di SABINA CROCE
C’eravamo in tanti, lunedì pomeriggio nella chiesa di Rupinaro, a salutare per l’ultima volta Piergiorgio Rama e a manifestare a Paola e a Giorgia il nostro affetto impotente ma sincero.
Ho conosciuto Paola e Giorgio qualche anno fa in occasione di una loro iniziativa nella quale ci chiesero di aiutarli come Virtus Entella. Giorgio, riservato e dignitoso com’era personalmente, sapeva essere straordinariamente tenace quando si trattava di ottenere qualcosa per il Fondo.
Il Fondo Chiara Rama: esempio bellissimo della capacità di questi due coniugi di trasformare un dolore indicibile in un progetto di bene che chiunque può capire.
Al funerale Don Fausto ha detto che Giorgio gli ha confidato di essere stato fortunato, e di avere avuto una bella vita. Ne sono assolutamente sicura, al di là delle prove cui è stato sottoposto: è fortunato chi ha il dono del dare e dell’amare, certo ancor più fortunato di chi prende e viene amato. Magia incredibile e inspiegabile di questa borsa dell’amore da cui più cavi e più te ne ritorna indietro.
E in qualche modo fortunata anche l’amatissima nipotina. Non presumo di sapere nulla dei sentimenti e della vita di Giorgia, che è stata già duramente provata dalla vita. Ma posso e voglio dire che a me Giorgia non è mai sembrata una bambina senza mamma, perché Giorgia aveva una stranissima mamma con due teste, quattro braccia e quattro gambe come l’androgino, un essere mitologico le cui due metà si completavano a vicenda; realizzando forse non la perfetta felicità come nel mito ma certamente una concreta, imperfetta ma bellissima felicità coniugale, quella possibile per noi poveri umani dimezzati alle prese con la vita di tutti i giorni.
Vita di tutti i giorni in cui li vedevamo sempre insieme i Rama, vitali, energici, eleganti nella loro essenzialità, a volte in baruffa per qualche ‘rattella’ su questioni di nessun conto ma sempre uniti senza cedimenti nelle cose che contano. Che fortuna.
Ci resta Paola. Abbiamone cura tutti.
Qui di seguito si può rivedere il video realizzato da Marisa Spina per ‘Piazza Levante’ per rendere omaggio a Giorgio e Paola Rama quando il Fondo ha chiuso l’attività. Vi si trova il tributo di tutti coloro che hanno beneficiato della loro collaborazione.