di DANILO SANGUINETI
Vincere aiuta a vincere? Il vecchio adagio che ogni allenatore usa come mantra motivazionale ha un fondo di verità: le certezze di una squadra aumentano quando vede che il lavoro è ripagato dai risultati, capisce di essere sulla strada giusta, cresce l’autostima, si innesta un circolo virtuoso.
L’ipotesi si rafforza se si accostano ai risultati agonistici le conquiste morali: i successi conseguiti con sacrificio doppio, forse triplo, valgono e pesano molto più.
Nessun dubbio nell’etichettare sotto questo fattispecie i titoli conquistati dalla Aerobica Entella Chiavari negli importanti appuntamenti di inizio mese. Le ragazze della maestra Federica Schiaffino hanno centrato un tris di oro con contorni di piazzamenti top ai Campionati Nazionali categoria Gold di ginnastica Aerobica 2020 organizzati ed ospitati dalla Fgi (la Federginnastica) a Pomigliano d’Arco nel weekend del 7-8 novembre scorso.
Tre titoli italiani vinti dal club chiavarese. Nella categoria Allieve A1, Lavinia Cereghino si è aggiudicata il titolo di campionessa italiana 2020. Nella categoria Coppia Allieve il titolo di Coppia campione d’Italia è andato al duo Viola Campodonico-Lavinia Cereghino. Nella categoria Junior /J1 il titolo di campionessa d’Italia va a Ludovica Cereghino. Ottimo risultato anche nella categoria Allieve A3 dove la medaglia di bronzo va a Viola Campodonico. Bellissimo quinto posto nella categoria Junior/J1 per Virginia Segalerba e nella categoria Junior A sedicesimo posto per Elena Gazzolo.
La categoria Junior B ha visto gareggiare Virginia Campodonico quinta classificata e Anna Piazza undicesima.
Basterebbe e avanzerebbe questo elenco per applaudire. Invece aggiungendoci il dietro le quinte ci si deve alzare in piedi. Conoscere quali traversie e peripezie hanno accompagnato la scalata delle giovani ginnaste al vertice, la traversata del deserto dell’Italia in pandemia dalla Liguria alla Campania. Palestre serrate, altri impianti aperti, poi chiusi, poi riaperti ma solo a patto di passare attraverso spiragli, spazi per allenarsi limitati, protocolli sempre più stringenti. Divieti e contro-divieti. La professoressa Federica Schiaffino, tecnico federale di ginnastica aerobica, anima della società, ex atleta agonista di ginnastica aerobica e di ginnastica artistica, ha l’esperienza necessaria per capire che cosa hanno passato, e sorpassato, le sue ragazze.
“Dopo quasi un anno di pausa dalla competizioni, le atlete hanno affrontato la pedana in modo straordinario, e questo indipendentemente dai risultati eccellenti ottenuti. Ognuna di esse ha trasmesso una determinazione straordinaria, soprattutto in un momento storico in cui è veramente difficile trovare e mantenere le motivazioni anche per sportivi e per discipline professionistiche”.
Ma non professionali come il team dell’Aerobica Entella. Il racconto della loro stagione dice tutto con il semplice elenco delle varie fasi. “Il 9 marzo scorso abbiamo dovuto, come il resto dello sport italico, chiudere i battenti. Competizioni, campionato, prove, allenamenti sospesi. Sino all’11 giugno ci siamo incontrati solo su Internet, allenamenti on line. Puntigliosi, motivati ma evidentemente inadeguati esercizi e prove. Poi abbiamo ripreso ad allenarci nella nostra palestra, quella dell’ex cinema Odeon nel centro di Chiavari. I Dpcm estivi e i conseguenti protocolli della Fig ci imponevano precise limitazioni. Niente lavoro di squadra, che nell’Aerobica ha gran parte e fondamentale importanza, solo singoli e coppie. Con spazi ristretti, orari contingentati, ingressi con controlli, la supervisione dei maestri limitata e da lontano”.
Arriva il momento della verità. “Quando la Federazione ha deciso di tenere lo stesso le finali giovanili della categoria Gold avevano 20 ragazze pronte. Ma, data la situazione, abbiamo chiesto alle nostre atlete e, naturalmente, alle loro famiglie, se se la sentivano di affrontare la lunga trasferta e la competizione. Hanno accettato in 7, ed io non ho fatto la minima obiezione. Le inquietudini delle famiglie, di chi aveva genitori e nonni fragili, erano più che comprensibili. Siamo andati a Pomigliano d’Arco ed è andata come sapete”.
La gara è stata preparata in modo eccellente dalla società Fitness Trybe di Pomigliano d’Arco. Un’osservanza delle norme anti Covid-19 scrupolosa. “Si arrivava al palasport già cambiati, le squadre isolate una dall’altra, sugli spalti ogni club aveva il suo box, atlete con mascherina sempre indosso, a parte la gara e riscaldamento. I tecnici a distanza, con mascherina anche loro sempre indosso, a parte pochi attimi durante la gara. Niente doccia o bagni, subito in albergo dopo il proprio esercizio”.
Non era certo facile, senza genitori e amici al seguito a fare il tifo, senza pubblico sugli spalti a dare la carica. Solo una trasmissione in diretta streaming sul canale Aerobic 5-Gym Connecting People. “Non ci credevo ma anche questo ha dato la carica alle ragazze. Quelle rimaste a casa erano tutte collegate e le hanno seguite e incitate via schermo urlando come ossesse. È stato veramente emozionante, una dimostrazione di coesione commovente. Tutto è filato liscio e siamo tornati a Chiavari più carichi e convinti di essere sulla strada giusta”.
Le tribolazioni non sono terminate, ma ora si sa che c’è la possibilità di tirarsi fuori dalla melma di questi tempi pandemici. “Vero, infatti abbiamo trovato la carica per proporci come organizzatori per una gara di qualificazione della categoria Silver il 28 novembre al Palazzetto dello Sport di Sampierdicanne. Le ragazze qualificate non vedono l’ora. E questa è stata un’altra sorpresa. Stiamo parlando di fasce di età dai 9 ai 16 anni. Tutte, le migliori come quelle che fanno aerobica con un po’ meno successo sono motivate e cariche come non avevo mai visto. Come se le difficoltà avessero costretto ognuna di loro a scegliere quali fossero le priorità e tutte avessero messo lo sport davanti a ogni altra considerazione”.
Anche la società, che non può tenere i corsi a pagamento in presenza, che deve sottostare a pratiche di sanificazione, autocertificazione e controllo delle strutture faticose e costose, che può cavarsela solo con corsi on line per chi non è agonista, avrebbe di che preoccuparsi. “Ci sono norme che se seguite mi sembra garantiscano a sufficienza. I gestori e i tecnici assicurano un controllo di un gruppo di persone che si identificano nei tesserati/soci e nelle famiglie in modo tale da riuscire a isolare prontamente il caso sospetto allo scopo di tutelare tutti gli altri componenti del gruppo sportivo. La misurazione della temperatura prima di ogni sessione di allenamento, la certificazione ogni 15 giorni, la sospensione dell’attività di atleti che hanno avuto contatti sospetti, la sostituzione di essi e del singolo con modalità online, rendono possibile continuare a lavorare in sicurezza. Il mantenimento delle distanze e l’utilizzo della mascherina viene garantito dalla costante presenza del tecnico allenatore. L’attività viene svolta in gruppi di lavoro in alternanza in modo da garantire la sanificazione dell’ambiente e degli attrezzi”.
Nessun dubbio? “L’onda di entusiasmo che arriva dalle nostre ginnaste è tale che mi costringe a non aver remore. Chissà non si esca da tutto questo addirittura migliori…”. Come non augurarselo.