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Giovedì, 25 maggio 2023 - Numero 271

Lavagna, strada in salita per le manifestazioni estive

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(r.p.l.) Curve strette, fondo scivoloso, temporali a tratti e buio incombente. Per i commercianti di Lavagna è difficile guidare, in questo periodo, la macchina organizzativa che fa capo al Civ cittadino.
E’ l’ennesima conseguenza, anche questa, del periodo di commissariamento (ormai inizia la terza estate senza sindaco né consiglio comunale) di Palazzo Franzoni. Ma anche, a onor del vero, del nuovo e rigidissimo decreto Gabrielli in maniera di pubbliche manifestazioni (in particolare le normative sulla sicurezza e quelle ‘anti-attentati’).
Fatto sta che, tra leggi restrittive e assai complesse, conti pubblici in rosso, attenzione ridotta sui temi della cultura e del turismo (perché la voce bilancio è purtroppo molto più impellente, nonché grave), le manifestazioni di Lavagna, con l’arrivo dell’estate, hanno quasi tutte un segno comune: l’essere, per chi le organizza, maledettamente in salita.
Dopo la notizia della messa in vendita della scuola alberghiera, dopo la lunga vertenza legata ai dehors sulle piazze principali, dopo l’aumento sino al massimo consentito di gran parte della tassazione locale (casa e spazzatura, ad esempio), i lavagnesi scoprono, un’altra volta sulla loro martoriata pelle, che cosa significhi avere un ‘buco’ di quasi cinque milioni di euro nelle casse del Comune e quanto manchi la politica, rappresentata da un sindaco, una giunta e un consiglio di persone che, pur nella diversità d’idee, ha a cuore il futuro e l’immagine della propria città.

‘Lavagna in Festa’
L’episodio più recente vede contrapposti da una parte il Civ e dall’altra Palazzo Franzoni. L’oggetto è la manifestazione ‘Lavagna in Festa’, che da parecchi anni si svolge in città, la prima settimana di giugno, e che rappresenta il primo evento ‘grosso’ della programmazione estiva. Di sicure, ci sono le date: 2 e 3 giugno. E altrettanto sicure, e sudate, sono le camicie che hanno inumidito i commercianti del Civ, nel tentativo di organizzare una ‘due giorni’ di buon livello, come sempre hanno fatto.
“Il decreto Gabrielli – esordisce Loredana Castagnino, presidente del Civ – ci impone il rispetto di tutta una serie di regole in materia di safety e security, ovvero di tutela per tutte quelle persone presenti alle manifestazioni. Ci siamo studiati la legge e abbiamo constatato che ci sono parametri molto rigidi, sicuramente di più rispetto agli scorsi anni”.
A Palazzo Franzoni hanno spiegato, con ragione, che si tratta di una normativa nazionale. Ma che cosa ha più destabilizzato il Civ è il fatto che, quest’anno, ‘Lavagna in Festa’ non riceverà un solo euro di contributo pubblico, a differenza del passato. La commissione straordinaria ha solamente concesso il patrocinio, in quanto manifestazione ‘gradita’ all’amministrazione.
I soliti problemi di cassa, ovvio. Ma senza un aiuto del Comune, il far rispettare i parametri del decreto Gabrielli diventa un onere solo e soltanto per i commercianti. “Abbiamo scoperto con tristezza – prosegue Castagnino – che ci dovremo pagare di tasca nostra la polizia municipale, come se si trattasse di una vigilanza privata, come se noi fossimo dei promoter privati che organizzano eventi al solo scopo di guadagnarci. Peccato che noi non lo facciamo per lucro e il nostro mestiere sia completamente diverso rispetto a quello di organizzare spettacoli e manifestazioni. Noi lo facciamo per puro spirito di volontariato, e per animare la nostra città, alla quale vogliamo un gran bene”.
Anche perché tenere alto l’appeal di Lavagna, con tutta la concorrenza dei comuni vicini, è una missione fondamentale. Ma, pare, sempre più impossibile. ‘Lavagna in Festa’ durerà due giorni (in passato è durata anche quattro) e i temi delle giornate saranno ‘Gusto e Tradizione’ e ‘Sport’. Una bella vetrina anche per le società e per tantissimi ragazzi.
La kermesse interesserà la parte sud di via Nuova Italia “e non tutta per non dover chiudere al traffico via Cavour e creare disagi, oltre che veder lievitare i costi”. Ci saranno palchi montati e diversi appuntamenti.
I palchi, a proposito, altra nota dolente. Il Comune provvederà a portarli nelle location e a ritirarli da esse, ma il montaggio, l’allestimento e il service saranno onere del Civ. La collaborazione degli anni passati sarà assai meno completa. “Capiamo i problemi del Comune – sostiene Castagnino – e capiamo anche che ci sia bisogno di un maggiore impegno da parte nostra, rispetto al passato. Però a volte ci rimaniamo male, perché ci sentiamo dire dei no che non riusciamo a comprendere”. L’amarezza è tanta, il mugugno spopola. Però c’è anche un altro elemento, e questo è positivo: “Quando viene a mancare la parte pubblica, tutti gli altri si rimboccano le maniche e l’impegno raddoppia. Non ho mai visto un tale spirito di collaborazione tra le associazioni, tra le varie anime della città. Tutti si danno da fare perché Lavagna resti viva. E’ uno spirito molto bello e spero che resti anche quando sarà finito il commissariamento”.

Le processioni ‘deviate’
Non solo i ‘laici’ hanno avuto qualche problema, in fatto di pubbliche manifestazioni. Anche la Diocesi si è dovuta confrontare con la commissione straordinaria, in materia di sicurezza nelle processioni. Il tema, in questo caso, sono le strade: perché alcune (come quelle che conducono all’autostrada o all’ospedale) non possono essere assolutamente chiuse e quindi è stato necessario modificare il percorso di alcune manifestazioni a carattere sacro. La collaborazione tra parrocchie e Palazzo Franzoni è stata proficua e tutto si potrà svolgere per il meglio. Tradizioni mantenute, pur con qualche cambio di transiti.

La Torta dei Fieschi
Clima più sereno anche per quanto riguarda l’organizzazione della Torta dei Fieschi, la manifestazione più importante dell’estate lavagnese, quella che da sempre richiama migliaia di persone un po’ da tutta la Liguria e non solo. Questo evento, targato direttamente Comune di Lavagna, si svolge con il supporto organizzativo dei Sestieri di Lavagna. “Devo dire – racconta Raffaella Albino, priore reggente – che quest’anno, per adesso, non abbiamo avuto brutte sorprese. Nelle passate edizioni forse qualche difficoltà in più, ma ormai siamo abituati a questo nuovo ‘ciclo’. Per il terzo anno sarà una ‘torta commissariata’”.
E non una ‘torta’ qualsiasi, visto che si tratta della settantesima edizione. Albino rassicura: “Girano tante voci negative in città. Non so chi le metta in circolo. Io dico in via ufficiale che la Torta dei Fieschi si farà e che sarà tutto magnifico come nelle passate edizioni. L’impegno dei Sestieri è massimo, come sempre, e il Comune sta facendo bene la sua parte. E’ una manifestazione sulla quale ‘mette il cappello’ e quindi ci tiene in modo particolare”.

Tra un confronto e l’altro, le cose quindi sembrano andare. Ma quanta fatica per mettere le macchine organizzative sul rettilineo. Giusto rispettare le leggi, per quanto molto rigide, ma un tempo valevano le loro interpretazioni: ovvero le deroghe che un sindaco poteva prendersi, sotto la propria responsabilità e con i poteri assegnati ai comuni.
Ora questo non può avvenire. I commissari arrivano da fuori, il loro mestiere è cercare di sanare i conti, non tirarsi addosso problemi ulteriori, rispetto a quelli che già hanno.
Così, anche questo, è il vuoto lasciato dalla politica.
Diventa il vuoto dell’ordinanza specifica, della mano che, alla, fine mette a posto tutte le cose. E sempre più Lavagna, nel vuoto dei ruoli, deve scongiurare ogni giorno il vuoto che non si accompagna a nessun altro aspetto.
Perché è il vuoto assoluto.

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