italiani e soprattutto esteri. Bruno elenca i vantaggi che possono offrire alla loro clientela che arriva da posti lontani, da città e persino da megalopoli. “Il paesino sul mare immerso nel verde situato poco prima delle “5 Terre” è un biglietto da visita assolutamente vincente per i turisti delle altre nazioni. Per la sua posizione tra due gallerie è tranquillo ma non isolato, ancora autentico e rilassante, chi ci viene a trovare si isola da tutto ma allo stesso tempo sa di poter trovare ottimi ristoranti, negozi, ufficio postale, banche, farmacia, assistenza sanitaria e la stazione dei treni”.

È quasi un peccato che Le Grigue possa avere un numero limitato di ospiti. “Disponiamo di un appartamento di 100 metri quadrati (3 camere, sala con camino, cucina abitabile, bagno) con vista mare e una camera con bagno e cucinotto. Il grande terrazzo e il giardino sono per entrambe le unità abitative. C’è un terzo appartamentino per massimo 4 persone nella casa di fronte, con giardino proprio e terrazza vista mare”. Visto il successo i Baldini hanno pensato di ampliare l’offerta.

“Per chi ama stare all’aria aperta abbiamo un piccolo campeggio con servizi nuovi e tende casetta da 2 a 5 posti arredate con materassi da letto, tavolo, sedie e cucinotto. Disponiamo anche di piazzole per tende proprie, quasi tutte vista mare”. E non è finita qui: “Produciamo olio extra vergine biologico, marmellate, verdura e frutta di stagione. In alta stagione si può acquistare pane fresco per la colazione”.

In più per chi arriva con il treno c’è anche un servizio navetta. “Ci siamo resi conti che questi servizi sono molto apprezzati da chi viene da lontano. Non sono abituati a questo tipo di assistenza e quando ripartono ci fanno una tale pubblicità che non abbiamo neppure bisogno di stare sui grandi siti dedicati ai viaggi e alle vacanze per essere conosciuti”.

I numeri parlano da soli. “Apriamo a Pasqua e teniamo aperto fino al 31 ottobre. La nostra clientela è ormai costituita al 80% da stranieri. Naturalmente tantissimi tedeschi, ma anche tanti olandesi, svizzeri e adesso anche francesi, una novità assoluta, almeno per noi”. Con Christiane i turisti di madre lingua teutonica si sentono a casa loro. Un cicerone che consente di conoscere e apprezzare storia e usanze di questo spicchio di costa. “Ne restano affascinati. Molti tornano con regolarità, abbiamo instaurato nel tempo dei rapporti di amicizia. Un sostegno importante perché ci permette di portare avanti con relativa tranquillità il progetto di manutenzione del territorio. È una parte del nostro operato che non trascuriamo, anzi riteniamo di capitale importanza. Dobbiamo darci da fare perché questo angolo di paradiso sia conservato”. 

Al tirare delle somme c’è da ringraziare la coscienza civile di Christiane e Bruno e il fascino ammaliatore eterno e solidissimo che il Belpaese continua a rappresentare per quelli che vengono dal Nord. 

Wagner, tedesco al 101%, quasi impazzì per la bellezza di Ravello, vi compose alcuni dei suoi capolavori. Sulle alture di Moneglia c’è minor rischio. Non perché il posto sia meno incantato, semplicemente perché se qualche connazionale del compositore avesse un simile mancamento ci penserebbero Christiane e Bruno a rianimarlo con pane e marmellata in grado di rivaleggiare con il nettare degli dei.

Ultimi video

Intervista a Simone Franceschi, vicesindaco della Città Metropolitana: “Nessun fermo ai lavori sull’argine dell’Entella"
"Ancora nessuna ufficialità sulle alternative al depuratore in colmata. Se Chiavari dispone di elementi utili, ce li comunichi”
Chiavari, la variante al Puc divide: opposizione all’attacco, depuratore ancora al centro del dibattito. Silvia Garibaldi abbandona l’aula
“Provvedimento 'illegittimo e irricevibile', errori marchiani che rendono fragile la posizione contraria alla costruzione del depuratore in colmata"

Altri articoli

AdrenaLima: le escursioni fluviali, più spettacolari che ci siano, sono arrivate in Val Graveglia

L'azienda fondata dal toscano Davide Camilli, 38 anni, fin da bimbo appassionato di adventure acquatiche, ha da pochi mesi aperto una base alternativa a quella di Lucca

Gian Carlo Malgeri, professione disinfestatore da cinquant’anni: “Così bonifico ma senza mai avvelenarmi”

Sulla recente West Nile dice: "Altro che zanzare arrivate con i container. Le zanzare prendono il virus dagli uccelli, bisognerebbe contrastare quel passaggio invece che fare mere operazioni di facciata"