di DANILO SANGUINETI
Sempre uguale e sempre diversa, la Us Lavagnese 1919 che ha appena varato il vascello che per il diciannovesimo anno consecutivo la porta a solcare i mari perigliosi della serie D. Altra traversata, altro record.
Non c’è società in Liguria che possa vantare una simile anzianità nella massima categoria dei Dilettanti. In questi due decenni (dal 2001 al 2021) intorno al pianeta bianconero è cambiato quasi tutto, gente è arrivata, gente è andata, qualcuno ha fatto un paio di giri, qualcun altro è rimasto saldo per tre, addirittura quattro stagioni, ma come sui seggiolini vorticosi (calcinculo per i più prosaici) solo uno alla fine ha strappato la coda e conquistato il diritto di compiere un altro giro.
Il punto fermo, vero motore immobile di aristotelica memoria, sempre il presidente Stefano Compagnoni, che ha superato senza pagare dazio pure i festeggiamenti per il Centenario e la tempesta Covid.
La stagione 2020-21 parte con una grande novità, attesa perché improcrastinabile e cruciale per il futuro non solo immediato del club bianconero. La Lavagnese si prende il Riboli: dal proprietario, il Comune di Lavagna, ha avuto mano libera per eseguire le migliorie e in compenso avere il totale controllo dell’operazione.
L’accordo il mese scorso, il via ai lavori fulmineo perché il tempo stringe. L’interminabile pausa per la pandemia (la serie D si fermò a fine febbraio) ha compresso i tempi di preparazione. Si parte il 20 settembre col turno preliminare di Coppa Italia, poi il 27 settembre al via la Serie D e il 10 ottobre il campionato Juniores. Per quelle date la società spera di essere pronta con il suo stadio.
L’avere totale responsabilità dei lavori dovrebbe garantire sui tempi per completare il restyling e l’ammodernamento dello Stadio Comunale Edoardo Riboli: a cominciare dalla posa di manto sintetico di ultima generazione a cura della ditta Limonta, per continuare un nuovo impianto d’illuminazione a led e per finire con la messa in sicurezza di tutti gli impianti e gli annessi alla struttura.
Per quanto riguarda la parte tecnica, sia lo staff della prima squadra che la composizione della rosa sono rimaste pressappoco invariate. Confermate in gran parte le figure che fino allo stop per il Covid 19 stavano recuperando punti su punti per una classifica che da preoccupante a inizio stagione si era fatta nel cuore del torneo sicura e prometteva di diventare interessante nella volata (che non ci fu) primaverile.
Allenatore sarà ancora Gianni Nucera. Vice Allenatore Vincenzo Ranieri. Preparatore Atletico Alessandro Mariani. Match Analyst Simone Tuccio. Fisioterapista Simone Panizza. Massaggiatore Andrea Parodi. Non ci sarà invece Fabrizio Genovese, il suo posto come Preparatore dei Portieri sarà preso da Marco Nassano che smetterà i panni di giocatore per vestire quelli di tecnico.
Per quanto riguarda l’organico che dovrà difendere per l’ennesima volta la massima categoria dilettanti, il presidente Compagnoni si è affidato al direttore sportivo Simone Adani che riparte con una prima serie di conferme.
Dodici giocatori confermati: capitano e bandiera Giacomo Avellino, Jonathan Rossini, Simone Basso, Matteo Alluci, Francesco D’Orsi, Francesco Cantatore, Simone Di Lisi, Cristian Queirolo, Giacomo Bacigalupo, Luca Oneto, Tommaso Perasso e Gianmarco Basso. Sono stati tenuti anche due giovani per fornire l’indispensabile quota Juniores da schierare in ogni match: Giovanbattista Romanengo, centrocampista classe 2000 con 49 presenze e una rete all’attivo, e Alessandro Bei, attaccante classe 2002 con 2 presenze nella passata stagione. L’acquisto principale, la ciliegina su una torta già gustosa è arrivato pochi giorni fa: rinforzato il reparto offensivo con un elemento di sicuro valore ma in cerca di riscatto dopo l’infortunio che, complice il Covid 19, lo ha tenuto lontano dal rettangolo di gioco per tutta la stagione. Daniele Buongiorno, 188 cm, nato a Castel di Sangro il 10 febbraio 1994, viene da una stagione problematica in quel di Seravezza, infortunatosi durante la preparazione estiva in Toscana non è riuscito ad esordire complice la pandemia del marzo scorso (nella foto in alto con il presidente Stefano Compagnoni).
Prima dell’esperienza verdeblu l’attaccante abruzzese aveva giocato nel settore giovanile del Genoa, in C2 con Campobasso e Messina, in D con Celano, Alma Juve Fano, Novese e Roccella e in Eccellenza piemontese con Cavour e Fossano. L’ultima apparizione in gare ufficiali è stata però nella stagione 2018/19 quando ha vinto il campionato di Serie D con la Pianese contribuendo al salto di categoria bianconero con 9 reti in 41 gare.
Il giorno di San Lorenzo, lunedì 10 agosto, c’è stato il raduno al Riboli di Lavagna. Prima dei convenevoli, sanificazione delle mani e misurazione della temperatura per tutti. Presente al completo la squadra dirigenziale: il presidente Stefano Compagnoni, il diesse Simone Adani, il club manager Davide Focacci, il responsabile marketing Andrea Fusieto Merciari, l’assistente arbitrale Enrico Zanichelli. Un’ora di chiacchiere, istruzioni per il nuovo protocollo anti Covid 19, consegna del materiale personale da allenamento e foto di rito. Dal giorno seguente, martedì 11 agosto, Avellino e compagni sono andati a sudare (a porte chiuse) sul sintetico dell’Angelo Daneri di Caperana, per lasciare spazio alle ditte che rivolteranno il Riboli come un calzino.
Stefano Compagnoni, come al solito prudente e parco di promesse (preferisce i fatti alle parole), ha ricordato che “il solo essere qua dopo quanto accaduto nei mesi scorsi è una vittoria. Ne cercheremo altre sul campo, consapevoli di cosa rappresentiamo e di che cosa vogliamo”.
I convocati
Portieri: Boschini (2001), Spaggiari (2003) e Cavallo (2004).
Difensori: Avellino, Bacigalupo (1999), Di Lisi (2001), Di Vittorio (2001), Oneto, Orlando (2002), Profumo (2002), Queirolo (2000), Rossini, Scorza (2003).
Centrocampisti: Alluci, Bagnato (2000), Basso G. (1999), Cantatore, D’Orsi, Lauro (2003), Picasso, Romanengo (2000).
Attaccanti: Basso S., Bei (2002), Bonaventura, Buongiorno, Perasso (2001), Tripoli.