Prosegue in questo numero di ‘Piazza Levante’ una serie di contributi che ci arrivano da diverse personalità del territorio e dedicati alle loro rispettive città. Come sono, com’erano un tempo, come possono cambiare e migliorare, come possono essere investite le risorse. Il terzo intervento è da Sestri Levante ed è a firma di Sandro Antonini, scrittore e storico, nonché autore di numerosissime pubblicazioni.
di SANDRO ANTONINI *
Due le caratterizzazioni di Sestri Levante rispetto agli altri comuni del Tigullio. La prima, la grande industrializzazione, risalente agli ultimi anni dell’Ottocento; la seconda, più recente e politico-amministrativa, dal secondo dopoguerra al 1964: il comune, infatti, fu retto fino a quell’anno da una giunta socialcomunista, fenomeno facilmente spiegabile dalla presenza dei complessi industriali, naturale serbatoio di voti delle sinistre. E, da quest’ottica, si spiega altresì come il turismo, una delle voci economiche della cittadina, almeno fino ai primi anni Cinquanta del Novecento, abbia avuto uno sviluppo più lento che nel resto del golfo. A partire da quella data, però, iniziò la rimonta del settore fino allo straordinario sviluppo odierno. Considerato che, alcune notevoli strutture, segnatamente l’hotel Miramare Europe, lo Jensch e il Bardilio a Riva Trigoso, erano già parte del paesaggio urbano da oltre cinquant’anni.
Il turismo, per crescere, a parte l’amenità dei luoghi, ebbe anche bisogno di manifestazioni di grido a contorno. A tale proposito, il commendator Edoardo Bo, proprio dagli anni Cinquanta, riuscì a inventarsi eventi di grande richiamo: la sagra del Bagnun, il Festival della canzone rivana, il Timone d’oro fra questi. Non fu da meno il cavalier Magnelli, pilastro dell’Azienda autonoma di soggiorno, cui si dovettero tra l’altro concorsi ippici internazionali (con la partecipazione dei fratelli D’Inzeo e di Graziano Mancinelli), due puntate di una trasmissione di enorme successo, Campanile Sera, sei arrivi del famoso Cantagiro. E ciliegina sulla torta, parte delle riprese del film Tempi duri per i vampiri, con Renato Rascel, Sylva Koscina e Cristopher Lee. Il tutto avvenne sulla penisola e all’interno del Grand Hotel dei Castelli, dove s’era già esibita la regina della canzone italiana, Nilla Pizzi. L’altra regina, Flo Sandon’s, accompagnata dal marito Natalino Otto, cantò invece al bar Paolo di Riva Trigoso.
Ormai, il dado parve essere tratto e la difficile convivenza tra turismo e industria prese a funzionare al punto che, nel 1964, nella piana di Trigoso, si inaugurò la nuova acciaieria Fit (oggi scomparsa, come quasi tutto il resto, tranne lo stabilimento Fincantieri) mentre le presenze degli ospiti italiani e stranieri stavano subendo un costante incremento. Addirittura, dietro la stazione ferroviaria sorse un Villaggio olandese, gestito da olandesi, che si avvicendarono negli chalets per molti anni, trascorrendo a Sestri Levante le loro vacanze. Una nota di colore: non furono pochi, allora, i giovani sestresi che si sposarono con ragazze olandesi.
E più tardi? Con la fine dell’industria – l’ultima a cadere, nel 1982, fu la Fabbrica italiana tubi – il turismo dilagò, non soltanto negli alberghi ma anche nelle seconde case. Il processo vide anche il sorgere di lottizzazioni non sempre funzionali all’ambiente ma, al contrario, perfino avulse dal territorio. Tuttavia, la sua importanza economica è indiscutibile e, nel 2020, anno della pandemia, Sestri Levante in controtendenza rispetto alle altre località, e rispetto alla scena italiana, ha fatto registrare un incremento negli arrivi, più numerosi rispetto al precedente 2019. Certo, sono lontanissimi i tempi in cui l’Ufficio specializzato Haasenstein & Vogler, di Firenze, concepì il seguente annuncio: “Paesaggio pittoresco. Stagione deliziosa per bagni; la più bella Riviera; spiaggia sicura, ampia, pulita, di arene bianche finissime; acque limpide e tranquille. Posizione saluberrima con passeggiate incantevoli sul mare e ai monti e giardini pubblici grandiosi sulla marina; comodo servizio di vetture, di tram ogni mezz’ora per Lavagna e per Chiavari. Ufficio telegrafico governativo; stazione ferroviaria con 14 partenze giornaliere per Genova e Pisa compresi i treni direttissimi. Per modicità di prezzi, inappuntabile servizio ed ubicazione si raccomandano specialmente i seguenti alberghi: Hotel d’Europe, Hotel d’Angleterre, Pensione Svizzera Cristiani, Albergo d’Italia, Albergo Battilana”. Era il 1892, ovvero 129 anni prima della composizione di questo scritto.
(* scrittore e storico)