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Giovedì, 25 maggio 2023 - Numero 271

La Sagra del Pesce di Camogli spegne settantuno candeline

È partito il conto alla rovescia per l’edizione 2023, che si svolgerà regolarmente domenica 14 maggio
La Sagra del Pesce di Camogli
La Sagra del Pesce di Camogli
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di ROSA CAPPATO

La Sagra del Pesce di Camogli spegne 71 candeline. È partito il conto alla rovescia per l’edizione 2023, non senza difficoltà per questa festa all’insegna del pescato fresco e fritto nel padellone in piazza Colombo e poi distribuito gratis a cittadini e ospiti. La seconda domenica di maggio Camogli si trasforma e si veste a festa. Quest’anno si è rischiato un rinvio a causa dell’appuntamento con le urne per le comunali, ma alla fine il prefetto di Genova Renato Franceschelli ha dato il nulla osta alla Sagra, che si svolgerà regolarmente domenica 14 maggio.

Ogni anno giungono appassionati da tutta Italia, anche con i pullman, per questa tradizione che si rinnova già la sera della vigilia, un magico connubio tra sacro e profano, che coinvolge tanti camoglini di ogni generazione, uniti dall’amore per la propria città e il mare.

La Sagra del Pesce di Camogli nacque nel 1952, durante la festa per il patrono, San Fortunato Martire, la cui reliquia è custodita nella basilica di Santa Maria Assunta, chiesa che sovrasta la piazza dove si svolge la manifestazione. Il Patrono dei pescatori è molto amato soprattutto per come giunse al borgo.

Nel XVII secolo Padre Pellegrino De Negri, anche confessore di Papa Clemente XI, era il parroco di Camogli. Su richiesta dei naviganti chiese a Roma di trovare un santo per gli uomini di mare, figura diversa dalla Vergine e di genere maschile. Il Papa permise di prendere la salma di un legionario romano, convertito al cristianesimo e ucciso nel circo dai suoi commilitoni, un martire, sepolto nelle catacombe e senza nome. Ai camoglini così, l’onore di attribuirglielo. Nel 1710 partì dal borgo una galea diretta al porto di Civitavecchia per portare a casa il loro santo, di cui fu anche conservato il sangue, nella reliquia ancor oggi venerata. Sulla via del ritorno i camoglini finirono in una violenta tempesta e non poterono far altro che pregare, invocando proprio quel santo senza nome. La tempesta passò e i marinai decisero che il nome del loro martire sarebbe stato Fortunato, per il miracolo e la fortuna a cui avevano appena assistito. Il corpo fu poi custodito per 4 anni a Genova, nella Chiesa delle Missioni, sino all’8 settembre 1714, quando San Fortunato Martire, trasportato via mare, costeggiando, per essere salutato dai Comuni limitrofi, giunse festeggiato a Camogli, con gli spari dai cannoni di Castel Dragone, prima dell’ingresso all’Assunta. 

Nel 1952, durante la festa patronale, l’avvocato Filippo Degregori insieme ad alcuni compaesani decise di attrarre i turisti in visita al borgo friggendo del pescato su alcuni fornelli allestiti sul momento, idea molto lungimirante, che divenne appuntamento annuale per l’occasione. Qualche anno dopo l’iniziativa venne perfezionata da Lorenzo Viacava detto ‘O Napoli’ e Lorenzo Gelosi, il ‘Cen’, che fecero costruire una grande padella per una frittura gigantesca.

Il primo padellone, nel 1954, pesava 11 quintali, aveva un diametro di 4 metri e un manico lungo 6. Nel 1960 ecco la nuova padella, di 5 metri di diametro: l’anno dopo furono usate entrambe. Negli anni ’70, eccone un’altra e nel 1986 arriva la quarta, di 4 metri di diametro. Nel 2001 l’Associazione Turistica Pro Loco, che organizza l’evento da decenni, in occasione dei 50 anni di Sagra presenta la nuova padella, in acciaio, 28 quintali (diametro 4 metri e manico di 6), prima al mondo per grandezza e un record di frittura: 30.000 piatti di pesce distribuiti, 3 tonnellate in 3.000 litri di olio, grazie al contributo della Friol.

La Sagra del Pesce attira così tante persone ogni anno, che la viabilità sulla statale viene modificata, per incanalare tutti i mezzi in arrivo verso parcheggi appositi e anche per questo si consiglia di utilizzare la strada ferrata, dato il gran numero di treni speciali messi a disposizione nelle due giornate, oltre ai traghetti che partono da Santa Margherita Ligure, Rapallo, San Fruttuoso, Bogliasco e Genova.

Anche per questa edizione il presidente della Pro Loco Antonio ‘Tonino’ Verdina conferma la mole di impegno per organizzare la festa che rappresenta Camogli. “Eppure ce l’abbiamo fatta – dichiara – nonostante i pochi volontari (la Pro Loco di Camogli conta un centinaio di iscritti, ma alla fine gli effettivi sono molti meno). Nel direttivo, oltre a Verdina ci sono: Emanuela Cecchi, Alessandro Ligorati, Luciano Molfino, Alessio Ferro, Marco Verdina, Francesco Battini, Andrea Esitini, Massimo Teppati, Giovanni Caffarena e Andrea Lovadina, una piccola grande famiglia affiata che porta avanti questa tradizione, nonostante le difficoltà, come la carenza di sponsor.

Dopo anni di supporto, infatti, Friol per quest’edizione mette a disposizione solo 3000 litri di olio per friggere e forse un po’ di olio di oliva. Ma Pro Loco non molla e nel frattempo ha indetto il concorso per il manifesto della Sagra, che ogni anno coinvolge grafici di professione e non, premiati, con altre celebrità sul palco la domenica mattina, poco prima della frittura e subito dopo la benedizione da parte del parroco don Danilo Dellepiane che benedirà pesce e maxi padella. Poi, mentre l’olio si scalda, si consegnano il ‘Premio Camogli’, istituito dalla Pro Loco nel 2002, riconoscimento ai camogliesi che valorizzano il borgo nel mondo; segue quello all’autore dell’immagine sul manifesto. Niente piattini ricordo in omaggio stavolta, ma il presidente Verdina ha già predisposto per chi è in fila a ritirare la prelibatezza, quelli dall’edizione numero 70, importante compleanno del 2022, con oltre 3500 piattini ritirati, (a offerta libera, sempre tramutata in beneficenza – l’anno scorso per i bimbi ucraini del Golfo Paradiso) e 15mila presenze alla tre giorni di eventi a partire da venerdì.

Il venerdì sera, infatti, nello stand gastronomico della Pro Loco, in piazza Ido Battistone si svolge la ‘Serata ligure Cilentana’, ispirata alla ‘Festa del pescato di paranza’ con i rappresentanti di Castellabate, ‘Associazione Punta Tresino’, che dal 2017 è legata a Camogli da un Patto di Amicizia. Sabato sera, invece, la festa è religiosa, con la processione insieme ai Cristi lignei delle confraternite e la corsa dell’arca del Patrono su per le scale della Basilica, trasportata dai ragazzi dell’Associazione San Fortunato. Immancabile, subito dopo, lo spettacolo pirotecnico, anche quest’anno a cura della ditta Fasima e i falò dei quartiere ‘Porto’ e ‘Pinetto’, ogni anno una vera e propria gara per la coreografia più bella e significativa, sulla spiaggia. Per i 71 anni della Sagra l’associazione Pro Loco sa già di poter contare sul buon pesce, nonostante la Tonnarella ferma: “Sarà la ditta Martini – annuncia Verdina – a mettere a disposizione il pesce freschissimo con circa 150 casse, pari a 1500 kg: la materia prima più difficile da reperire sono i volontari, ma noi andiamo avanti lo stesso”. E conferma la novità introdotta nel 2022: la distribuzione del pesce fritto sarà a orario continuato, così chi è in coda non dovrà tornare sulla piazza, perché i volontari friggeranno e distribuiranno sino all’ultima cassa (l’anno scorso sino alle 17,30). “Siamo pronti – chiude il presidente con ottimismo – Ci sono il pesce, i cuochi e tanta voglia di rendere sempre speciale la nostra festa”.

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