di ALBERTO BRUZZONE
Entro pochi anni il mercato dell’usato avrà superato quello delle auto nuove. È la previsione da parte degli addetti ai lavori e tutto dipende non da motivazioni ambientali, bensì da ragioni decisamente più pratiche: i tempi di consegna del nuovo che si sono notevolmente allungati e i prezzi che sono lievitati a dismisura.
L’inflazione, che è andata a colpire tutti i prodotti, non ha naturalmente risparmiato i veicoli, ed ecco perché si preferisce virare sull’usato. C’è da dire, però, che è proprio la mentalità a essere cambiata. Lo spiega molto bene Paolo Peirano, titolare e capo vendita della concessionaria Autorighi di via Piacenza a Chiavari, specializzata nella Volkswagen.
“Dal momento della crisi dei semiconduttori, iniziata nel 2021, c’è una grande carenza di auto nuove. Ecco perché il sistema ha svoltato verso le automobili usate, ma anche qui c’è stata un’importante evoluzione”.
Peirano la spiega: “Usato non è più sinonimo di ‘scassone’ con centinaia di migliaia di chilometri, al contrario. Le auto usate sono tutte certificate, c’è grandissima attenzione, superano centodieci controlli, hanno tutti i tagliandi in ordine, possono vantare una garanzia estesa anche su più anni. Sono in tutto e per tutto percepite come pari al nuovo. Solo i prezzi sono differenti anche se, ultimamente, sono saliti anche per i veicoli usati”.
Il titolare di Autorighi testimonia i cambiamenti anche grazie al suo lavoro quotidiano: “C’è ancora molta clientela che compra il nuovo, ma altrettanta che va subito sull’usato e non trova tutta questa differenza. Questo anche perché il parco delle auto usate è in continua espansione ed è sempre molto giovane: sono veicoli che provengono da forme di finanziamento, di leasing o di noleggio a lungo termine, quindi parliamo di macchine ‘fresche’ e con un chilometraggio che non è mai eccessivo. A tutto questo va aggiunto che le auto sono realizzate con prodotti di maggiore qualità rispetto al passato e che c’è una cultura della manutenzione più forte. Le auto usate, insomma, hanno meno chilometri rispetto a dieci anni fa e sono molto meglio conservate”.
Secondo Peirano, “ormai è difficile trovare un veicolo nuovo al di sotto dei 25mila euro, ed ecco perché chi vuole spendere di meno deve per forza scegliere un usato. I tempi medi di attesa? Sono dai quattro o cinque mesi in su, però una quota di veicoli nuovi in pronta consegna riusciamo a mantenerla. Diverso se e quando usciranno incentivi, ma adesso come adesso la tendenza direi che è segnata ed entro pochi anni il giro d’affari dell’usato avrà superato quello del nuovo”.
A confermare la posizione di Peirano, ci sono le cifre. Il mercato italiano delle auto usate continua a dare segnali di robustezza, con un incremento del 10,3% nei passaggi di proprietà rispetto ad ottobre 2022. Hanno cambiato proprietario 277.789 auto usate. Tuttavia, quando si considera la media giornaliera, questo aumento si attesta al +5,2%, principalmente a causa di una giornata lavorativa in più. Questi dati evidenziano la persistente domanda di auto usate in Italia, che sono prevalentemente diesel e benzina ma con un interesse dei venditori alle auto ibride in forte crescita.
Un dato significativo è il rapporto tra le auto nuove e quelle usate. Nel mese di ottobre 2023, sono state vendute 197 auto usate per ogni 100 auto nuove, quasi il doppio delle prime iscrizioni. Questo indica che i consumatori italiani continuano a preferire veicoli di seconda mano per le loro esigenze di mobilità. Le motorizzazioni tradizionali, come il gasolio e la benzina, sono la scelta prevalente degli italiani. Tuttavia, le vetture ibride a benzina usate stanno guadagnando terreno, registrando un notevole aumento mensile.