di DANILO SANGUINETI
Per uno come lui iniziare la nuova avventura da “Cittì” con una medaglia di bronzo è solo un buon punto di partenza. Ciò che per altri sarebbe un indubbio successo essendo al debutto come commissario tecnico di una nazionale maggiore diventa per Luca Bellini – nel mondo della canoa paolo è sempre e solo “LB9” – il primo mattone di un edificio che si profila alto e maestoso come quelli innalzati quando i colori azzurri li difendeva da dentro la canoa e non da bordo vasca. Il campionissimo chiavarese nella sua carriera agonistica ci ha abituati ‘malissimo’: ha vinto ovunque, e nei suoi primi passi come allenatore-giocatore della Pro Scogli Chiavari ha ottenuto ulteriori risultati altrettanto prestigiosi.
La medaglia di bronzo ai Campionati Europei conclusisi il mese scorso a Berlino potrebbe dunque suonare come una parziale delusione. Invece non è così perché Bellini stesso spiega. La squadra senior azzurra, sotto suo impulso, è stata rifondata quasi da zero. Ed iniziare la ristrutturazione del dream team partendo comunque dal podio è più che lusinghiero. L’Italia in salsa brandeburghese era composta dai veterani (come esperienza ma non come età anagrafica) Andrea Bertelloni, Gianmarco Emanuele ed Edoardo Corvaia e dai giovani tout court Fabrizio Massa e Andrea Silvio Costagliola.
Nella partita decisiva per il bronzo i ragazzi di LB9 hanno sconfitto la Gran Bretagna 5-3. Il coach Bellini parla in tono entusiastico del suo team: “È stato un ottimo risultato, direi sopra le aspettative, perché la squadra è cambiata, abbiamo iniziato un nuovo ciclo”. Una squadra ringiovanita. “E lo sarà sempre più, ringiovanita dico. Questo è l’obiettivo che mi sono dato: abbassare molto la età media. Il test era severo, contro squadre importanti e giocatori di qualità”.
Bellini non si monta la testa e nemmeno debbono farlo i ragazzi: “Il range della squadra in questo europeo poteva essere da settimo, ottavo posto. Siamo stati, diciamo, molto bravi e anche fortunati, nel senso che è girato tutto bene e siamo riusciti a prendere una medaglia di bronzo. Che non era certo nelle aspettative”. Se è andata bene sarà anche merito del manico, oppure no? “Prima regola del mister: il merito è sempre dei ragazzi. Detto questo posso aggiungere che è stato fatto un buon lavoro. Non dobbiamo fare l’errore di ritenerci una squadra di livello perché non lo siamo. L’anno prossimo ci saranno i mondiali e sarà molto, molto, molto complicato.” Infatti il suo progetto ha una portata quadriennale. “Penso che possa essere il tempo minimo per tornare a essere una formazione che possa lottare per vincere. Se ci riusciremo in anticipo è chiaro che ne saremo tutti contenti, ma per ora dobbiamo essere concreti e basarci su dati obiettivi”.
Per l’anno solare è chiusa la pratica Nazionale, ma per il coach ed anche atleta Luca Bellini la stagione agonistica riserva un ultimo grande appuntamento. “Sono tornato da pochi giorni da un raduno a Milano con tutta la squadra della Pro Scogli. Adesso sono in partenza per la Spagna: c’è la finale della Coppa dei Campioni, andiamo a difendere il titolo conquistato dodici mesi fa. Siamo inseriti in un girone molto complicato, e la mia squadra e pure il sottoscritto sono reduci da una stagione altrettanto complicata”.
Luca allude a una serie di infortuni severi, a cominciare dal suo: “Tre mesi fa mi è uscita un’ernia cervicale che mi ha tolto forza al braccio. Penso di avere recuperato, spero, al cento per cento. Ho fatto una terapia a base di cortisone che m’ha fatto poco e poi ho fatto tantissima fisioterapia. Anche alcuni dei nostri hanno dovuto rimediare a infortuni, il nostro straniero da un problema alla spalla abbastanza serio. Lotteremo contro gli avversari esterni e i mali interni. Contiamo di dire la nostra”.
Ci si può scommettere: con LB9 in acqua niente è impossibile, si è fuoriclasse anche nel saper galleggiare sopra i propri guai.