di DANILO SANGUINETI
Peccato. Non è andata. La Pro Recco Rugby non ha vinto la scommessa lanciata, anzi rinnovata ad inizio stagione: quello di conservare il posto in serie A a dispetto delle mille avversità da affrontare: oltre agli avversari il dover giocare per l’intero campionato in trasferta. È invece arrivata una retrocessione all’ultima sfida degli spareggi salvezza, una sconfitta di misura che ha fatto sconfitte ad altre sfide tiratissime. Una condanna per una inezia. Il giudizio è rimasto in equilibrio fino all’ultimo secondo di gioco: poteva andare in un verso come nell’altro, dispiace ma non si fa nessun dramma nel clan biancoceleste, segnale che la società ha nella sua stessa filosofia gli anticorpi per ovviare a questa debacle agonistica.
La retrocessione era stata messa in conto dalla dirigenza, per il club che vive di contributi del settore giovanile e tantissimo volontariato giocare un’altra stagione lontano dal proprio campo, il Carlo Androne, era come affrontare la scalata dell’Everest senza avere al seguito bombole di ossigeno. La squadra composta da volenterosi, giovani e meno giovani, è andata presto in asfissia. Niente drammi comunque, perché si sta già lavorando per riorganizzare la riscossa.
Il capitano degli Squali recchelini, Giacomo ‘Jack’ Rosa: “Un campionato interminabile. Venti incontri nella stagione regolare, poi solo due settimane per prepararci ai due match di spareggio con Valpolicella e Villa Pamphili. Purtroppo il secondo e decisivo con il Villa Pamphili sul loro campo a Roma non ha avuto l’esito sperato. Abbiamo perso 28-20″.
I romani, pur messi sotto nettamente in mischia, hanno saputo ottimizzare meglio degli avversari i palloni a disposizione e hanno così conquistato vittoria e salvezza. Non sono quindi bastati gli evidenti e riconosciuti progressi compiuti dai ragazzi di Noto, Regestro e Tagliavini lungo l’arco della stagione. Il Pro Recco Rugby torna in serie B dopo oltre un decennio di categoria superiore. Gli Squali ritroveranno il Cus Genova già retrocesso al termine della stagione regolare.
L’addetto stampa Emy Forlani svela i piani del club per la stagione 23-24: “La prima squadra ripartirà con gli uomini più esperti ad affiancare i tanti giovani e giovanissimi che si sono già fatti un’esperienza importante in Serie A e che in B avranno la possibilità di continuare a crescere e, ci auguriamo, di vincere tante partite davanti al nostro pubblico e di rimettere presto nel mirino una promozione. Il girone 1 di Serie B che verrà si prospetta più ligure che mai con appunto Recco e Cus Genova che hanno raggiunto il Savona e ci saranno poi probabilmente squadre piemontesi (Novara e Ivrea), la sarda Capoterra e diverse lombarde: potrebbero essere Varese, Lecco, Bergamo, Amatori Milano e Piacenza, oppure le neopromosse Rho e/o Cernusco“.
A meno che la FederRugby non ci metta lo zampino: se intendesse strutturare il torneo di Serie A in tre gironi da 12 squadre ciascuno ci sarebbe la necessità di procedere al ripescaggio di almeno due compagini dalla B, o eventualmente dalle formazioni retrocesse dalla A: quindi Cus Genova, Romagna, Perugia e Pro Recco, favorita perché uscita solo ai play out. C’è tempo fino al 10 luglio per ratificare l’iscrizione, e visto anche le difficoltà delle neopromosse e di alcuni club salvatisi sul campo i posti a disposizione per arrivare a quota 36 sarebbero diversi.
“Noi aspettiamo le comunicazioni della Fir e decideremo di conseguenza – replica Forlani – C’è da riflettere se convenga fare una serie B di vertice o una A ancora tribolata. Ciò che realmente conta è che torniamo a casa dopo, sul campo Carlo Androne dopo due lunghissimi anni. Non dimenticate che noi potevamo solo allenarci sull’Androne ma dovevamo poi alla domenica giocare al Carlini Bollesan del quartiere San Martino di Genova”. Per non parlare delle giovanili. “Dovremo ripartire dal vivaio dopo il disastro del Covid e lo strascico della mancanza del campo. Non potevamo seguire tutte le nostre squadre e stare insieme senza dover fare decine di chilometri. Perché le giovanili erano ospitate al Marchesani di Calvari, campo per il calcio adattato alle nostre esigenze”.
Il nuovo manto sintetico del Carlo Androne di Recco è finalmente in corso di realizzazione: tra attesa dei fondi regionali, bando per assegnare i lavori, e partenza degli stessi sono volati via 24 mesi. “In questi giorni viene preparato il fondo, inoltre verrà realizzato un impianto di irrigazione richiesto da questo nuovo tipo di manto e verranno anche sostituiti i pali dell’illuminazione. Il tutto costa una cifra importante, fuori dalla nostra portata. Non possiamo non ringraziare i nostri amministratori che si sono attivati per trovare e stanziare la cifra richiesta”.